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FOTO. Ecovillaggio Torri superiore, nel villaggio medievale nel ponente ligure

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 di Piergiacomo Oderda 

Qualche tremore su via del Ponte per guadare il Bevera poi arriviamo a Torri Superiore, frazione di Ventimiglia dove si erge l’Ecovillaggio, “borgo medievale interamente restaurato”. Ce ne parla Lucilla Borio, torinese d’origine, il progetto si avvia l’anno prossimo a festeggiare i trent’anni di vita. “Vedendo la collocazione geografica e la natura del territorio circostante era chiara la vocazione di tipo ricettivo turistica molto più che una vocazione di tipo agricolo. Qui l’agricoltura è sempre esistita, legata soprattutto ad alcuni prodotti specifici come l’ulivo, il limone; c’è una coltivazione interessante di mimose da taglio. Abbiamo subito pensato di dedicarci all’accoglienza turistica con una valenza di tipo culturale, ecologico, sociale. Non volevamo trasformarci in un Club Med che all’epoca andava per la maggiore. Quest’esperienza è nata da un gruppo di pensatori, di intellettuali, non è nata da un’immobiliare. È nata più con un’idea filosofica, se vuoi politica (negli anni Ottanta ancora si faceva politica in un certo modo)”. La comunità residente consta di dodici adulti, quattro bimbi e quattro adolescenti. È formata da italiani e tedeschi, si riuniscono una volta la settimana e utilizzano il metodo decisionale del consenso. “Per vivere insieme in modo sostenibile è assolutamente fondamentale attuare delle modalità di confronto che siano rispettose dell’altro, in modo da avere un confronto tra idee e non tra personalità. Possiamo essere amici anche se abbiamo opinioni diverse. Quando vivi insieme, lavori insieme, hai casa insieme la cosa importante è cercare di mantenere vivo un legame che ti consenta di rimanere”. Nella terrazza, affollata di giovani, sentiamo parlare inglese. “Si sta chiudendo il seminario estivo dell’Accademia di pittura visionaria di Vienna, da undici anni un appuntamento fisso. Attirano da tutto il mondo persone interessate a questo tipo specifico di arte”. L’Accademia è stata fondata in onore di Ernst Fuchs, il seminario comprende tre settimane di lezione e l’ultimo giorno la mostra delle opere realizzate nel luminosissimo salone. Altri gruppi accolti nel centro sono di cultori di yoga, di camminatori, “questa zona offre moltissimi itinerari facili, medi, difficili e li offre tutto l’anno perchè anche d’inverno si può camminare, non c’è gelo o neve”. A pranzo, abbiamo degustato un risotto con le cozze e una quiche di verdure. Originali le carote ai semi di sesamo e una crema di zucchine al profumo di mentuccia. Chiedo se si tratti di cucina vegan ma Lucilla rifugge da tutto ciò che è moda. “Il veganismo lo condivido dal punto di vista etico. Consumare carne crea un sacco di sofferenza, di problemi ambientali. Cerchiamo un compromesso, mangiamo poca  carne, pesce ogni tanto. La carne e le uova che compriamo cerchiamo di acquistarle biologiche”. I menù sono basati su verdura e frutta biologiche, “quella è la scelta fondamentale. Abbiamo l’opzione vegan e la segniamo sul menù”. Hanno pubblicato il sesto numero del giornale “Vivere sostenibile”, “il direttore responsabile è un nostro amico e collaboratore, Graziano Consiglieri. È prodotto dalla rete Le terre di confine, una rete di imprese per far ripartire il territorio con delle iniziative economiche sostenibili ed etiche. È partito grazie alla rete uno dei più grandi Gruppi d’acquisto nel ponente ligure, conta 120 famiglie! Acquistiamo tutte le verdure da una Cooperativa sociale che fa parte della rete, la Spes. Produce verdura biologica in località Varase, con l’aiuto di ragazzi portatori di handicap e rifugiati, con programmi di assistenza sociale, di borsa lavoro”. Ci sono voluti vent’anni per il restauro del villaggio dato il grado iniziale di degrado molto pesante. I lavori “li abbiamo fatti in parte con autocostruzione, in parte con piccole imprese locali. Abbiamo fatto questa scelta di andare più lenti ma di rimanere più collegati al territorio”. Il centro ricettivo è gestito dalla cooperativa “Ture Nirvana” che assicura il servizio

camere, cibo, salone, “abbiamo sempre una decina di volontari che ci aiutano a portare avanti la baracca”. Un obiettivo per il futuro? “Il nostro tentativo è quello di uscire dalla stagionalità. Qui in Liguria si lavora d’estate moltissimo,  molto meno in altre stagioni. Visto che siamo ben attrezzati per lavorare sempre, abbiamo tutto riscaldato, tutto strutturato, ci piacerebbe uscire dalla stagionalità soprattutto tramite gruppi”.  Sono passati dall’Ecovillaggio la Scuola Holden, gruppi musicali come l’Accademia internazionale del mandolino. L’appello è per “qualunque gruppo che abbia bisogno di un posto per fare il ritiro, noi forniamo i servizi, le camere, il cibo, la sala, la comunità che accoglie. Non è un posto anonimo, è un posto che ha persone dentro che ci abitano”. Un’eccellenza è il progetto Clips, sostenuto da Erasmus +, “un programma europeo di sostegno a gruppi, associazioni, comitati. C’è un team internazionale di esperti che vengono tutti dalla vita di comunità, in grado di affiancare i gruppi per risolvere problemi che nascono durante la loro vita. Lavoriamo soprattutto sulla diagnostica, capire  cosa c’è che non va”. Si indaga sul perchè non funzioni, non acquisisca nuovi membri, non riesca a realizzare i propri obiettivi, sia a rischio di chiusura. Si individuano i correttivi, la cura da seguire purchè non sia troppo tardi.  Altre iniziative sul sito www.torri-superiore.org  

 Piergiacomo Oderda 

Nelle foto alcune immagini dell'ecovillaggio "Terre superiori" e il giornalista Piergiacomo Oderda con Lucilla Borio

 

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