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25 aprile: una celebrazione per sforzarsi anche di superare il paradigma vinti vincitori

24/04/2023 8:04

25 aprile: una celebrazione per sforzarsi anche di superare il paradigma vinti vincitori

Il 25 aprile 1945 rappresenta per l’Italia il giorno della liberazione dall’occupazione nazifascista.

È, quindi, una data fondamentale nella storia dell’ Italia  e un dovere celebrarne la ricorrenza, che, talvolta, assume  connotati ancora acrimoniosi, proprio perché l’Italia visse per quasi due anni una vera e propria guerra civile, che vide opposte da una parte le formazioni partigiane di liberazione e dall’altra l’esercito tedesco e i militanti repubblichini.

La storia diede ragione ai primi e finalmente si ebbe un’ Italia libera che poté fondarsi su valori democratici e di libertà civili e politiche.

Il 25 aprile 1945 rimane una data “ periodizzante “ , poiché da lì a poco l’Italia si sarebbe data la forma giuridica della Repubblica nella quale ancora oggi noi viviamo e ci riconosciamo: una data spartiacque.

Nella memoria collettiva, che non coincide con la storia tout court entrambe le parti  possono rivendicare ancora con rabbia i torti subiti, proprio perché si trattò di una guerra civile, e si sa che nulla è più sanguinoso e tragico di essa.

Oggi servirebbe, soprattutto, uno scatto di pensiero in avanti, anche se non è operazione facile: abbandonare la  memoria storica di ciascuno a favore di una prospettiva più ampia ed ecumenica che vada al di là del paradigma vinti e vincitori. Dalla celebrazione di questa data bisogna fare emergere una riflessione, ovvero che nessuna  guerra è per un Paese peggiore e più devastante di una fratricida.

Pertanto, solamente attraverso uno sforzo che ci consenta di comprendere sia le ragioni di chi stava dalla parte giusta sia le ragioni di chi stava dalla parte sbagliata riusciremo  a non più creare un terreno fertile per il ripetersi dì tragedie dì simile gravità.

Ivan Albano

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