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Addio "Nizza cavalleria". La cerimonia di saluto con grande commozione

 Vedi filmato e fotogallery. Il 1° reggimento “Nizza cavalleria” ha salutato per sempre la città di Pinerolo. Questa mattina sul campo ostacoli “Tancredi di Savoiroux”, presso la caserma “Litta Modignani” a Pinerolo, il comandante del “Nizza” Massimiliano Bianchi ha presieduto la cerimonia alla presenza del comandante della Brigata Alpina “Taurinense”, generale Dario Ranieri, il sindaco di Pinerolo Eugenio Buttiero e le autorità civili e militari. Di fronte ai reparti schierati hanno sfilato anche il glorioso Stendardo di “Nizza cavalleria”, il Gonfalone della Città di Pinerolo ed i Medaglieri e Labari delle Associazioni combattentistiche e d’arma (Anac ed Ana di Pinerolo). Il “Nizza” lascia Pinerolo e si traferirà definitivamente a Bellinzago Novarese. Al posto dei dragoni, forse, gli alpini della “Taurinense”. Negli ultimi anni il Nizza, che comunque rimarrà alle dipendenze della Brigata Alpina Taurinense, ha fornito personale per l’assolvimento delle principali missioni all’estero (Bosnia, Kosovo, Iraq, Afghanistan e Libano) e condotto operazioni a sostegno della sicurezza nazionale in Patria.

Il Colonnello Bianchi, che nel corso della cerimonia ha comandato l’ultima carica di cavalleria a Pinerolo, rivolgendosi al personale ha detto: “Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Dragoni, questo Stendardo, che ha sempre sventolato tenendo alto il prestigio della Patria e dell’Esercito, lascia oggi Pinerolo a seguito dei provvedimenti che hanno determinato il trasferimento del reggimento “Nizza Cavalleria” (1°). Esso continuerà a sventolare nella nuova sede di Bellinzago Novarese, mantenendo salde le tradizioni, la storia e il ricordo di quanti in suo nome hanno servito l’Italia”. Per la città di Pinerolo è una grave perdita, un simbolo autentico della città. La storia di Pinerolo ha viaggiato nei secoli a braccetto con i militari e in particolare con i dragoni del Nizza cavalleria. Purtroppo la città non è stata in grado di difendere un pezzo importante della propria storia e i politici locali e quelli romani (Malan - PDL e Zanoni – PD) hanno delle grosse responsabilità per non essere riusciti a evitare il trasferimento del Nizza. E che nessuno osi giustificarsi assoldando le colpe a altri, ai predecessori o altro. La vergogna è stata compiuta. Nei Paesi democratici i militari rispondono sempre alla politica!

Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

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