Le lettere tra l'attuale Re Carlo III e un pinerolese. Cravatte, abbigliamento e non solo
Carlo III, incoronazione di un re gentile, da sempre ambientalista e custode della tradizione britannica
Carlo III, con la solenne incoronazione avvenuta il 6 maggio nell’abbazia di Westminster, all’età dì settantaquattro anni ha coronato il sogno di una vita intiera spesa a “studiare” da re, in una lunga attesa che pareva non giungere mai.
In queste ore molti sono stati i commenti, alcuni decisamente autorevoli, altri da teorici dell’ ovvio, circa un re che si trova a guidare la Royal Family (The Firm , ovvero la ditta, come usava definirla Elisabetta II) in un momento non facile per l’istituzione, che non sta godendo di un momento di massima popolarità e parte di quella di cui sta tutt’ora beneficiando è ancora frutto della rendita lasciata da una regina amatissima e ineguagliabile quale fu Elisabetta II. Per dì più, il Regno Unito oggigiorno si trova ad affrontare una profonda crisi economica ed è meno unito che mai, viste le spinte centrifughe provenienti dai sudditi scozzesi.
Ipotizzare, quindi, quale potrà essere il contributo che Carlo III sarà capace di offrire per ridare smalto alla monarchia necessiterebbe di una sfera di cristallo. Lo stesso discorso vale per quanto egli sarà in grado di fare al di là della cancellata di Buckingham Palace per perorare le cause per le quali da sempre si è ritagliato un ruolo di ambasciatore.
Da semplice italiano, che ha sempre apprezzato una certa britishness, il low pirofile, l’understatement e il “ never explain, never complain” tipici della perfida Albione, su Carlo III mi sento di esternare poche, semplici, e soprattutto umili, considerazioni.
Avendo avuto occasione, in anni passati, di frequentare con assiduità la città di Londra , e avendo da sempre coltivato il gusto per le cravatte di Jernyn Street, ho avuto il privilegio dì intrattenere alcuni contatti epistolari con l’allora Principe del Galles, proprio in merito alla comune passione per quell’ ammennicolo che è la cravatta, oggi, ahimè, caduto in disgrazia.
Sua Altezza Reale , che all’epoca era ancora Prince of Wales ( Principe del Galles) e risiedeva a Clarence House, nella dimora che fu della regina madre) fu sempre sollecito e gentile nel rispondere a ogni mio interesse.
In una delle sue prime missive mi spiegò come ritenesse suo inderogabile dovere mantenere costanti contatti con tutti i reggimenti presenti sul suolo britannici e nel Commonwealth e nei quali occupava un grado militare.
Per lui era un segno di rispetto indossare la cravatta tipica del reggimento presso cui andava in visita, che si trattasse della Royal Air Force, dei Black Watch, dei Gurka Brigade o della Royal Navy.
Mi indicò con estrema gentilezza l' indirizzo del sarto che gli forniva le suddette cravatte militari, per la precisione Benson & Clegg di Piccadilly Arcade. In altre occasioni fu prodigo di dettagli su dove reperire rare cravatte regimental: il tutto sempre in tempi rapidi e con estrema cortesia.
Posso, pertanto, ritenere che Carlo III sia, non tanto per esperienza mia, la quale vale assai poco, ma per le dichiarazioni di persone molto vicine a lui, una persona molto gentile, educata, amante, come è dato constatare, del più tradizionale stile britannico nell’abbigliamento, senza mai indulgere in vezzi modaioli, come si conviene a un reale.
A Carlo III va riconosciuta un altro merito: avere coltivato sin da tempi lontani un vivo interesse verso i temi dell’ambiente e un grande amore per un’ architettura ancora “ a misura di uomo “.
Nella foto il Re Carlo III e il pinerolese Ivan Albano
Ivan Albano