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La crisi degli Stati Uniti. Trump e Biden e il nulla

12/07/2024 13:38

La crisi degli Stati Uniti

Trump e Biden e il nulla

 

 

Che gli Stati Uniti restino la maggiore potenza economica e militare del mondo è un dato oggettivo; , altrettanto oggettiva è la crisi interna ( sociale e anche istituzionale) che alligna nel Paese.

La grande democrazia americana, più declinata alla salvaguardia delle libertà individuali rispetto a quelle europee, maggiormente sensibili al sociale, pur con la crescente erosione del Welfare State cominciata anni fa, appare oggi in forte ambasce.

Salvo colpi dì scena, i prossimi candidati alle elezioni presidenziali saranno Donald Trump e Joe Biden, intenzionato a riproporsi dopo il primo mandato.

La scelta pare veramente da discount.

Da un lato abbiamo un uomo politico molto controverso, andato sotto processo e il cui passato è costellato da molte zone grigie; dall’ altra un Biden che ultimamente, probabilmente a causa dell’ età anagrafica, sempre più spesso è protagonista di gaffe assai gravi: l’ ultima, in ordine di tempo, è l’ avere “dato la parola a Putin” : peccato non di Putin si trattasse, bensì di Zekensky. Magari Biden e Putin riuscissero a parlarsi così vicini fisicamente…

Qualche gaffes , specialmente in chi è costantemente sotto osservazione, quasi fosse analizzato in ogni istante dalla lente di un entomologo, è pure fisiologica, ma quando questi scivolini divengono quasi una costante, sarebbe opportuno affrontare, e alcuni democratici cominciano a farlo, una seria analisi sulla opportunità di perseverare con la candidatura di Biden stesso.

È vero che alla Casa Bianca il presidente è una sorta di frontman che ha  il compito dì esternare al popolo decisioni e strategie prese da staff e collaboratori vari, però un minimo di forma e di facciata andrebbero salvaguardare, almeno per dare un senso di credibilità.

Lo stesso Ronald Reagan dopo essersi ritirato affermò, con estremo candore, che spesso si appisolava durante le riunioni, e poi si assumeva il compito di fare il “portavoce” autorevole  delle decisioni prese verso la nazione.

Scritto ciò, per una democrazia quale quella americana un gaffeur non è un biglietto di vista che le faccia onore.

Un gaffeur, quasi di professione e che tutti ricordiamo, fu Filippo di Edimburgo, ma il duca ebbe il merito dì camminare sempre un metro dietro la regina Elisabetta, e quindi le sue gaffes sono passate alla storia  più per essere divertenti che  imbarazzanti.

Ivan Albano

Foto: da sinistra Biden e Trump

 

 

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