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“Abissi dal futuro. Fantascienza e mitologie gnostiche” di Ezio Albrile

25/06/2022 10:24

 “Abissi dal futuro. Fantascienza e mitologie gnostiche” di Ezio Albrile

Intervista a Ezio Albrile qui: https://www.vocepinerolese.it/video/2021-02-09/video-ezio-albrile-saggista-storico-delle-religioni-del-mondo-antico-19555

La sfida dello storico e antropologo delle religioni è sempre quella di scovare nel presente qualche traccia del passato. In “Abissi dal futuro. Fantascienza e mitologie gnostiche” di Ezio Albrile (Nexus, 2021), il lettore viene continuamente sbalzato nel futuro grazie ad una silloge di testi di fantascienza nei quali ancora si scorgono i lineamenti della corrente religiosa dello gnosticismo, di cui Albrile è un profondo conoscitore. Al di là dell'antologia letteraria, qua e là è possibile riscontrare qualche linea conoscitiva innanzitutto del patrimonio di manoscritti di Nag Hammadi che hanno permesso di leggere in presa diretta testi gnostici conosciuti solo attraverso la lettura dei Padri della Chiesa. Ad onor del vero, il testo permette di veder citati alcuni nomi che gli studenti di teologia esaminano in Patrologia ma che di solito poco appaiono nella catechesi o nell'omiletica abituale. Il nuovo vescovo di Torino non sottace il fatto che di tante risorse di spiritualità non si conosca neppure il nome. Quanto al mondo hindu e buddhista viene citato il pensiero monista di Shankara così come si reinterpreta il bodhisattva, "egli si aggira liberamente nel mondo per farne un mondo migliore" così come il Campione eterno di Michael Moorcock (1985)". Non mancano riflessioni sullo zoroastrismo e sull'Amduat egiziano che descrive il viaggio della barca solare nel mondo sotterraneo. La parte più intrigante, un vero e proprio invito alla lettura, è la disamina di quanto della letteratura fantascientifica mostri dinamiche gnostiche. Proprio la condizione dell'uomo che per emanciparsi deve fuggire dal tempo e dallo spazio sottende una necessaria "ucronia", un "tempo senza tempo". L'uomo è "straniero", estraneo al mondo. Ha dimenticato di essere parte di un mondo luminoso del "pleroma" gnostico. Non mancano accenni all'esoterismo p.es. di George Ivanovich Guardijeff e, per chi fosse nostalgico, delle fatiche spese al liceo, la rilettura di qualche frammento di letteratura greca.

In esergo si cita il romanzo "Ubik", l'opera più famosa di Philip K. Dick: "la distopia e l'ossessione per le realtà alterate, create e soggiogate da entità estranee, aliene che rendono partecipe l'uomo di verità illusorie, di menzogne cosmiche nel quale egli è un mero osservatore, ingannato da potenze ostili. Un dualismo, quello che Dick instaura fra l'uomo e la realtà che tecnicamente possiamo definire gnostico".

Piergiacomo Oderda

 

 

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