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GHERARDO COLOMBO AL PORRO: “RIPARTIRE DAL SINGOLO PER CAMBIARE IL PAESE”

 L'ex magistrato, dal 2007, è impegnato in un progetto per istruire i giovani sull'importanza del seguire le regole e la Costituzione

 

Mercoledì 8 maggio l'Istituto Tecnico “Ignazio Porro” ha ospitato Gherardo Colombo, ex magistrato che ha seguito alcuni dei casi più importanti degli ultimi anni, quali la scoperta della loggia P2, lo scandalo “Mani Pulite”, il delitto Ambrosioli, i processi Imi-Sir, Lodo Mondadori, Sme. Dal 2007, anno delle sue dimissioni dalla magistratura, visita le scuole d'Italia per aiutare gli studenti a riflettere su tematiche come la legalità, l'uguaglianza davanti alla legge, l'importanza della Costituzione e del vivere insieme.

La prima cosa che si comprende subito, stando seduti tra i ragazzi, è la grande abilità di Colombo nell'attirare la loro attenzione , nel coinvolgerli direttamente nella discussione. Le parole provengono non da un professore seduto dietro la cattedra, ma da un uomo che si aggira tra gli studenti, li interpella, fa loro battute e domande.

Come siete messi con le regole?”

Questo l'esordio del ragionamento, per poi giungere alla conclusione che le regole non sono solo imposizioni o obblighi, ma anche e soprattutto diritti, come quelli sanciti dalla nostra Costituzione. Costituzione che è, o dovrebbe essere, al centro del vivere insieme, di una collettività in cui tutti abbiano pari dignità. Conoscerla sarebbe il primo passo per poter costruire una cultura della legalità in cui tutti possano riconoscersi. Perché per cambiare questo Paese, per risolvere molti dei suoi problemi cronici e incancreniti, che lo ammorbano e lo strangolano, bisogna ripartire dal singolo,dalla persona. Proprio per questo la scelta dell'ex magistrato di dimettersi e di iniziare a visitare le scuole italiane: “Nel nostro Paese c'è una grandissima diffusione della trasgressività, le regole sono troppo spesso poco osservate.Mi sono reso conto che il lavoro che facevo primanon era sufficiente. Mi sentivo come un idraulico che tenta di aggiustare un lavandino intervenendo sui tubi della cucina, quando in realtà il problema è nel tubo centrale in cantina. Perché diminuisca la trasgressività è necessario che le persone, soprattutto i giovani, si rendano conto dell'utilità del seguire le regole, soprattutto di quelle dettate dalla Costituzione, che pongono tutti sullo stesso piano.”

Molte le domande degli studenti, alcune preparate in precedenza, altre nate durante la discussione, a testimoniarne il coinvolgimento, a dimostrare come non sia vero che i ragazzi non mostrino interesse per certe tematiche; piuttosto, spesso è il modo con cui si pongono gli adulti a generare insofferenza: “Qui oggi eravamo molti, pigiati in una sola aula, eppure per due ore siamo riusciti a ragionare molto bene. Gli adulti troppo spesso vogliono che i giovani siano solo destinatari delle loro affermazioni; li considerano come cani da riporto, cui lanciare un osso che devono riportare indietro tale e quale. Per coinvolgerli bisogna che non stiano solo a guardare, ma partecipino attivamente, in prima persona.”

Proprio a questo scopo, per coinvolgere più studenti possibile, il 25 ottobre è fissato un evento in cui Colombo, insieme a Claudio Bisio, terrà un incontro simile a quello di Pinerolo. La differenza consisterà nel pubblico, che sarà composto da 60-70.000 studenti collegati via satellite da tutta Italia, ospitati da cinema attrezzati. I ragazzi potranno intervenire durante la conferenza e porre le loro domande come se si trovassero tutti nella stessa stanza.

Ripartire dall'educazione, dall'istruzione, dal singolo per cambiare il Paese. Fare in modo che i cittadini “siano cittadini e non sudditi”, che partecipino attivamente alla vita dello Stato e non nascondano o rifiutino le responsabilità che anche loro hanno, perché “Sono i cittadini a fare le istituzioni. Se siamo ridotti così, è anche colpa nostra.”

 

Simone Sindoni

 

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