Brandizzo: non più incidente sul lavoro, ma omicidi al limite (quasi) della premeditazione
Brandizzo: non più incidente sul lavoro, ma omicidi al limite (quasi) della premeditazione
Quanto sta emergendo dalla tragedia dell’incidente ferroviario di Brandizzo non è più annoverabile fra i cosiddetti “ incidenti sul lavoro”.
Nella fattispecie si assiste, esterrefatti, a un drammatico salto di qualità nella responsabilità di chi sarà mandato a processo.
Sì, perché un incidente sul lavoro, per quanto mai giustificabile quando si tratta di norme circa la sicurezza , può avere qualche spiegazione vagamente immaginabile: una dimenticanza, una mancata manutenzione o messa in regola degli strumenti atti a garantire l’ incolumità del lavoratore, al limite anche il deprecabile tentativo di risparmiare qualche danaro sottraendolo alle spese per la sicurezza, ma quello che sta emergendo a Brandizzo è la sistematica noncuranza, adottata senza nemmeno il simulacro di uno scrupolo etico, con cui si sapeva di inviare questi cinque lavoratori verso un luogo di lavoro paragonabile a una trincea di guerra cui lo spettro della morte era il costante dirimpettaio.
È stato, scientemente, il mandare i lavoratori, quasi fossero carne da macello, incontro a rischi elevatissimi e quindi inaccettabili. E non a caso i deceduti sono stati recuperati come carne da macello, a brandelli.
Ovviamente è assente, e ci mancherebbe fosse pure presente, la premeditazione; tuttavia se questa manca, è mancante, ma non di molto.
Ivan Albano