Facebook Twitter Youtube Feed RSS

Festival della Comunicazione 10 - 19 maggio '24. Pinerolo

03/05/2024 9:01

Festival della Comunicazione 10 - 19 maggio '24. Pinerolo

 

La Società San Paolo e le Figlie di San Paolo – istituti religiosi fondati nel secondo decennio del XX secolo dal beato Giacomo Alberione, con la missione di essere testimoni e annunciatori della Parola di Dio nel mondo della comunicazione – fin dal 2006, in occasione della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, organizzano la Settimana della Comunicazione con l'obiettivo di creare momenti di riflessione e condivisione intorno al tema del messaggio proposto ogni anno dal Papa. In tutta Italia vengono organizzate iniziative pastorali e culturali che coinvolgono giornalisti e operatori della comunicazione, personalità del mondo ecclesiastico, artisti e personaggi dello spettacolo.

Evento centrale della Settimana della Comunicazione è il Festival della Comunicazione, che ogni anno si svolge in una diversa diocesi italiana, con l'intento di coinvolgere in maniera attiva tutta la Chiesa e far emergere le tante valide risorse del territorio.

Quest'anno il Festival è promosso a Pinerolo (TO), una diocesi aperta al cambiamento e amante dell'arte; disponibile a diventare una Chiesa per tutti: aperta, accogliente, calorosa; consapevole di dover «frequentare vari linguaggi, vari luoghi, varie modalità rituali», come si legge nella Relazione Ad Limina (22-26 gennaio 2024).

 

Con grande piacere – afferma il vescovo di Pinerolo Derio Olivero -  presento il Programma del Festival, dedicato al tema proposto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Comunicazione Sociale: "Intelligenza Artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana".

Avremo l'opportunità di confrontarci con relatori esperti in materia, ma anche di sperimentare le tante forme di comunicazione, di riflettere sull'importanza di questo processo complesso e fragile, che necessita di costante e attenta cura, estremamente prezioso ma anche potenzialmente ambivalente. Un tema che tocca e toccherà la vita di tutti ed è responsabilità di tutti.

La programmazione delle varie iniziative oltre alla Chiesa cattolica e i coordinatori paolini ha coinvolto l'amministrazione comunale, la Chiesa valdese e le diverse realtà associative e culturali del territorio.

Ci auguriamo che il Festival rappresenti un'opportunità di incontro e di riflessione per tutti. Speriamo che le varie iniziative suscitino curiosità e desiderio di uscire e che il Festival offra un'occasione di confronto, di socializzazione e di divertimento. Un'occasione per creare comunità e per aprirci al futuro.”

 

 

Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana

 

Di seguito pubblichiamo il testo integrale del Messaggio di Papa Francesco per la 58Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che quest’anno si celebra il 12 maggio 2024, sul tema: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”

 

 Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana

“Cari fratelli e sorelle!

L’evoluzione dei sistemi della cosiddetta “intelligenza artificiale”, sulla quale ho già riflettuto nel recente Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, sta modificando in modo radicale anche l’informazione e la comunicazione e, attraverso di esse, alcune basi della convivenza civile. Si tratta di un cambiamento che coinvolge tutti, non solo i professionisti. L’accelerata diffusione di meravigliose invenzioni, il cui funzionamento e le cui potenzialità sono indecifrabili per la maggior parte di noi, suscita uno stupore che oscilla tra entusiasmo e disorientamento e ci pone inevitabilmente davanti a domande di fondo: cosa è dunque l’uomo, qual è la sua specificità e quale sarà il futuro di questa nostra specie chiamata homo sapiens nell’era delle intelligenze artificiali? Come possiamo rimanere pienamente umani e orientare verso il bene il cambiamento culturale in atto?

