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2 giugno: Festa della Repubblica. Che cosa significa repubblica?

31/05/2024 16:02

2 giugno: Festa della Repubblica. Che cosa significa repubblica?

 

 

Come tutti sanno, il due giugno 1946 gli Italiani e, per la prima volta nella storia del Paese anche le donne, furono chiamati alle urne per il referendum istituzionale che doveva stabilire il futuro assetto statuale dell’Italia: o monarchico, quindi senza cambiamenti dal lontano 1861, o repubblicano, dando una svolta radicale.

Vinse il voto repubblicano, sebbene fra contestazioni circa presunti brogli elettorali avanzati dai sostenitori di Casa Savoia.

La questione che desidero sottolineare, però, è un’altra: repubblica etimologicamente significa cosa pubblica, dal latino “res publica”.

Ne deriva che chiunque abbia incarichi politici, piccoli o grandi, deve amministrare la “cosa pubblica “, - quella cosa che è appunto di tutti - nell’ interesse collettivo.

Spesso dai media apprendiamo che così non è: l’interesse pubblico viene prevaricato da quello domestico.

Io resterò sempre convinto che ogni società civile abbia la classe politica che si merita.

Se la società civile è nel suo insieme sana, anche la classe politica potrà esserlo.

Il rispetto per la “cosa pubblica “è un dovere che pertiene anche ad ogni singolo cittadino.

Con rammarico registro che di anno in anno noi Italiani stiamo sempre più disconoscendo questo dovere, fondante di qualsiasi Stato che funzioni bene.

Gli esempi potrebbero essere innumerevoli, ma mi limito solamente a quelli più palesi nella quotidianità di ognuno.

Chi getta l’immondizia dove capita, anche nei cestelli per i piccoli rifiuti, chi parcheggia selvaggiamente sul suolo pubblico senza ritegno e anche con l’arroganza del più prepotente, chi rende una porcilaia i giardini pubblici, chi imbratta muri e mezzi pubblici.

Un comportamento irrispettoso verso il bene pubblico è cosa molto più grave di quanto, di primo acchito, si sia portati a ritenere, poiché si tratta di un danno portato a tutta la collettività.

È probabile che noi Italiani si sia, in larga parte (non tutti ovviamente) cittadini che faticano a comprendere che, solamente mantenendo un approccio educato verso ciò che è di tutti, potranno garantirsi una classe politica che riverberi le virtù dei suoi elettori.

Ivan Albano

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