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Riunione scientifica "La cooperazione nella salute globale dalla didattica all’accesso alle cure"

30/06/2023 15:27

Venerdì 30 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino tiene una

 

Introduce la serata Giulio Fornero, Direttore sanitario di “Camminare insieme”, socio dell’Accademia di Medicina.

Intervengono come relatori Gianluca Gaidano, Professore Ordinario di Ematologia, Università del Piemonte Orientale e socio dell’Accademia di Medicina e Raffaella Ravinetto, Professore associato in Politiche farmaceutiche e Salute pubblica, Presidente del Comitato Etico per la Ricerca, Istituto di Medicina Tropicale, Anversa, Belgio.

Nel videoabstract disponibile sul canale Youtube dell’Accademia di Medicina di Torino (https://www.youtube.com/watch?v=UReSS7NBPjs), Gianluca Gaidano osserva che quando si parla di salute globale si devono tenere presenti tre aspetti: la trasmissione delle nuove conoscenze, la generazione di quelle conoscenze (ricerca) e la loro applicazione, per esempio l’accesso ai farmaci. Quanto alla disseminazione delle nuove conoscenze va fatta con tutti. Accenna ad un programma europeo di condivisione di conoscenze in grande spirito di reciprocità nelle aree svantaggiate del mondo, in Medio Oriente particolarmente ma anche nel subcontinente indiano e in America Latina. Grandi risultati ha ottenuto il “Global Outreach Program Committee”. D’altro canto è necessario ricevere studenti da aree in crisi umanitaria perché possano formarsi e in futuro ritornare nei loro paesi per riportarvi queste conoscenze. “University Corridors for Refugee” è un progetto portato avanti insieme a Nazioni Unite e Caritas per ospitare studenti con lo statuto di rifugiati. Un progetto d’accoglienza è destinato a studenti provenienti da Paesi in guerra, da Siria e Afghanistan, dal 2017 si sono formati sessanta studenti in ambito medico e biomedico. Per ciò che concerne la generazione di nuove conoscenze è importante l’aspetto delle sperimentazioni cliniche o “trial clinico”. Secondo la Dichiarazione di Helsinki, le nuove conoscenze generate in una sperimentazione clinica devono poi essere messe a disposizione di tutti ma non sempre avviene così. Le sperimentazioni vengono delocalizzate in Paesi a basso reddito, con povertà di risorse e si pongono problematiche etiche che in senso costruttivo devono tradursi in sfide da risolvere, è in questione la vita del paziente.

Raffaella Ravinetto riflette a partire dalla sua esperienza di ricercatrice in un Istituto che si occupa di salute globale, che lavora quasi unicamente con Istituzioni di quelli che venivano chiamati in maniera giudicatoria, “Paesi in via di sviluppo”, ora definiti meglio come Paesi con risorse limitate o Paesi del Sud del mondo. Il prof. Gaidano ha definito come parola chiave l’equa condivisione dei benefici della ricerca. La prof.ssa Ravinetto aggiunge il partenariato di ricerca equo. In passato si assisteva all’arrivo di ricercatori europei o statunitensi nei Paesi del Sud del mondo per raccogliere dati o campioni biologici. Tornati nei loro Paesi pubblicavano lo studio e brevettavano il farmaco senza un ritorno per il Paese dove la ricerca aveva avuto origine. Una rivista come “Lancet” ha coniato il termine di “ricerca paracadute” oppure “elicottero” per definire quest’atteggiamento. Al contrario, ricercatori del Nord del mondo devono lavorare per costruire rapporti di equità quando si fa ricerca insieme, su tematiche comuni, pur in contesti diversi. Altra parola chiave aggiunta dalla prof.ssa Ravinetto è l’agenda condivisa. Le priorità della ricerca internazionale vengono fissate dalle priorità per la salute nelle parti ricche del mondo. I fondi per la ricerca su Ebola, pur nota da quarant’anni, sono stati resi disponibili nel 2014/’15 per il timore di una diffusione nel resto del mondo. L’agenda dovrebbe essere condivisa, senza penalizzare le priorità dei Paesi a risorse limitate. Si pensi alla mortalità materno/infantile, servono ricerche con un approccio mirato alla riduzione di quest’inaccettabile mortalità in quel tipo di contesto epidemiologico e di sistema di salute. Si sofferma inoltre sull’accesso alle cure a partire dal piano di ricerca. Nell’emergenza Covid, la ricerca ha dato risultati eccezionali con lo sviluppo in meno di un anno di un nuovo vaccino ma non si è riusciti in ulteriori due anni a rendere questo vaccino disponibile per tutti, in alcuni Paesi il vaccino non è mai arrivato. Occorre prevedere a monte politiche dei prezzi, politiche di trasferimento di tecnologie che permettano di trasferire a tutti questi benefici. Partenariato equo, agenda condivisa, accesso alle cure sono elementi che vanno costruiti nel piano di ricerca. Ricercatori accademici indipendenti hanno una grande possibilità di operare dei cambiamenti nel quadro di una mentalità più solidale.

Giulio Fornero trae alcune buone notizie dalla pubblicazione del nuovo rapporto OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Tra il 2000 e il 2020, il numero di decessi materni è sceso da 447 mila a 287 mila. Il tasso globale di mortalità dei bimbi sotto i cinque anni si è ridotto della metà: quasi dieci milioni nel 2000, cinque milioni nel 2021. Sul totale di 41 milioni di vite perse per malattie non trasmissibili, sono mancati in 33 milioni per malattie cardiovascolari, diabete, cancro o malattie respiratorie croniche. Ciò è dovuto al crescente invecchiamento della popolazione. L’aspettativa di vita nel 1950 era di 46 anni e mezzo, nel 2019 è salita a 73 e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite nel 2048 salirà a 77 anni.

Troppo alto è il consumo di tabacco come la prevalenza dell’ipertensione, Quasi tutta la popolazione mondiale respira a livello non sano il particolato fine. Solo il venti per cento dei Paesi ha un programma di diagnosi precoce dei tumori. E’ necessario un approccio globale per tutti i settori (sanità, istruzione, finanze, trasporti, agricoltura, commercio) per lavorare insieme sulla riduzione dei comuni fattori di rischio. Un miliardo di migranti (una su 8 persone) comporta lo studio delle cause profonde della migrazione e la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria nei Paesi d’origine come nei Paesi d’accoglienza. La priorità della salute è divenuta prima proprietà per tutte le organizzazioni internazionali.

Si potrà seguire la conferenza in presenza in via Po 18 a Torino oppure in diretta web al link https://unito.webex.com/unito/j.php?MTID=m18b199f91068bdc829666cdb0036ef63.

Il link è disponibile anche sul sito dell’Accademia di medicina, www.accademiadimedicina.unito.it. Dopo qualche giorno sarà anche disponibile la registrazione dell’incontro.

Nella foto GIANLUCA Gaidano

Piergiacomo Oderda

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