A partire dal cuore

Innanzitutto conviene sgombrare il terreno dalle letture catastrofiche e dai loro effetti paralizzanti. Già un secolo fa, riflettendo sulla tecnica e sull’uomo, Romano Guardini invitava a non irrigidirsi contro il “nuovo” nel tentativo di «conservare un bel mondo condannato a sparire». Al tempo stesso, però, in modo accorato ammoniva profeticamente: «Il nostro posto è nel divenire. Noi dobbiamo inserirvici, ciascuno al proprio posto (…), aderendovi onestamente ma rimanendo tuttavia sensibili, con un cuore incorruttibile, a tutto ciò che di distruttivo e di non umano è in esso». E concludeva: «Si tratta, è vero, di problemi di natura tecnica, scientifica, politica; ma essi non possono esser risolti se non procedendo dall’uomo. Deve formarsi un nuovo tipo umano, dotato di una più profonda spiritualità, di una libertà e di una interiorità nuove».

In quest’epoca che rischia di essere ricca di tecnica e povera di umanità, la nostra riflessione non può che partire dal cuore umano. Solo dotandoci di uno sguardo spirituale, solo recuperando una sapienza del cuore, possiamo leggere e interpretare la novità del nostro tempo e riscoprire la via per una comunicazione pienamente umana. Il cuore, inteso biblicamente come sede della libertà e delle decisioni più importanti della vita, è simbolo di integrità, di unità, ma evoca anche gli affetti, i desideri, i sogni, ed è soprattutto luogo interiore dell’incontro con Dio. La sapienza del cuore è perciò quella virtù che ci permette di tessere insieme il tutto e le parti, le decisioni e le loro conseguenze, le altezze e le fragilità, il passato e il futuro, l’io e il noi.

Questa sapienza del cuore si lascia trovare da chi la cerca e si lascia vedere da chi la ama; previene chi la desidera e va in cerca di chi ne è degno (cfr Sap 6,12-16). Sta con chi accetta consigli (cfr Pr 13,10), con chi ha il cuore docile, un cuore che ascolta (cfr 1 Re 3,9). Essa è un dono dello Spirito Santo, che permette di vedere le cose con gli occhi di Dio, di comprendere i nessi, le situazioni, gli avvenimenti e di scoprirne il senso. Senza questa sapienza l’esistenza diventa insipida, perché è proprio la sapienza – la cui radice latina sapere la accomuna al sapore – a donare gusto alla vita.

Opportunità e pericolo

Non possiamo pretendere questa sapienza dalle macchine. Benché il termine intelligenza artificiale abbia ormai soppiantato quello più corretto, utilizzato nella letteratura scientifica, machine learning, l’utilizzo stesso della parola “intelligenza” è fuorviante. Le macchine possiedono certamente una capacità smisuratamente maggiore rispetto all’uomo di memorizzare i dati e di correlarli tra loro, ma spetta all’uomo e solo a lui decodificarne il senso. Non si tratta quindi di esigere dalle macchine che sembrino umane. Si tratta piuttosto di svegliare l’uomo dall’ipnosi in cui cade per il suo delirio di onnipotenza, credendosi soggetto totalmente autonomo e autoreferenziale, separato da ogni legame sociale e dimentico della sua creaturalità.

In realtà, l’uomo da sempre sperimenta di non bastare a sé stesso e cerca di superare la propria vulnerabilità servendosi di ogni mezzo. A partire dai primi manufatti preistorici, utilizzati come prolungamenti delle braccia, attraverso i media impiegati come estensione della parola, siamo oggi giunti alle più sofisticate macchine che agiscono come ausilio del pensiero. Ognuna di queste realtà può però essere contaminata dalla tentazione originaria di diventare come Dio senza Dio (cfr Gen 3), cioè di voler conquistare con le proprie forze ciò che andrebbe invece accolto come dono da Dio e vissuto nella relazione con gli altri.

