Dalle impronte digitali, sul tubo usato per uccidere Ailton, la risposta alle molte domande
Pierangelo Romagnollo, 84 anni, dopo aver ucciso il figlio Ailton nella loro casa di Roletto (il video qui:
aveva raccontato al magistrato Paolo Del Grosso di essersi, in qualche modo, difeso dell'aggressione del figlio Ailton, 40 anni, che impugnava un grosso tubo di ferro.
Una dichiarazione che potrebbe essere smentita o confermata, dalle impronte digitali presenti nel tubo. Se dagli accertamenti scientifici non dovessero emergere le impronte di Ailton la difesa del padre assassino diventerebbe complicata.
In questa vicenda di sangue c'è solo il racconto di Pierangelo. Nessuno ha visto o sentito nulla. Nel giardino dove è avvenuto l'omicidio è tutto in ordine. Il prato tagliato, il ripostiglio degli attrezzi da lavoro chiuso. A terra soltanto il corpo senza vita di Ailton e il tubo, lungo circa 70 centimetri, (vedi foto ) usato per uccidere. Il colpo mortale è stato sferrato alla base della nuca, di lato, a sinistra, come se il padre avesse voluto colpirlo sulla spalla. Questione di pochi centimetri.
Spetterà ai carabinieri, coordinati dal magistrato Del Grosso, stabilire la dinamica dei fatti. Oltre alle impronte digitali si attende l'esito dell'autopsia per avere un quadro più preciso di quanto avvenuto nel giardino della villa in via Petrarca a Roletto.
Resta il dolore degli amici di Ailton e dei suoi famigliari ancora sconvolti da una tragedia ingiustificabile. Una lite tra padre e figlio nata, secondo alcune indiscrezioni, dal fatto che, ultimamente, Ailton conduceva una vita “disordinata”, con qualche piccolo vizio. Una situazione esplosiva, con tensioni tra padre e figlio sempre più alte. Poi la tragedia. Il cane lupo che tanto amava Ailton si trova in un canile. Adesso, nella villa di via Petrarca c’è solo il silenzio e l’auto di Ailton parcheggiata nel cortile.
Nella foto, a sinistra, nel riquadro, Pierangelo Romagnollo e il figlio Ailton. A destra un carabiniere porta via il tubo usato per uccidere.
