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VIDEO. "Un posto dove andare a pregare", l'Associazione Culturale Indiana di Pancalieri

 

 

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di Piergiacomo Oderda

Video e montaggio di Marco Riva

Il 2 novembre scorso, a Pancalieri, si è celebrata la festa di Divali. Il termine «significa “fila di lucerne”, allude alla luce come simbolo del bene e della sua vittoria sulle forze del male simboleggiate dalle tenebre». Stefano Piano la descrive così nel suo testo “Sanatana-dharma. Un incontro con l'induismo”. Anche il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso quest'anno ha formulato il suo consueto augurio: «Possa questa festa delle luci illuminare i vostri cuori e le vostre case e portare alle vostre famiglie e alle vostre comunità gioia e felicità, pace e prosperità». Abbiamo deciso di incontrare l'Associazione Culturale Indiana per sentire da vicino cosa significa questa festa. Lalit Kumar con il Presidente dell'Associazione, Kumar Kuldip, ci hanno accolto nella sala che il Comune mette a loro disposizione.

«Buonasera! Noi quest'anno abbiamo deciso di fare un'Associazione per fare queste feste; attraverso queste feste, noi vogliamo portare le nostre radici ai ragazzi che sono nati qui, almeno per far sapere da dove siamo venuti e cos'è la nostra cultura, visto che loro non hanno tempo sufficiente per andare a vedere  il nostro paese, loro oramai sono italiani. Quest'Associazione ha l'obiettivo di fare le feste come quella di Divali, come per voi è Natale. La festa di Divali la facciamo tutti gli anni. Quest'anno passato l'abbiamo fatta il 2 novembre, nel 2020 sarà il 21 novembre e abbiamo iniziato a vedere le cose belle che rifaremo».

Lalit è arrivato a Pancalieri da tanti anni, ancor prima il Presidente. «Conoscendo amici, parenti, siamo venuti qui. Ci siamo trovati benissimo, nessun problema con il paese, la gente è brava, ci ha sempre dato una mano. Siamo ben visti!».

Quali occupazioni avete trovato?

 «Kultip lavora in fabbrica a Moretta, io lavoro dal 1996 a Pancalieri, nelle materie plastiche. Gli altri soci, alcuni lavorano in fabbrica, altri lavorano nei campi. E' la nostra storia, inizialmente non eravamo tanti, poi sono arrivate le famiglie, l'uno, l'altro, adesso siamo tantissimi qui, penso che siamo quasi cento famiglie nel Comune».

Come mai vi siete fatti carico dell'Associazione?

 «Per fare il Presidente abbiamo scelto lui perché è il più vecchio di tutti. Secondo, abbiamo capito che senza Associazione non possiamo andare da nessuna parte. Abbiamo parlato con tutti: “Siete d'accordo? E' un impegno! Non è che facciamo oggi e domani no”. Tutti hanno dato la loro disponibilità».

Ogni socio versa una quota di dieci euro, «per tutte le spese che cadono a Divali, così abbiamo un po' di fondi».

A Divali si preparano cibi particolari legati alle vostre tradizioni?

«Sono cibi di cucina indiana, abbiamo pensato per noi e per le altre persone. Per questo abbiamo dato l'incarico a un ristorante di Torino, Karma Cola. Quando siamo andati in Comune a chiedere, “vogliamo fare la festa”, hanno detto molto chiaro, “qua non si può cucinare, si può fare solo catering”».

 C'è collaborazione con le altre istituzioni?

 «La Pro Loco ci aiuta tanto, in Comune c'è il nostro sindaco, Luca Pochettino, che Pancalieri ha scelto. E' una persona bravissima, sempre disponibile. Noi anche siamo sempre disponibili, per qualsiasi cosa che serve a Pancalieri. Le porte della nostra associazione sono sempre aperte».

L'associazione ha in serbo un progetto importante.

«Oltre la festa, vogliamo fare un luogo di culto, insieme ad un'altra associazione di Cuneo».

Dove pensate di realizzarlo?

«Una cosa che vada bene per noi, per loro e anche per gli altri, per tutti gli indiani che vivono nella regione Piemonte, a Racconigi o Savigliano. Siamo appoggiati dall'Unione Induista di Roma. Abbiamo un altro tempio in Liguria, siamo andati a Pasqua a trovarli, abbiamo portato questo progetto. Hanno dato l'ok, se avete bisogno di qualche fondo, possiamo dare una mano. All'interno metteremo delle persone per seguire le cose. Ogni domenica, come voi andate in chiesa, così abbiamo un posto dove andare a pregare».

A questo punto chiedo al Presidente, Kumar Kuldip di raccontarci la sua storia.

«Sono arrivato qua nel 1985, 35 anni fa. Sono stato 7, 8 anni a Carignano, in una cascina. Cresciuto il figlio, sono venuto qua a Pancalieri. Prima c'erano due o tre famiglie, poi sono arrivati gli altri. Un po' di anni fa abbiamo fatto la festa di Divali. Poi tutto si è fermato, una volta la fanno, un'altra no. Adesso di nuovo tutti dicono che bisogna farla. Abbiamo pensato di fare un luogo di culto perché tutti devono andare lontano, a Brescia, a Cuneo. Tutte le domeniche, si può andare lì».

Brillano di entusiasmo gli occhi di Kumar Lalit nel lanciare un invito preciso.

«Quest'anno faremo di nuovo la festa di Divali. Quelli che non sono venuti, li accogliamo quest'anno con le braccia aperte».

 

Piergiacomo Oderda

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