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Che magia con l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari

29/07/2023 7:56

di Piergiacomo Oderda 

“Riccioli e volute caratterizzano la sontuosa maestà della decorazione barocca”. L’efficace sintesi del sito “Flaminionline” sulla suite n. 1 in Fa maggiore di Haendel rende bene la sensazione del pubblico nell’ascolto dell’”Ouverture”. Sul podio, Gianna Fretta si presenta con un largo sorriso prima di imbrigliare le sonorità dell’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. La prestigiosa “location” è la piazza di Sant’Antioco antistante il museo archeologico Ferruccio Barreca, un’esposizione di circa quindicimila manufatti che documentano le civiltà nuragica, fenicia, punica, romana che si sono alternate nell’antica Sulki.

Nell’”Adagio e staccato” emerge il suono dell’oboe così come nel terzo e quinto movimento (“Allegro”) riveste il ruolo di protagonista una coppia di corni. Le danze (Menuet, Bourrée, Hornpipe) si avvalgono di un vivace accompagnamento di violoncelli e contrabbassi. Il tono di parata regale rievoca le origini della composizione ispirata alla navigazione sul Tamigi del re svoltasi il 17 luglio 1717 (la composizione viene pubblicata postume nel 1788).

Sempre di Handel, si ascoltano i brani “And the Glory of the Lord” e “Allelujah” (Messiah HWV 56) con il coro guidato da Giovanni Andreoli. Emergono le voci dei soprani nell’Allelujah contrappuntata dalle percussioni. Particolare la variazione dalle leziosità barocche alle solide sonorità d’assieme espresse nella sinfonia n. 8 di Beethoven (1811). La direttrice d’orchestra ben amalgama la potenza espressiva con i pianissimi che permettono di far emergere i singoli strumenti a fiato, anche i flauti. Il secondo movimento (“Allegretto scherzando”) pare un mottetto ed è dedicato a Mälzen, l’innovatore del metronomo. Ritornano passi di danza nel “Tempo di Menuetto”, per passare ad un “Allegro vivace” di grande presa. Applausi e simpatia per i musicisti che combattono contro caldo e zanzare con ventagli e spray. La scelta di amplificare il suono con un impianto microfonico porta anche il voltapagine nelle sonorità, un aiuto per seguire correttamente l’alternarsi dei dieci movimenti della prima opera di Haendel.

Piergiacomo Oderda

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