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VIDEO. Maresciallo Blasio, memoria storica della Scuola militare di mascalcia a Pinerolo.

30/03/2023 16:30

VIDEO: https://youtu.be/ZjKk_i0QvEw

 

Intervista al maresciallo Blasio, memoria storica della Scuola militare di mascalcia a Pinerolo.  Per decenni si insegnò a forgiare i ferri dei cavalli

 

di Ivan Albano

Dopo l’Unità d'Italia si volle dare una certa omogeneità nella tecnica della mascalcia, ovvero la ferratura degli zoccoli dei cavalli, armonizzando i vari metodi regionali in un unico “sistema italiano”, molto apprezzato anche all’estero.

Per tale ragione a Pinerolo nel 1878 fu istituita, alle dipendenze della già esistente Scuola Militare di Cavalleria, la Scuola Militare di Mascalcia, il cui obiettivo era di istruire gli allievi militari nella ferratura dei cavalli.

Dapprima situata nella Caserma Fenulli e successivamente in Viale Mamiani, fu trasferita definitivamente da Pinerolo a Grosseto nel 1996.

Un tempo un centinaio di allievi provenienti da tutta Italia, e precisamente dai reggimenti di cavalleria e dai reparti a cavallo dell’artiglieria di montagna, del genio e del corpo degli Alpini, frequentava presso la Scuola di Pinerolo il corso di mascalcia, della durata di un anno, al fine di apprenderne l’arte.

I cavalli ferrati a Pinerolo vennero impiegati in numerosi teatri di guerra: in Africa, in Russia e in Albania.

Memoria storica della Scuola, nonché maestro riconosciuto a livello accademico, è il maresciallo maggiore aiutante Vincenzo Blasio, classe 1942.

Blasio, dopo avere assorbito, sin da ragazzo, la passione per la mascalcia aiutando il padre nella bottega di famiglia nel Casertano, sostenne il corso alla Scuola di Pinerolo nel 1960, dove trascorse il resto della sua carriera militare.

“La mascalcia – spiega il maresciallo Blasio - consiste nel forgiare a mano i ferri per ogni singolo animale sulla base delle sue peculiari esigenze, poiché ogni zoccolo necessita di un ferro realizzato su misura. Esistono, inoltre, vari tipi di ferrature: quelle fisiologiche, correttive, terapeutiche e antiscivolanti, a seconda delle problematiche dell’animale “.

Già gli antichi Romani usavano l’ipposandalo: un fissaggio con legacci dì cuoio, ma applicavano questo accorgimento solamente a scopo terapeutico.

Fu grazie ai Longobardi che la ferratura con il ferro tramite fissaggio con chiodi giunse sul suolo italico nell’ alto Medioevo.

Ancora il maresciallo Blasio: “Nella Scuola venivano ferrati non solamente i cavalli, ma anche i muli, per tanti anni al servizio degli Alpini. Mi piace ricordare come, a differenza del cavallo, il mulo sia permaloso e vendicativo”.

“Il maniscalco – prosegue il maresciallo - deve conoscere a fondo l’anatomia, la fisiologia, la meccanica delle leve e i vari difetti di appiombo, di andatura e di inclinazione del piede, oltre alla composizione dei vari materiali “.

Si tratta, pertanto, di una competenza professionale che si acquisisce dopo una lunga esperienza.

“Il ferro – spiega Blasio- ha il compito di proteggere lo zoccolo, prevenendone il logoramento, e di preservare le strutture digitali, al fine di permettere successive ferrature senza inconvenienti, contribuendo così al benessere dell’animale”.

Al termine del secondo conflitto mondiale l’avvento dei moderni mezzi corazzati mise in disparte il cavallo ad uso militare e la Scuola venne ridimensionata.  Il cavallo fu indirizzato verso le attività ludiche e sportive, tanto che nel 1980 fu stipulato un accordo tra lo Stato Maggiore dell’Esercito ed enti sportivi quali FISE, ANTE e UNIRE, con l’obiettivo di istruire anche allievi civili. Il numero dei partecipanti a ogni corso si ridusse a una ventina circa, così come il numero dei cavalli ricoverati nella Scuola e utilizzati per le competizioni sportive.

Ogni anno a Verona si svolgeva “Fieracavalli”, una fiera internazionale dedicata al cavallo e, in questo contesto, anche il “Concorso internazionale di mascalcia”. Era un appuntamento internazionale di grande prestigio che ha visto sempre l’apprezzatissima partecipazione della Scuola di Pinerolo, tant’è che il maresciallo Blasio nel 1986 vinse il premio.

La presenza della Scuola Militare di Mascalcia a Pinerolo, oltre a garantire lustro alla città insieme alla Scuola Militare di Veterinaria dalla quale dipendeva, era anche il fulcro di una non irrilevante economia.

Se – come sottolinea Blasio- i chiodi e certi materiali erano forniti dall' Amministrazione Militare, moltissimi altri componenti erano, invece, acquistati da produttori locali”.

Ricordiamo anche la fabbrica dei chiodi Mustad a Pinerolo.

Rimane l’amara constatazione di come Pinerolo abbia subito la sottrazione di molte istituzioni legate alla sua secolare storia intrecciata al mondo della cavalleria.

Ivan Albano

 

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