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La camminata da Pragelato al Grand Puy I distici di Rudolf Steiner letti da Daniela Falconi


FOTO. La camminata da Pragelato al Grand Puy

I distici di Rudolf Steiner letti da Daniela Falconi

“Io sento come per incanto/nell’apparenza del mondo/il tramare dello spirito” (XV^ settimana, 14-20 luglio). I distici di Rudolf Steiner letti da Daniela Falconi esprimono l’intento di don Paolo Scquizzato di attraversare diversi mondi spirituali. La camminata da Pragelato al Grand Puy proposta a ridosso della “notte magica” di San Giovanni nel silenzio a volte inframmezzato dallo scampanio di animali al pascolo si colora del “bisogno di tornare a celebrare le stagioni”. Il solstizio è un momento di rito caro all’antichità, il sole sembra che «per alcuni giorni stia immobile». Si festeggia perché la luce vince le tenebre. Nei culti antichi erano presenti due elementi fondamentali, l’acqua come elemento purificatore e il fuoco che richiama la trasformazione. Giovanni Battista prepara la strada ad Uno che purifica con Spirito santo e fuoco. Nel mondo pagano viene esaltato Giano bifronte, nel nome cela il concetto di porta (“ianua” in latino) che apre e chiude le stagioni ed anche il nome Giovanni conserva questa radice etimologica. Il taoismo propone l’idea di unità e totalità, ying e yiang in un continuo mescolarsi di opposti, «un gioco di equilibrio». «Tutto è un continuo cambiamento». Leviamo gli occhi a contemplare la collina di fronte dove sole e ombra si saldano insieme. Parimenti, si uniscono debolezza e forza, vuoto e pieno, terra e cielo, pari e dispari, donna e uomo. Francesco della comunità di base di via Gap legge un testo di Franco Barbero sull’ineluttabile “buicidio”. Si diffonde ovunque «l’illuminazione automatica che spara fasci di lancinante luce». L’oscurità pare non avere dignità di esistere. Eppure, nelle tradizioni religiose, il buio assume una valenza positiva. E’ il momento della rivelazione di Allah, dell’illuminazione di Buddha. E’ nella notte che avviene la liberazione dall’Egitto e la nascita di Gesù. Un alleato del buio è il silenzio, «dal silenzio emergono le parole come fasci luminosi che si aprono». Nella salmodia, buio e luce cantano le lodi del Dio creatore. Intorno ad un falò simbolico, Elisa Garetto racconta l’esperienza spirituale della festa induista di Divali. Si lasciano sul fiume delle fiaccole in ricordo di Lakshmi. La lettura delle parole della teologa Miriam Simos conclude l’incontro:

“"Rendiamo lode e grazie al fuoco, alle fiamme del sole che nutrono la vita sulla terra, al calore e alla luce che infonde energia in ogni creatura, dall'alga alla sequoia, dal filo d'erba al bisonte, dal verme all'aquila. Invochiamo l'aiuto del fuoco affinché impariamo di nuovo a vivere in equilibrio con la sua forza. Ringraziamo il focolare, cuore della nostra casa e della nostra comunità, che ci riscalda d'inverno. Possano i nostri cuori, con gli insegnamenti del fuoco, imparare ad alimentare le scintille di creatività che sprizzano da ciascuno di noi e nutrire le fiamme del nostro amore per la terra. Possano le fiamme insegnarci a ballare e a trasformare la rabbia in azione rifulgente. Sia benedetto il fuoco".

Piergiacomo Oderda

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