Nuove tecnologie: ci siamo spinti troppo avanti?
Nuove tecnologie: ci siamo spinti troppo avanti?
Il fatto che le dichiarazioni circa i pericoli potenziali delle intelligenze artificiali rilasciate, contestualmente (coincidenza?) alle dismissioni da ogni incarico in Google, da Geoffrey Everest Hinton, uno fra i maggiori studiosi e ricercatori proprio nello sviluppo del machine learning ( apprendimento automatico) e dell’Intelligenza artificiale, abbiano trovato una enorme cassa di risonanza sui vari media, ci pare colpevole di un imperdonabile ritardo.
Che la diffusione di tali potenti e sofisticatissime tecnologie, dallo sviluppo così rapido e inimmaginabile sino a pochissimi anni fa, possa comportare, per l' uso che individui senza scrupoli potrebbero fare delle medesime, un pericolo senza precedenti per l’umanità,( ad es. il settore militare, per citarne uno) avrebbe dovuto intuirlo una qualsiasi mente mediante agile.
Così come rappresenta un altro rilevante pericolo per il genere umano la capacità, sempre più accurata, di manipolare il codice genetico, alterando in maniera sempre più significativa l ' alfabeto che contiene tutte le istruzioni per la vita. Che in un qualche remoto laboratorio queste manipolazioni possano venire sfruttate non per la cura o la prevenzione di numerose patologie con un forte subtrato genico, bensì per finalità poco edificanti è una eventualità che non disconoscere equivarrebbe ad un atto criminoso.
Accanto ai molti laboratori nei quali la manipolazione di microrganismi è volta ad elaborare antidoti efficaci contro le infezioni più perniciose, si affiancano già ora altri istituti di ricerca top secret dove si lavora alla messa a punto di agenti virali e batterici sfruttabili nella cosiddetta guerra batteriologica.
È risaputo che in taluni centri di ricerca si sta tentando da tempo di isolare, tramite manipolazioni genetiche ad hoc, ceppi di microrganismi fortemente patogeni nei confronti di determinati profili genetici e non di altri,al fine di possedere un’arma altamente selettiva.
Tutta questa ricerca scientifica può essere regolamentata dal legislatore in modo tale da evitare i rischi sopracitati?
Purtroppo riteniamo la risposta sia un no secco.
Al dì là del fatto che, a dispetto di ogni norma regolamentatrice, la possibilità che qualcuno sfugga alle maglie, per quanto rigide, dei controlli, esisterà sempre, occorre poi tenere in considerazione un fatto: la ricerca scientifica galoppa ad una velocità ben superiore di quanto possa fare l’attività del legislatore.
Sarà sempre una rincorsa impari.
Forse l’uomo, benché mosso da buoni propositi, si è spinto troppo in là, arrivando quasi a sostituirsi a Dio. E ora è proprio l’uomo ad essere il peggiore nemico di se stesso.
Ivan Albano