A seconda dell’orientamento del cuore, ogni cosa nelle mani dell’uomo diventa opportunità o pericolo. Il suo stesso corpo, creato per essere luogo di comunicazione e comunione, può diventare mezzo di aggressività. Allo stesso modo ogni prolungamento tecnico dell’uomo può essere strumento di servizio amorevole o di dominio ostile. I sistemi di intelligenza artificiale possono contribuire al processo di liberazione dall’ignoranza e facilitare lo scambio di informazioni tra popoli e generazioni diverse. Possono ad esempio rendere raggiungibile e comprensibile un enorme patrimonio di conoscenze scritto in epoche passate o far comunicare le persone in lingue per loro sconosciute. Ma possono al tempo stesso essere strumenti di “inquinamento cognitivo”, di alterazione della realtà tramite narrazioni parzialmente o totalmente false eppure credute – e condivise – come se fossero vere. Basti pensare al problema della disinformazione che stiamo affrontando da anni nella fattispecie delle fake news e che oggi si avvale del deep fake, cioè della creazione e diffusione di immagini che sembrano perfettamente verosimili ma sono false (è capitato anche a me di esserne oggetto), o di messaggi audio che usano la voce di una persona dicendo cose che la stessa non ha mai detto. La simulazione, che è alla base di questi programmi, può essere utile in alcuni campi specifici, ma diventa perversa là dove distorce il rapporto con gli altri e la realtà.

Della prima ondata di intelligenza artificiale, quella dei social media, abbiamo già compreso l’ambivalenza toccandone con mano, accanto alle opportunità, anche i rischi e le patologie. Il secondo livello di intelligenze artificiali generative segna un indiscutibile salto qualitativo. È importante quindi avere la possibilità di comprendere, capire e regolamentare strumenti che nelle mani sbagliate potrebbero aprire scenari negativi. Come ogni altra cosa uscita dalla mente e dalle mani dell’uomo, anche gli algoritmi non sono neutri. Perciò è necessario agire preventivamente, proponendo modelli di regolamentazione etica per arginare i risvolti dannosi e discriminatori, socialmente ingiusti, dei sistemi di intelligenza artificiale e per contrastare il loro utilizzo nella riduzione del pluralismo, nella polarizzazione dell’opinione pubblica o nella costruzione di un pensiero unico. Rinnovo dunque il mio appello esortando «la Comunità delle nazioni a lavorare unita al fine di adottare un trattato internazionale vincolante, che regoli lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale nelle sue molteplici forme».Tuttavia, come in ogni ambito umano, la regolamentazione non basta.

Crescere in umanità

Siamo chiamati a crescere insieme, in umanità e come umanità. La sfida che ci è posta dinanzi è di fare un salto di qualità per essere all’altezza di una società complessa, multietnica, pluralista, multireligiosa e multiculturale. Sta a noi interrogarci sullo sviluppo teorico e sull’uso pratico di questi nuovi strumenti di comunicazione e di conoscenza. Grandi possibilità di bene accompagnano il rischio che tutto si trasformi in un calcolo astratto, che riduce le persone a dati, il pensiero a uno schema, l’esperienza a un caso, il bene al profitto, e soprattutto che si finisca col negare l’unicità di ogni persona e della sua storia, col dissolvere la concretezza della realtà in una serie di dati statistici.

La rivoluzione digitale può renderci più liberi, ma non certo se ci imprigiona nei modelli oggi noti come echo chamber. In questi casi, anziché accrescere il pluralismo dell’informazione, si rischia di trovarsi sperduti in una palude anonima, assecondando gli interessi del mercato o del potere. Non è accettabile che l’uso dell’intelligenza artificiale conduca a un pensiero anonimo, a un assemblaggio di dati non certificati, a una deresponsabilizzazione editoriale collettiva. La rappresentazione della realtà in big data, per quanto funzionale alla gestione delle macchine, implica infatti una perdita sostanziale della verità delle cose, che ostacola la comunicazione interpersonale e rischia di danneggiare la nostra stessa umanità. L’informazione non può essere separata dalla relazione esistenziale: implica il corpo, lo stare nella realtà; chiede di mettere in relazione non solo dati, ma esperienze; esige il volto, lo sguardo, la compassione oltre che la condivisione.

Penso al racconto delle guerre e a quella “guerra parallela” che si fa tramite campagne di disinformazione. E penso a quanti reporter sono feriti o muoiono sul campo per permetterci di vedere quello che i loro occhi hanno visto. Perché solo toccando con mano la sofferenza dei bambini, delle donne e degli uomini, si può comprendere l’assurdità delle guerre.

