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Turck: tra i proprietari ci sono problemi. No a un uomo solo al comando. No area commerciale

30/05/2023 15:03

Intervista a Riccardo Saluzzo, uno dei soci e costruttore.

Turck: tra i proprietari ci sono problemi. “Non vogliamo un uomo solo al comando”.

C’è chi vuole cambiare le carte in tavola e nascono così i problemi

di Dario Mongiello

direttore@vocepinerolese.it

Mentre il sindaco di Pinerolo Luca Salvai ha risposto alla petizione voluta dal coordinamento associazioni pinerolesi, (leggi qui: https://www.vocepinerolese.it/articoli/2023-04-15/depositate-raccolta-firme-salvaguardare-turck-sky-line-pinerolo-23680 )   facendo intendere una certa apertura ad alcune richieste, la questione sul campo (costruzione dei fabbricati) registra delle tensioni tra alcuni componenti della società proprietaria dell’area.

Come noto ci sono molte perplessità sulla notevole colata di cemento in relazione alla realizzazione del nuovo complesso residenziale come evidenziato dal coordinamento (leggi qui: https://www.vocepinerolese.it/articoli/2023-02-25/turck-pinerolo-non-ha-bisogno-nuovo-quuartiere-23367 ).

Abbiamo chiesto a Riccardo Saluzzo, uno dei quattro componenti della società che dovrà costruire, qual è la situazione.

“In questo momento – afferma Saluzzo -ci sono delle tensioni con il nostro socio Gallo. Noi siamo in quattro e non credo sia opportuno che lui voglia comandare. Sono mancati alcuni accordi perché Gallo ha cambiato le carte in tavola. Lui non può comandare, siamo tutti alla pari. Siamo partiti molto bene tra tutti noi, con accordi chiari per costituire una società tra noi quattro. Sembrava tutto funzionasse bene poi Gallo, ultimamente, ha voluto cambiare le sue vedute volendo modificare qualcosa nella società e allora ci siamo fermati per trovare una soluzione che soddisfi tutti. Eravamo e siamo quattro soci però ultimamente ci sono delle situazioni che è difficile poterle spiegare. Le proposte iniziali erano buone poi a Gallo piace comandare ma a noi non piace essere comandati. In questo momento più di tanto non le posso dire.”

I rapporti con l’amministrazione comunale?

“Il sindaco vuole andare avanti e portare alla firma la convenzione e chiudere la partita con le richieste che il comune ha fatto. Ci sono delle cose nella convenzione che andrebbero riviste ma non sono cose così importanti per noi. Stiamo cercando di risolvere i malcontenti che ci sono tra noi soci. Dobbiamo avere una linea comune.”

Intanto avete fatto pulizia nell’area.

“Si, abbiamo dato seguito a quanto richiesto dal sindaco. Lì dentro c’era di tutto. Per portare via le immondizie ci è costato oltre 80 mila  euro. C’era di tutto: montagne di rifiuti, scarpe a volontà, siringhe, bicilette, e c’erano anche rifiuti speciali. Un disastro. (Guarda qui com’era il Turk: https://www.vocepinerolese.it/video/2020-03-15/video-reportage-dentro-tutto-turk-uno-schifo-indegno-citta-come-pinerolo-18007  e ancora qui nell’area adiacente: https://www.vocepinerolese.it/articoli/2020-04-06/video-dopo-turk-unaltra-area-abbandonata-pinerolo-non-come-turk-ma-come-turk-18235 ).  

Noi siamo pronti a firmare la convenzione ma come stabilito dall’inizio. È una società e non possiamo stare a patti con un soggetto (Gallo) che vuole fare come dice lui. Non c’è un capofila. Siamo tutti alla pari. Ognuno di noi ha il 25% delle quote: mi sembra chiaro il ragionamento. Si deve partire con le idee chiare tra di noi altrimenti facciamo altro. Il mercato è quello che è. “

Come noto la soprintendenza ha messo sotto tutela la parte del Follone dove c’è il salto d’acqua e che è stato oggetto di un devastante incendio. La stessa soprintendenza ha richiesto di mettere una copertura sul fabbricato. Non solo. Italia Nostra sezione pinerolese vorrebbe “salvare” tutto il fabbricato.

