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Cos'è un visore 3d e a cosa serve?

17/03/2023 17:47

Cos'è un visore 3d e a cosa serve?

Sempre più spesso sentiamo parlare di Virtual Reality e visori 3D, due nuove tecnologie che impazzano sul mercato dei videogiochi, ma non solo: apprendimento ed istruzione, architettura, arte, design ed edilizia utilizzano queste tecnologie per poter permettere un’interazione maggiore prevedendo azioni su progetti in 3D in maniera semplice, istantanea e di alto impatto visivo rispetto l’utilizzo di software di grafica tradizionale.

Visori 3D: funzionamento, costi ed impieghi delle nuove tecnologie destinate a conquistare il mercato

Il visore 3D da apporre sugli occhi permette di oscurare la realtà circostante e trasportarci letteralmente in una nuova realtà virtuale, grazie alla possibilità di replica dei movimenti effettuati da una persona in ambiente reale, in quello digitale. Questo significa che quando alzeremo un braccio nella realtà, il nostro avatar virtuale sarà in grado di riprodurre il movimento permettendoci di compiere un’azione nella “Virtual Reality” (Realtà virtuale). Questa tecnologia è pertanto uno dei modi per immergerci nel Metaverso di cui tanto si sente parlare fra i temi di attualità, un argomento molto controverso che viene criticato, idealizzato e che sembrerebbe avere grandi progetti per gli utenti del Web.

Ma come funziona un visore 3D?

Si tratta di un display stereoscopico, ossia che genera una visione tridimensionale grazie allo sfruttamento della tecnologia della visione binoculare, la quale è già la modalità tipica di visione dell’essere umano e di alcuni animali.

La visione binoculare è quel tipo di visione che consiste nella creazione di due immagini separate in entrambi i canali visivi (destro e sinistro) per poi avere un’immagine unica e nitida assemblata dal nostro cervello. Questa tecnologia è in realtà tutte’altro che nuova, ma già utilizzata in passato con le scatole stereoscopiche ottocentesche e più tardi con i primi occhiali 3D per la visione dei film nei cinema.

Si immagini ovviamente quale possa essere il settore che più di tutti farà utilizzo di questa nuova tecnologia… stiamo parlando del mercato dei videogiochi ovviamente!

Questo settore è quello di principale impiego delle tecnologie 3D, come i visori per la realtà virtuale o per la realtà aumentata.

Ad oggi è possibile giocare già ad alcuni giochi utilizzando i visori 3D, come ad esempio alcuni giochi per la Play Station come “The Room Vr: a Dark matter” o “Paper beasts” in uscita a marzo 2023. Questi sono solo due titoli di nuova uscita e per sola Play Station 5, ma si stima che in futuro potremmo utilizzare questa tecnologia per ogni gioco online e su console. Il visore permette poi di trasformare in 3D alcuni videogiochi che di base non lo sono come nel caso dei casino live oppure quelli delle console piú popolari, per permettere un’esperienza avvolgente e permettere all’utente di scegliere se giocare in modo tradizionale o con visore 3D.

Scenari possibili di Realtà virtuale

Nel mondo presente, fatto spesso di paradossi, il Metaverso è da alcuni considerato un modo per sfuggire la realtà tramite l’utilizzo di questi visori, i quali ci permetterebbero di scappare letteralmente e vivere nell’utopia di un videogame o di un mondo perfetto, svagandoci, distraendoci.

Tutti conosciamo la celebre trilogia del film “Matrix”, forse uno dei primi film di Hollywood ad aver trattato in maniera articolata questo tema.

Tante sono le critiche a questo pensiero “utopico” e spesso si promuovono iniziative territoriali per far comprendere soprattutto ai più giovani, tramite arte e letteratura, quali sono i confini fra utopia e distopia (in questo caso tecnologica).

Sono poi anche tanti gli autori che si occupano oggi di temi quali: universi paralleli, distonie e possibili scenari futuri (e futuristici), come Ezio Albrile, saggista e profondo conoscitore dei temi come scienza e religione.

Ovviamente, come accennato nell’introduzione a questo articolo, non solo il campo dei videogiochi utilizza già i visori 3D, ma bensì anche quello dell’istruzione, nel campo della Media Education, ossia quel ramo dell’istruzione finalizzato all’interazione e alla comprensione della tecnologia da parte dei giovani e dei giovanissimi. Ancora gioverà dei visori 3D il campo della medicina, grazie all’impiego di queste tecnologie per simulare interventi chirurgici.

Un mondo quindi sempre più tecnologico, nel quale il contatto uomo-macchina sarà più forte tanto da creare veri e propri legami, in maniera maggiore rispetto i legami fra persona e persona.

Costi dei visori 3D e tipologie

Vediamo ora qualche costo e tipologia di visori in commercio.

Innanzitutto è importante distinguere tra visori per la realtà aumentata (Augmented Reality / AR) e visori per la Virtual Reality (VR). I due termini non sono infatti sinonimi, ma rispecchiano due modalità differenti di percezione delle informazioni.

I visori per la realtà aumentata sono visori che aumentano le informazioni disponibili per la realtà circostante. Un esempio banale, ma chiaro, è quello delle mappe Google, nelle quali troviamo informazioni aggiuntive oltre a quelle che possiamo vedere, mentre procediamo su un itinerario: basti pensare ad avvisi su rilevatori di velocità, segnalazione di controllo di violazioni semaforiche, informazioni aggiuntive su locali, nomi delle vie percorse, ecc.

I visori per la VR sono invece visori progettati per creare un mondo alternativo che può essere un Metaverso o un videogioco e riescono a far replicare i nostri movimenti al nostro avatar virtuale / di gioco.

I costi dei visori possono variare da 40 euro fino ad anche un migliaio di euro a seconda di specifiche di utilizzo come gli angoli di visione, la nitidezza, le funzioni che devono svolgere (funzioni di grafica 3D piuttosto che funzioni di gioco).

Esistono poi visori compatibili con i Device mobili e gli smartphone, si tratta di quelli più economici in assoluto che ti permettono di inserire il telefono dentro al visore, aprire l’app che ti interessa ed il gioco è fatto!

 

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