L’uso dell’intelligenza artificiale potrà contribuire positivamente nel campo della comunicazione, se non annullerà il ruolo del giornalismo sul campo, ma al contrario lo affiancherà; se valorizzerà le professionalità della comunicazione, responsabilizzando ogni comunicatore; se restituirà ad ogni essere umano il ruolo di soggetto, con capacità critica, della comunicazione stessa.

Interrogativi per l’oggi e il domani

Alcune domande sorgono dunque spontanee: come tutelare la professionalità e la dignità dei lavoratori nel campo della comunicazione e della informazione, insieme a quella degli utenti in tutto il mondo? Come garantire l’interoperabilità delle piattaforme? Come far sì che le aziende che sviluppano piattaforme digitali si assumano le proprie responsabilità rispetto a ciò che diffondono e da cui traggono profitto, analogamente a quanto avviene per gli editori dei media tradizionali? Come rendere più trasparenti i criteri alla base degli algoritmi di indicizzazione e de-indicizzazione e dei motori di ricerca, capaci di esaltare o cancellare persone e opinioni, storie e culture? Come garantire la trasparenza dei processi informativi? Come rendere evidente la paternità degli scritti e tracciabili le fonti, impedendo il paravento dell’anonimato? Come rendere manifesto se un’immagine o un video ritraggono un evento o lo simulano? Come evitare che le fonti si riducano a una sola, a un pensiero unico elaborato algoritmicamente? E come invece promuovere un ambiente adatto a preservare il pluralismo e a rappresentare la complessità della realtà? Come possiamo rendere sostenibile questo strumento potente, costoso ed estremamente energivoro? Come possiamo renderlo accessibile anche ai paesi in via di sviluppo?

Dalle risposte a questi e ad altri interrogativi capiremo se l’intelligenza artificiale finirà per costruire nuove caste basate sul dominio informativo, generando nuove forme di sfruttamento e di diseguaglianza; oppure se, al contrario, porterà più eguaglianza, promuovendo una corretta informazione e una maggiore consapevolezza del passaggio di epoca che stiamo attraversando, favorendo l’ascolto dei molteplici bisogni delle persone e dei popoli, in un sistema di informazione articolato e pluralista. Da una parte si profila lo spettro di una nuova schiavitù, dall’altra una conquista di libertà; da una parte la possibilità che pochi condizionino il pensiero di tutti, dall’altra quella che tutti partecipino all’elaborazione del pensiero.

La risposta non è scritta, dipende da noi. Spetta all’uomo decidere se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrire di libertà il proprio cuore, senza il quale non si cresce nella sapienza. Questa sapienza matura facendo tesoro del tempo e abbracciando le vulnerabilità. Cresce nell’alleanza fra le generazioni, fra chi ha memoria del passato e chi ha visione di futuro. Solo insieme cresce la capacità di discernere, di vigilare, di vedere le cose a partire dal loro compimento. Per non smarrire la nostra umanità, ricerchiamo la Sapienza che è prima di ogni cosa (cfr Sir 1,4), che passando attraverso i cuori puri prepara amici di Dio e profeti (cfr Sap 7,27): ci aiuterà ad allineare anche i sistemi dell’intelligenza artificiale a una comunicazione pienamente umana.

 

 

Una Chiesa per tutti (Derio Olivero)

 

“Siamo fortunatiprecisa il Vescovo di Pinerolo Derio Olivero - ad avere a Pinerolo il Festival della Comunicazione. Una splendida occasione per aggiornarci, a partire dal tema dell'Intelligenza Artificiale. Soprattutto una bella opportunità per confrontarci sul futuro e sulla nostra capacità di crescere in umanità. Di fronte a questi vertiginosi cambiamenti abbiamo bisogno di affinare la sapienza del cuore. Dice il Papa: «La sapienza del cuore è quella virtù che ci permette di tessere insieme il tutto e le parti, le decisioni e le foro conseguenze, le altezze e le fragilità, il passato e il futuro, l'io e il noi».

