Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Clandestino e le elemosina a Pinerolo. La sua testimonianza in esclusiva

Un ragazzo clandestino nigeriano racconta la sua esperienza. Vive chiedendo elemosina a Pinerolo. Dopo il nostro articolo su voce pinerolese l'uomo è stato identificato e intimato di lasciare l'Italia. vedi il filmato e l'articolo.

Dopo il “blitz” dei Carabinieri di Pinerolo

 “Difendo il mio amico di colore.

Un onesto clandestino lavoratore”

A seguito del nostro sevizio sui mendicanti che giocano alle slot machine e sulla presenza di molti uomini di colore che chiedono le elemosina, siamo stati contattati dalla signora Manuela. Piuttosto indignata, ci ha detto che lei spesso ospita ed aiuta un ragazzo nigeriano che chiede le elemosina a Pinerolo. “A seguito del vostro articolo –ci racconta la donna- il mio amico è stato portato in caserma dai Carabinieri e rilasciato con un foglio di via”.  Manuela è preoccupata dalla vicenda e dai tanti luoghi comuni. “Bisogna far capire alle persone –precisa- che non bisogna generalizzare. Il mio amico (che chiameremo Paolo) è venuto in Italia chiedendo asilo politico ma, per varie vicissitudini, non l'ha ottenuto. Adesso è clandestino e cerca di guadagnare qualcosa onestamente con elemosina e piccoli lavoretti. La sua principale preoccupazione è riuscire a mandare tutti i mesi qualche soldo a sua moglie ed alla bimba di quattro anni in Nigeria”.

La situazione di Paolo è come un cane che si morde la coda.  “Essendo clandestino, - prosegue Manuela- nessuno vuole assumerlo e, non avendo un lavoro, non può regolarizzarsi. A lui non piace chiedere l'elemosina, vorrebbe lavorare e quest'estate ha raccolto kiwi per tirarsi su qualche soldo: era felicissimo che fossero guadagnati e non elemosinati. Dietro questi ragazzi non c'è nessun racket che li sfrutta, guadagnano troppo poco.

Manuela vorrebbe invitare la gente a riflettere sulla condizione di questi ragazzi e a non giudicarli solo per il loro aspetto o per sentito dire. “Riserviamo tanta attenzione (peraltro giustissima) agli animali randagi - conclude Manuela perché non alle persone?”

Simone Sindoni

Commenti