Cavour - Castello della Rocca Rivede la luce l'antica "Polveriera"
08/02/2023 14:30
Cavour - Castello della Rocca
Rivede la luce l'antica "Polveriera"
Grazie all'encomiabile lavoro di manutenzione e pulizia del parco della Rocca svolto dai volontari dell'Associazione " Vivi la Rocca" è stata riscoperta quella che era l'antica polveriera del Castello baluardo degli Acaja e dei Savoia.
Si tratta della stanza, da molti anni resa invisibile alla vista da rovi ed erbacce, che ospitava la polveriera. Nel mese di luglio del 1638 un fulmine caduto sul maniero cavourese provocò un grave incendio che si propagò anche alla polveriera che esplose mandando a morte 150 persone e distruggendo in gran parte le difese del Castello.
Nel 1690, Cavour restò così facilmente esposta al furore dei soldati francesi del generale Catinat durante l'assedio del paese, la presa del maniero, ormai indifendibile, ed al terribile eccidio che ne seguì con centinaia se non migliaia di morti.
La stanza "polveriera" ritornata alla vista presenta un pavimento in pietra levigata , un tratto di quella che era la volta ad arco in mattoni saltata in aria nell'esplosione, un tratto di muraglia di rinforzo o di controscarpa ed un portale in pietra che circonda un angusto passaggio che si presenta murato.
Quest'ultimo ritrovamento segue due altri significativi reperti del complesso difensivo del Castello di Cavour tornati alla luce grazie all'opera costante dei volontari di " Vivi la Rocca " ed in particolare il bastione difensivo detto di " San Sebastiano" in zona Cavouretto e l' imponente "Cava" di pietra utilizzata nel medioevo per la costruzione originale del maniero e per i successivi interventi ricostruttivi posta al di sotto di una delle cime della Rocca .
Questi reperti che, se per il profano sono semplici cumuli o muri di pietre, valgono invece per l’osservatore o per il turista più attento un poema nel quale leggere tutta la storia del passato evocando secoli di battaglie in cui eserciti d’ogni colore giunsero a Cavour come amici e come nemici. Echi di scontri e di assedi feroci che hanno imperversato su queste mura dove pagine d’eroismo sono state scritte con lettere di sangue dai suoi difensori.
Dario Poggio