 

Siamo fortunati ad avere a Pinerolo il Festival della Comunicazione. Spetta a noi "Chiesa" trovare la strada per rendere ancora "parlante" il Vangelo. Troppo spesso parliamo un'altra lingua. Una lingua astratta, fredda, fuori dal tempo, legata a un'epoca passata Parliamo, ma non comunichiamo. Parliamo da un "mondo a parte", che ignora la realtà, Parliamo partendo da principi non più condivisi da tutti, da schemi di pensiero estranei. Gli eventi del Festival apriranno nuove strade. Siamo fortunati ad avere a Pinerolo il Festival della Comunicazione. La Chiesa e troppo autocentrata preoccupata di sé stessa, della propria conservazione. Nostalgica di un tempo glorioso di maggioranza. Per essere una "Chiesa non più di tutti, ma sempre per tutti" è necessario frequentare vari linguaggi, vari luoghi, varie modalità rituali. Gli eventi del Festival faranno interagire credenti e non credenti, scienziati e testimoni per sperimentare una vera apertura a tutti Invito i Pinerolesi a cogliere questa occasione Saranno giornate intense e divertenti. Giornate utili per aiutarci a capire il nostro tempo, per interrogarci sulle nostre abitudini, per stimolare il nostro senso critico e la nostra curiosità Occasioni per uscire di casa e ritrovarci. Per trovare strumenti utili ad affrontare i grandi cambiamenti. Per aiutarci a crescere in umanità.”

 Derio Olivero. Vescovo di Pinerolo

 

 

 

 

Il programma

Venerdì 10 maggio

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE

ore 18 Circolo sociale con Mons. Derio Olivero, Paolini, Amministrazione Comunale

Cos’è il Festival – Presentazione del programma pinerolese
Evento per Tutti

CENA SOLIDALE A FAVORE DEL PROGETTO “STAZIONE DI POSTA”

ore 20 Eataly. Inaugurazione del Festival. Presentazione del progetto Stazione di Posta

Evento per Tutti, previa prenotazione entro il 3 maggio al numero 3488714206

Sabato 11 maggio

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E COMUNICAZIONE: UNA SFIDA TRA PRODUTTIVITÀ ED ETICA

ore 10-13 Sala Bonhoeffer

Con Guido Boella Co-fondatore della Società Italiana per l’Etica dell’IA, vicerettore Università di Torino, docente al dipartimento di Informatica all’Università di Torino. Paolo Benanti Teologo, presidente della commissione IA per l’informazione, consigliere di Papa Francesco sui temi dell’Intelligenza Artificiale e dell’etica applicata alla tecnologia. Paolo Puliafito, Giornalista, cofondatore e direttore di Slow News, autore del libro “In principio era chat GPT”, autore della newsletter Artificiale sulla rivista Internazionale

Domenica 12 maggio

S. MESSA CELEBRATA DAL VESCOVO DERIO TRASMESSA IN DIRETTA RAI 1

ore 10:50 nella Cattedrale San Donato
Evento per: Tutti

OCCHIO ALLA COMUNICAZIONE. SCREENING GRATUITO PER LA PREVENZIONE DEL GLAUCOMA

ore 9:30 – 13 Camper all’aperto Piazza V. Veneto. Con Associazione Lions

BENEDIZIONE DELLE MAMME

ore 17 in Cattedrale celebrata dal vescovo Derio Olivero

INTELLIGENZA ARTIFICIALE E PAROLA: DOVE STA LA REALTÀ?

ore 18 al Tempio Valdese Pinerolo con

  • Ilenya Goss, pastora laureata in filosofia e medicina e chirurgia, attuale coordinatrice della “Commissione per i problemi etici posti dalla scienza” (conosciuta all’esterno come Commissione bioetica) delle Chiese battiste, metodiste e valdesi
  • Ilaria Valenzi avvocata, si occupa in particolare dei temi della libertà religiosa e dei diritti delle minoranze
  • Paolo Zebelloni Presidente del Consiglio di chiesa di Pinerolo, ingegnere che rifletterà sulle implicazioni etiche e nell’ambito della comunicazione di una tecnologia che rende sempre più labile in confine tra vero/verosimili/falso

Modera:

  • Alberto Corsani, Giornalista, direttore del settimanale “Riforma – L’Eco delle valli valdesi”

