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Protesta docenti asserragliati di fronte al cancello del Provveditorato di Torino

 

Un centinaio di docenti asserragliati di fronte al cancello del Provveditorato di Torino a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico prova che qualcosa non sta funzionando. Lorenzo Giustolisi, Unione Sindacale di Base (USB), sintetizza la questione: «le graduatorie GPS (Graduatorie Provinciali Supplenze) con tutti i problemi relativi agli errori nei calcoli dei punteggi, ritardi nella pubblicazione, nella presentazione delle disponibilità». Il presidio è «una tappa nel percorso verso lo sciopero scuola del 24-25 settembre che più in generale pone i problemi di una risposta rispetto alla quale non sono state adeguate strutture, organici e forme della didattica». La due giorni a livello nazionale prevede l'appuntamento a Torino alle 9 in piazza Arbarello. «Stiamo lavorando molto anche con gli studenti, si costruisce un fronte più largo sulla base di una serie di problematiche comuni». Alina della Confederazione Unitaria di Base (CUB) si guarda intorno, ciascuno dei presenti ha «più di trentasei mesi di servizio che dovrebbero bastare per un'abilitazione e una conseguente immissione in ruolo». Lamenta il fatto che «una delle grandi innovazioni di queste graduatorie è la decurtazione del valore delle supplenze, dell'esperienza». Inoltre, «ci ritroveremo ad essere nominati nell'oscurità mentre negli anni precedenti eravamo riusciti a ottenere una nomina palese, in presenza». Giulia porta un esempio concreto, il voto di laurea le vale 29 punti, su una delle classi di concorso ne ha visti assegnati soltanto dodici. Tra i servizi indicati nella sua domanda cita «l'assistentato di lingua italiana all'estero che il Miur celebra come eccellenza» mentre non si traduce in alcun punteggio.

Interviene anche uno studente di quarta superiore, «abbiamo diritto ad avere tutti gli insegnanti, a mettere la scuola in sicurezza».

Una delegazione incontra Tecla Riverso dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale. Un risultato ottenuto è il seguente: «tutte le organizzazioni sindacali verranno messe in condizione di avere notizie nelle prossime informative; note, noticine con i “bene informati” rovinano il buon andamento delle procedure». Le parole di Marco Meotto della CUB sono una doccia fredda, «i reclami non verranno accettati», pur essendo le graduatorie «piene di errori con una serie di discrepanze sulla valutazione a seconda delle Scuole Polo che le hanno valutate». Le nomine non avverranno in presenza, «la priorità dal punto di vista politico è che la scuola cominci senza nessun intoppo. La ministra Azzolina ha messo in cattedra tutti i docenti, se poi sono quelli a cui spettava il posto è un problema secondario». «L'amministrazione dice che non dipende da loro ma da quelle disposizioni del Ministero che hanno creato questo “mostro informatico”». Tira le somme Giustolisi, «il presidio di oggi ha individuato due punti chiave per le riaperture,  la questione delle maestre e la questione delle GPS. Sono due pezzi importanti dell'assoluta improvvisazione e assenza di programmazione con cui sta avvenendo la riapertura dell'anno scolastico. Siamo stati facili profeti, con la CUB e altre organizzazioni studentesche e sindacali ci siamo riuniti ai primi di luglio, abbiamo immaginato una situazione esattamente di questo tipo. L'indizione delle due giornate di sciopero non è prematura. Abbiamo necessità alla ripresa della scuola di far vedere che il mondo degli studenti, delle famiglie, dei lavoratori della scuola non accetta queste condizioni ed è disponibile ad una lotta che deve sicuramente aumentare d'intensità. Così non si riapre!».

 

Piergiacomo Oderda

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