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PINEROLO FESTEGGIA IL 25 APRILE. “LA MEMORIA DEVE PASSARE ALLE NUOVE GENERAZIONI”

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 La sera del 24 aprile e la mattina del 25 Pinerolo ha festeggiato il 25 aprile e ricordato i caduti per la Liberazione del Nord Italia dal giogo Nazifascista.

La sera del 24, una fiaccolata organizzata dall'ANPI ha sfilato per le vie della città, toccando i punti dove le lapidi ricordano i partigiani caduti. Ad ogni fermata, bambini di alcune scuole elementari hanno letto frasi e poesie tratte dalla letteratura della Resistenza.

Il 25 aprile la consueta sfilata per le vie del centro al seguito della banda dell'ANA. Il corteo si è fermato in piazza Volontari della Libertà, davanti al monumento ai caduti. Il sindaco Eugenio Buttiero e il presidente dell'ANPI Riccardo Vercelli hanno parlato alla cittadinanza riunita; entrambi hanno sottolineato la necessità di trasmettere i valori della Resistenza alle nuove generazioni e per questa erano presenti anche i rappresentanti del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

C'è stata una buona partecipazione sia alla fiaccolata di ieri sera (24 aprile n.d.a.) sia alla manifestazione di oggi.” ha detto Riccardo Vercelli “Quello che fa più piacere è vedere molti giovani partecipare attivamente alle iniziative, anche per merito degli insegnanti e dei genitori. In questo modo i valori della Resistenza non cadano nell'oblio e i giovani potranno continuare a vivere liberamente e a esprimere i loro pensieri, qualunque sia il loro orientamento politico.”

Questa mattina, con le dovute differenze, è stato fatto un parallelo tra la situazione del ventennio fascista e quella attuale.

Sì, alcune analogie vi sono, poiché stiamo attraversando un momento drammatico sotto il profilo del lavoro e dell'occupazione. Quando una persona non ha un lavoro è molto ricattabile, viene meno la Libertà individuale. Pertini diceva che non può esserci Libertà senza Giustizia e non può esserci Giustizia senza Libertà. Che Libertà possiamo avere senza Giustizia Sociale? Se un uomo è costretto a mendicare per mantenere sé stesso e la propria famiglia, è veramente libero?”

 

Simone Sindoni

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