IL CUORE BATTE UN RITMO DI VALZER. LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ.

ore 21 Accademia di Musica con

  • il Maestro Marco Robino, Coro dell’Accademia di Musica
  • Piero Cinosi, Pianoforte solista

Lunedì 13 maggio

TUTTI CONNESSI FINO AL CUORE

ore 17-19 Teatro Incontro Con

  • ARTEinVITA, Associazione Culturale che si occupa di portare un’esperienza di arte sul territorio pinerolese. Negli anni si è specializzata nel lavoro con le nuove generazioni proponendo laboratori teatrali dalla scuola dell’infanzia ai ragazzi delle Superiori

L’ESSERE UMANO E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: LA PAURA DEL CAMBIAMENTO

ore 20:30 Cinema Ritz. Con

  • Paolo Perazzolo, caporedattore di Famiglia Cristiana, area “Cultura e Spettacoli”

Introduzione e proiezione del film “The Creator” di Gareth Edwards (2023)

Martedì 14 maggio

GENERAZIONI ATTIVE

ore 14-15 / 15:30-16:30 / 17-18: Sala Bonhoeffer

Con BLANK_SPACES
Digital & Creative Agency nata a Pinerolo e trasferitasi recentemente a Torino. Supporta le aziende nelle attività online, accompagnandole nel mondo della comunicazione digitale.
Workshop partecipativo sulla creazione generativa di immagini e video grazie all’Intelligenza Artificiale

Evento per tutti, consigliato per i giovani degli istituti secondari di secondo grado

DOVE STA ANDANDO LA CHIESA? LA CHIESA E LA PACE

ore 21 Sala Bonhoeffer. Con:

  • il Cardinal Matteo Zuppi, Presidente CEI

Intervistato da don Stefano Stimamiglio, Direttore di “Famiglia Cristiana”

Mercoledì 15 maggio

PATTINANDO CON TO TAG MASCOTTE UNIVERSIADI INVERNALI 2025

ore 14:30-16.00 Palaghiaccio
Con WUG Torino 2025. Commissione World University Games (Universiadi)
presentazione delle Universiadi e di come la mascotte è veicolo di un tipo di comunicazione non parlata ma basata su un codice di linguaggio universale  che ricorre alle emoticon.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE ED ETICA

ore 17:30-19:30 Sala Bonhoeffer

Con:

  • Shalini Kurapati Ingegnera, CEO e co-founder della start-up Clearbox AI
  • Marco Ferrando Vicedirettore di “Avvenire”, direttore prodotti editoriali del Master di giornalismo “Bocca” di Torino
  • Stefano Tallia Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Evento per tutti e accreditato per Giornalisti e Insegnanti

CARTA, FORBICI E… FANTASIA

ore 17-19 Parrocchia Madonna Fatima
Con:

  • don Dino Mazzoli Presbitero della Diocesi di Frosinone, parroco a Veroli, da dieci anni porta avanti il progetto creativo “Din Don Art”. È protagonista del programma “Caro Gesù” in onda su TV2000

Laboratorio creativo-formativo per bambini della scuola primaria (classi III-IV-V)

Evento per: Bambini scuola primaria (8-10 anni)

COMUNICreare: L’ESPERIENZA CREATIVA DELLA COMUNICAZIONE

Ore 21-22, sala Bonhoeffer

Con:

  • don Dino Mazzoli

Laboratorio esperienziale per educare e guidare i giovani a una comunicazione più incisiva attraverso le espressioni creative.

Evento per catechisti, animatori, accreditato per insegnanti.

