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La privatizzazione di tutto Siamo certi sia stato un bene per tutti o forse solamente per pochi?

22/07/2024 12:41

 

La privatizzazione di tutto

Siamo certi sia stato un bene per tutti o forse solamente per pochi?

 

Siamo certi che la privatizzazione di tutto ciò che era privatizzabile abbia realmente prodotto benefici e vantaggi, in termini economici e di qualità nei servizi, al cittadino?

Personalmente nutro forti perplessità sul pensiero, oggi mainstream (per usare un lessico che, quando ero ragazzo io, si sarebbe detto “fa figo e non impegna”) secondo cui la libera concorrenza è la vera panacea a tutti i mali?

Innanzitutto, chi opera in un regime concorrenziale, dovrebbe farlo in un sistema realmente tale, che di fatto non esisterà mai, poiché la convergenza di interessi conduce a politiche di accordo fra i vari competitori del mercato. Siccome fessi non sono, stabiliscono un modus operandi che salvaguardi un po’ tutti. Chi investe, giustamente, ha a cuore il profitto.

Da quando è stata avviata già negli anni Novanta la privatizzazione dall’ allora direttore del Ministero del Tesoro Mario Draghi, per la gioia dei potenti investitori stranieri, mi pare che, nel complesso (le eccezioni, per definizione, non valgono come regola) i prezzi di luce, gas et cetera non siano stati forieri dei tanto declamati vantaggi di cui il cittadino sarebbe stato destinatario.

E tutto ciò molto prima delle varie crisi legate al COVID-19 o alle guerre in corso.

Chissà perché i dodici maggiori banchieri statunitensi, già più dì un decennio fa, erano stati “beccati” a New York, in un hotel degno di tali rendez vous, immersi in periodici incontri per concordare politiche che fossero all’ apparenza un po’ concorrenziali, ma non troppo?  Insomma: mica dobbiamo darci la zappa sui piedi. Il banchetto è ghiotto e profittiamone tutti insieme, secondo le singole potenzialità di ciascuno, beninteso.

Lo ripeterò sino in limine mortis: privatizzare gli asset di maggior impatto strategico sulle famiglie è stato un danno inferto ai comuni tapini e un atout a favore dei grandi protagonisti della finanza internazionale

Il dott. Mario Draghi, dopo l’operazione di privatizzazione, ebbe un incarico molto prestigioso alla potente banca americana J.P. Morgan. 

Per chi interessato all’ argomento, consiglio di informarsi su quanto avvenuto con la privatizzazione delle acque potabili in Inghilterra, non certo un Paese poco incline alla privatizzazione.

Chiudo con una nota di lamentela: in aggiunta a tutto, non trascorre giorno senza ricevere due o tre telefonate da parte di veri o sedicenti gestori privati: è un’autentica rottura delle pudenda, considerata la insistenza, sino allo sfinimento, a meno di urlare un deciso vaffa… (ma bisogna averne la stoffa), con cui vogliono pervicacemente convincere il destinatario al cambio di gestore.

Morale: il solo vantaggio di tutta questa operazione è consistito nell’ avere imparato a bloccare i numeri molestatori, consapevoli che è più facile svuotare il mare con un cucchiaino.

Ivan Albano

Nella foto Mario Draghi

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