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Seduta scientifica dal titolo “La crisi alimentare”. Incontro anche on line

29/11/2022 19:06

Seduta scientifica dal titolo “La crisi alimentare”. Incontro anche on line

Il 30 novembre alle ore 16, organizzata dalle Accademie di Agricoltura, delle Scienze, di Medicina di Torino, avrà luogo una seduta scientifica dal titolo “La crisi alimentare”. Intervengono Pietro Terna, Professore Ordinario di Economia, Università di Torino, Paola Bonfante, Professore Emerito, già di Botanica, Università di Torino, e Giuseppe Poli, Professore di Patologia Generale, Università di Torino.

Aldo Primicerio (Quotidiano Medicina) intervista Paola Bonfante. Covid, “Conflict” e cambiamenti climatici rappresentano «tre nemici che ci assillano». La relazione Covid/piante richiede l’inserimento di un’ulteriore “C”, quella del cibo, attraverso cui passa «gran parte della relazione che abbiamo con le piante». Attraverso il processo fotosintetico, le piante rilasciano ossigeno e con la produzione di zuccheri forniscono cibo. Il Covid rappresenta un’emergenza che proviene da una situazione ambientale. Compare nel mercato di Wuhan dal viroma nel pipistrello. I pipistrelli vivono nelle foreste e la frammentazione del sistema forestale ha fatto sì che mancasse un cuscinetto rappresentato dalla vegetazione, la nicchia ecologica del pipistrello. Un caso analogo è rappresentato dallo studio di un virus nato in un villaggio melanesiano. Si trattava di un’area di foresta tropicale abbattuta per sostituirla con una piantagione di palma da olio. Si sono identificate diciassette specie diverse di pipistrelli che vivevano con i frutti di questi alberi. I frutti sono stati mangiati dai maiali ed il virus è passato all’uomo provocando un’altissima mortalità. Fortunatamente, l’epidemia è stata bloccata in fretta. La prof.ssa Bonfante invita ad immaginarsi un triangolo dove la salute delle piante, la salute dell’uomo e quella dell’ambiente sono intrecciate.

La seconda “C” è il “conflict”, Aldo Primicerio pone la questione del ruolo della biodiversità vegetale nell’emergenza della guerra. Paola Bonfante osserva come le piante vadano colte nella loro duplice veste, come componente del paesaggio e come produttrici di olio per l’uomo. La guerra coinvolge entrambi gli aspetti. Dopo la prima guerra mondiale, la zona della Francia intorno a Verdun era ridotta a deserto biologico o si pensi al Vietnam, gli Americani coprirono le foreste con diserbanti e diossine, distruggendone un’enorme quantità. Quanto al cibo, la situazione è drammatica, l’Ucraina con la Russia è produttore mondiale di cereali (grano, mais, orzo). Già prima della guerra la produzione era più bassa rispetto alle previsioni a motivo della siccità. Tanti paesi dipendono dai cereali dell’Ucraina, la guerra porta da sempre fame ed è molto a rischio la sicurezza del cibo.

Il giornalista salernitano accenna al “climate change”, a quali rischi insorgano per la produzione del cibo. La vendemmia una volta si faceva ad ottobre, riprende Paola Bonfante; ora la si anticipa a settembre. Non è facile rispondere alla questione, nonostante gli studi sull’argomento. Le variazioni a lungo termine delle temperature, dei modelli metereologici sono legati all’attività umana, all’uso di combustibili fossili, all’aumento della percentuale di anidride carbonica nell’aria. L’attività classica delle piante è il processo fotosintetico, con l’aumento di concentrazione di anidride carbonica, aumenta il processo, la pianta cresce di più. Non sempre rappresenta un fatto positivo, nelle piante coltivate il prodotto non è altrettanto buono, risulta per esempio carente di vitamine.

Inoltre, ogni pianta è adatta ad un determinato clima, le mesofile resistono in un range tra i 15 ed i 35°. Un gruppo di ricercatori belgi ha dimostrato che se si mette una borragine da 21 a 26° con un salto di 5°, l’impatto è forte sul ciclo riproduttivo della piante. I fiori sono più piccoli e meno ricchi di polline, i bombi vanno a visitare con minor frequenza quelle piante. Sulle piante coltivate la ricerca fa moltissimo, si hanno piante più resistenti alla siccità con minor bisogno di acqua. L’attività di ricerca è basata sulla genetica. Con l’aumento della temperatura si hanno nuove emergenze legate a funghi e batteri patogeni. Si possono ottenere piante più resistenti ma è necessaria una normativa che supporti la possibilità di utilizzarle.

Si potrà seguire l’incontro accedendo alla Sala dei Mappamondi dell’Accademia delle Scienze in via Accademia delle Scienze 6 a Torino. La registrazione dell’incontro sarà disponibile dopo qualche giorno sul sito www.accademiadellescienze.it.

 Nella foto Paola Bonfante

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