Giovedì 16 maggio

INCONTRO CON VIOLA ARDONE – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “GRANDE MERAVIGLIA”

ore 11, Teatro Sociale
Con:

  • Viola Ardone (Evento Salone OFF)

Evento per Studenti Ist. Secondari di secondo grado

INCONTRO CON VIOLA ARDONE – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “GRANDE MERAVIGLIA”

ore 16 Biblioteca civica Alliaudi
Dialogano con l’autrice:

  • Franco Milanesi Assessore Istruzione e Cultura
  • Gianpiero Casagrande Direttore Biblioteca Civica “Alliaudi”

Evento Salone OFF

Evento per Tutti

LIBRI PER TUTTI

ore 17-18:30 Giardino vescovado
Con:

  • Anna Peiretti, Formatrice sulla lettura inclusiva e per la promozione di “Nati per leggere”. Attualmente è responsabile del progetto “Libri per tutti” della Fondazione Paideia

Laboratorio di lettura alla scoperta dei libri in simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa)

Evento per bambini 3/7 anni

CITTADINANZA E SPIRITUALITÀ. COME VIVERE AL MEGLIO LA RETE

ore 21 Sala Bonhoeffer
Con:

  • Rosy Russo Consulente di comunicazione, formatrice, ideatrice di Parole O_Stili
  • Paolo Curtaz Scrittore e teologo

Venerdì 17 maggio

“CINQUE CELLULARI”… E 10 PRINCÌPI

ore 9-11 Auditorium Istituto Prever
Con:

  • Rosy Russo Consulente di comunicazione, formatrice, ideatrice di Parole O_Stili

Come usare il manifesto della comunicazione non ostile per vivere meglio in Rete

Evento per Studenti biennio, Ist. Secondari di secondo grado

CONCERTO: “ARMONIE INTRECCIATE”

ore 21 Teatro Incontro

  • Coro “Piccoli cantori di Padre Médaille”
  • ensemble strumentale – Scuola primaria dell’istituto Suore di San Giuseppe- Imi
  • Coro di voci bianche e trio giovani musicisti – Civico Istituto Musicale Corelli

Sabato 18 maggio

GUARDARE IL TERRITORIO IN CAMBIAMENTO

ore 16 Piazza Facta
I Festival Letterari del territorio (Torre di Libri, Pralibro, Scritto misto) ne parlano con

  • Laura Pariani scrittrice
  • Davide Demichelis scrittore e giornalista

Modera Davide Rosso Direttore Fondazione Centro culturale valdese di Torre Pellice, scrittore e giornalista

MISSIONARI DIGITALI 4.0: CREDENTI E CREDIBILI

ore 15:30-16:30 Teatro Incontro
Con:

  • Rosa Giuffrè e i ragazzi di LabOratorium APS: Comunicazione, Social Network, eventi e formazione al servizio del Vangelo

FRATERNITÁ: VIVERE DA DIO – ANIMAZIONE, CATECHESI, TESTIMONIANZE

ore 17:30-18:30 Teatro Incontro

Con:

  • don Alberto Ravagnani e ragazzi di Fraternità

Don Alberto è sacerdote dal 2018. Per colpa (o merito) del lockdown, che lo aveva costretto a restare lontano dai suoi ragazzi dell’oratorio, in poco tempo è diventato un comunicatore molto popolare riuscendo a fare dei social uno strumento al servizio della pastorale. Fonda LabOratorium APS ed è alla guida di Fraternità, una community di centinaia di giovani provenienti da tutta Italia che vogliono ‘vivere da Dio’

ADORAZIONE EUCARISTICA

ore 21 Parrocchia Spirito Santo
Guidata da don Alberto Ravagnani e animata dai ragazzi di Fraternità

Domenica 19 maggio

ATTIMI DI MERAVIGLIA

ore 10-15 Sentiero Laudato Si’. Con Associazioni e gruppi del territorio. Camminata sul Sentiero Laudato Si’ con letture e animazioni musicali

TOLKIEN, LEWIS, ENDE: SUBCREAZIONE E LETTERATURA FANTASY

ore 15-17 Biblioteca diocesana
Con Gruppo Letterario Inkiostri

  • Paolo Gulisano
  • Luisa Paglieri
  • Chiara Neirotti

Modera

  • Ives Coassolo

Lunedì 20 maggio

DIRE DIO, OGGI: LA SFIDA

ore 21 Sala Bonhoeffer
Con:

  • Mons. Derio Olivero
  • la teologa Antonietta Potente

modera: Alberto Chiara Giornalista, già caporedattore di “Famiglia Cristiana”

 

Commenti