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Concerto con la mezzo soprano Julia Ostertag

01/07/2022 9:41

Concerto con la mezzo soprano Julia Ostertag

Francesco Mazzonetto, giovane e simpatico pianista (classe 1997), organizza un festival di musica nel Salone d’Onore di Villa della Regina, a Torino. Accompagna la mezzo soprano Julia Ostertag, diplomata presso la Musikhochschule di Karlsruhe in Germania e specializzata nel repertorio cameristico contemporaneo. Abbiamo il privilegio di sedere a poca distanza dallo Steinway Gran Coda e dalla cantante che ci trascina con la potenza della sua voce in un percorso di “lieder” di Brahms e Wagner per poi farci immergere nel patrimonio delle “Sette canzoni popolari spagnole” di Manuel De Falla.

Il concerto si apre (e si chiude con il bis) con “Meine liebe ist grün” (“Il mio amore è verde”, op. 63 n. 5), “la mia anima ha le ali dell’usignolo (“der Nachtigall”). Il testo di Felix Schumann è stato indirizzato da Brahms a Clara Schumann come regalo di Natale del 1873. Si passa alla melodia sospesa che accompagna il cogliere delle rose di notte tra siepi oscure (“Sapphische Ode”, “Ode saffica”, op. 94 n. 4; 1884). E’ permeata di accenti drammatici la musica che evoca il giorno carico di pioggia e tempestoso in cui visitare alcune tombe dimenticate (“Auf dem Kirchofe”, “Sul retro della chiesa”, op. 105 n. 4; 1886).

I lieder di Wagner rappresentano materiali di studio e sperimentazione in preparazione al “Tristano e Isotta”. Dopo “Der Engel” (“L’angelo”), è impressionante il movimento pianistico in “Stehe still” (“Arrestati”) che accompagna le parole “Ruota del Tempo, che con fragore sibili, falce affilata dell’Eternità”. Risuona potente il finale “heil’ge Natur” (“e tu, Sacra Natura, rivela il tuo mistero”). Tornano metafore legate alla natura con “Im Triebhaus” (“Nella serra): “Chinate i rami in silenzio, in alto si sparge un dolce profumo, muto testimone del vostro soffrire”. Si chiude con “Schmerzen” (“Dolori”) e “Träume” (“Sogni”). I brani sono intitolati Wesendonk-Lieder, Mathilde Wesendonk è la poetessa autrice dei testi, nota per la sua amicizia con Wagner. Li compose negli anni 1857-1858 ed il titolo originale era proprio “Fünf Gedichte für Frauenstimme und Klavier” (cinque scritti per voce femminile e accompagnamento di pianoforte).

Dopo la pausa e la presentazione delle attività dell’Associazione degli Amici di Villa della Regina, il pianista è seriamente impegnato nel ritmo delle “Sette canzoni popolare spagnole” di De Falla (1914). Talvolta Julia Ostertag si aiuta anche con un ventaglio per sottolineare l’atmosfera spagnola. Si tratta di un processo di reinvenzione del canto popolare. Si alternano moduli tematici tipicamente andalusi in “El paño moreno”, “Canción”, “Nana” (delicata Ninna nanna), “Polo” ai canti della Murcia (“Seguidilla”), delle Asturie (“Asturiana”) e dell’Aragona (“Jota”). Nell’accompagnamento di “El paño moreno”, ribattuti, schitarrate, arpeggi evocano la chitarra flamenca. La musica popolare è fatta di spirito, non di note sosteneva De Falla. Nell’ultima canzone (“Polo”), nell’accompagnamento pianistico sembra prevalere la parte percussionistica e la voce di Julia Ostertag chiude con un “Ahy” liberatore, quasi a sottolineare la fedeltà del compositore allo spirito popolare.

Piergiacomo Oderda

Foto. Gli applausi dopo il concerto

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