“A noi come proprietari dei terreni, per quanto riguarda la copertura del Follone, non ci è arrivata nessuna lettera, l’ho letto sul giornale. Recuperare quella struttura non è semplice. Non è facile mettere in sicurezza quella parte del fabbricato. Non basta mettere un telone sul tetto. La convenzione non è stata firmata, ci sono problemi come spiegato e imbarcarci in  un impegno economico di 200/300 mila euro per mettere in sicurezza il Follone comprenderà che, in questo momento, è difficile considerato che  tra noi soci, non c'è un “patto di acciaio”. Bisogna intervenire in quella struttura come si deve.

Le pulizie le abbiamo fatte come richiesto ma non possiamo andare avanti a spendere del denaro senza garanzie.

Per quanto riguarda la richiesta di Italia Nostra del mantenimento di tutto il fabbricato che si affaccia sul Moirano e adiacente al Follone significa che si ferma tutto: che se lo tengano lì com’è.  Non si può sempre andare avanti con i signori del no. In questo periodo, ci sono i prezzi delle materie prime alle stelle, i tassi d’interesse dei mutui alti, la richiesta del mercato a Pinerolo è quella che è...

Non siamo a Milano bensì a Pinerolo.

La gente pensa a chissà quale guadagno andiamo incontro. I terreni li abbiamo acquistati una “vita fa” dall’ex sindaco Trombotto. Abbiamo del denaro fermo da circa 25 anni. Non è un intervento da poco, non è come costruire quattro villettine. Tutti contro ma lo spirito dovrebbe essere diverso. Se loro continuano così vuol dire che quell’area resterà così per sempre. Già il parco in mezzo all’area (come previsto) non viene ceduto ma rimane a carico dei condomini, le opere di urbanizzazione hanno un costo  di alcuni milioni di euro, c’è da mettere in sicurezza  l’alveo del torrente Lemina, il ponte della ferrovia che non si capisce se resterà come linea o pista ciclabile o chissà cosa, le fognature fino a borgo nuovo e tante altre opere. Costi che prima di recuperarli… ci andranno molti anni.  Contestare tutto, dire sempre no,  non va bene.  Bisogna anche mettersi dall’altra parte della barricata e comprendere le nostre ragioni. Quell’area recuperata valorizza la città.”

Si dice che Gallo vorrebbe creare un’area commerciale nel lato dell’ACEA.  Si parla di modificare le “torri” fare delle modifiche abbastanza sostanziali. Lei è d’accordo?

Non credo che il sindaco sia favorevole a “questa nuova idea” considerato che in piazza Roma già esistono esercizi commerciali.  In una riunione che abbiamo fatto con Gallo sembrava che questa sua idea fosse rientrata. Non possiamo seguirlo per capire cosa vuol fare. Stiamo cercando di trovare un equilibrio tra tutti. Al sindaco, cosa facciamo noi, interessa poco. A lui interessa principalmente che ci sia un unico interlocutore con cui “trattare”.

La convenzione non è stata firmata. Gallo vorrebbe un’area commerciale ma il sindaco non ha gradito la cosa. La situazione è complessa.”

Come andrà a finire? Proviamo a fare un cronoprogramma.

“Prima dobbiamo risolvere alcune cose non chiare tra di noi (soci) e poi firmare la convenzione, anche  a breve, senza modifiche, altrimenti si torna indietro e significa ripresentare tutto. Le altezze delle torri , al momento , restano a nove piani.

Come cronoprogramma possiamo dire:

a) mettiamoci d’accordo tra noi soci

b) firmiamo la convenzione come già discussa a suo tempo con il sindaco.

c) iniziare le demolizioni (che non sono roba da poco)

d) fare le urbanizzazioni della fase uno (lato Moirano)”

Se tutto procede nel verso giusto entro l’anno potrebbero iniziare i lavori?

“Diciamo di sì, cominciando con i lavori di demolizione. Per demolire, e ripulire la zona, ci vorranno 4/5 mesi, poi  si dovrà iniziare con le opere di urbanizzazione, fare una strada per gli accessi al cantiere (con il rifacimento del ponte che è una prima opera da fare…) ecc.

Nella foto l’interno del Turck durante i lavori di pulizia dell’area costati oltre 80 mila euro

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