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VIDEO. Violenza sessuale su due minori. Indagano i carabinieri. Pinerolo

Guarda il video su www.vocepinerolese.it

di Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it  

 

Le mamme di due ragazze pinerolesi si sono rivolte a Voce Pinerolese per raccontare una vicenda dolorosa: violenza sessuale nei confronti delle loro figlie compiute sempre dallo stesso uomo che i genitori lo definisco “l’orco”. Le vittime sono una ragazza di 14 anni (che chiameremo Maria – nome di fantasia -) e l’amica, (che chiameremo Anna – nome di fantasia -) oggi maggiorenne. Anna ha subito violenza sessuale fin dall’età di tredici anni e fino a pochi mesi fa. (Guarda il video su www.vocepinerolese.it  ).

 La testimonianza delle due ragazze è sconvolgente con episodi che vedono coinvolto un uomo, pensionato, che non ha avuto pietà di queste povere fanciulle.

Avevo tredici anni quando ho conosciuto Marco (nome di fantasia ndr) – racconta Anna – era una persona di cui mi fidavo. Anche mia mamma non aveva mai dubitato della sua correttezza.  Frequentava la nostra casa. All’età di tredici anni vivevo un periodo difficile, problemi in famiglia, e questa persona mi dava fiducia, aveva preso, in un certo senso, il posto di mio padre, assente nella mia vita e violento. Marco ha cominciato ad accarezzarmi, fino a costringermi, nel tempo a veri e propri rapporti sessuali. Diceva di stare tranquilla perché lo faceva anche con bambine di 8 e 9 anni. È andata avanti così fino a non molto tempo fa fino a quando, con mia madre, ho deciso di denunciarlo ai carabinieri”.

Di fatto, nella denuncia ai carabinieri, Anna ha “solo” raccontato episodi “marginali”: “mi palpeggiava le terga ed è successo più volte. Non ha mai provato altri atti sessuali – prosegue nella denuncia Anna –. Mi fidavo di lui”.

 In realtà, la ragazza, racconta al giornalista (il quale ha fatto emergere molte contraddizioni presenti nel suo racconto e nella denuncia fatta ai carabinieri), episodi ben più gravi con rapporti sessuali (che non raccontiamo) fin dall’età di tredici anni. Uno sfogo pieno, completo spezzato da pianti. Racconto fatto anche in presenza della madre che è rimasta sconvolta.  A quel punto il giornalista invita la ragazza e la madre a recarsi dai carabinieri e integrare la denuncia già fatta con i fatti appena raccontati.

Purtroppo “l’orco” si è reso responsabile – sempre secondo il racconto delle due ragazze – di violenza sessuale anche nei confronti di Maria, amica di Anna.

Mia figlia non conosceva l’orco – racconta la mamma di Maria – ed è stata proprio Anna a presentarglielo. Una volta era a casa dell’uomo quando la sua compagna, o moglie che sia, non c’era. Prima ha cominciato con carezze poi l’ha fatta spogliare ed ha abusato di lei. Anche mia figlia si fidava. Purtroppo ci sono stati altri episodi. Mi rammarica il fatto che Anna era a conoscenza del rischio che correva mia figlia e in più occasioni l’ha lasciata sola in casa con l’orco. Perché?”

Le vittime sono ragazze fragili che sono cadute nella rete preparata dall’uomo. Questa persona le metteva a loro agio dal punto di vista psicologico, sosteneva le loro sofferenze personali, sfruttava le loro fragilità, le faceva sentire importanti e si presentava come colui che avrebbe risolto i loro problemi.

Dopo la violenza sessuale - prosegue la mamma di Maria - “l’orco” dava a mia figlia i soldi per comprarsi il kebab. Una vicenda assurda, orrenda. Ha abusato dell’ingenuità e della fragilità di mia figlia. Sono sconvolta. Adesso mi aspetto che la giustizia faccia la sua parte. Bisogna fermare l’orco.” 

Si poteva fermare prima quest’uomo? Io dico sì ma non è accaduto e anche su questo aspetto la magistratura deve fare piena luce. Vi spiego perché si poteva evitare la prosecuzione di azioni criminali di questo tipo.

 Nel 2017, quando Anna era ancora minorenne, ai carabinieri di Pinerolo segnalano che su una panchina, in una piazza a Pinerolo, c’era un uomo anziano in atteggiamenti “sconci” con una ragazzina. Sul posto giunge una pattuglia dei carabinieri (in borghese) che porta in caserma Anna e l’uomo. Anna, però, difende l’uomo. (Ovviamente… considerata la sudditanza psicologica). Viene fatta una segnalazione ai servizi sociali di Pinerolo? Non lo sappiamo ma Anna riferisce che dopo circa due settimane dal fatto si è recata negli uffici dei servizi sociali di Pinerolo per i consueti incontri che aveva per altre vicende. In quell’occasione le viene chiesto cos’era accaduto. “Ho raccontato alla signora (omissis) dei servizi sociali – racconta Anna – quanto avvenuto.”

E ancora. Il sottufficiale che è intervenuto nel 2017 ha fatto la segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino? A noi non risulta. Se così fosse perché?

 Noi ci limitiamo a riportare quanto raccontato da Anna. Resta il fatto che, forse, a seguito dell’intervento dei carabinieri, e della segnalazione fatta ai servizi sociali, l’uomo si poteva fermare prima. Si sarebbe evitato – sicuramente – che Maria finisse, anche lei, nelle mani dell’uomo.

Adesso tutto è in mano alla magistratura. Spetterà a loro fare luce su questa drammatica vicenda. 

L'uomo accusato dalle ragazze afferma che ha tutto a disposizione per dimostrare la sua innocenza e estraneità ai fatti raccontati. 

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