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La mancanza di acqua sta generando la desertificazione delle montagne

20/06/2022 10:08

La mancanza di acqua sta generando la desertificazione delle montagne

“Quest’anno durante la manifestazione dedicata a “Gli Allenatori” del maggio scorso – dichiara  Luigi Chiabrera -  ci siamo intrattenuti brevemente per parlare di acqua. Questo è un tema che mi sono trovato a sollecitare in molte occasioni in questi ultimi 20 anni. Lo scioglimento dei ghiacciai, il ridursi via via delle precipitazioni nevose aggiunte all’assenza di pioggia, quest’anno particolarmente drammatica, stanno generando la desertificazione delle montagne, processo già più volte denunciato e portato all’attenzione di tutti. Non c’è nessun piacere e nessuna soddisfazione nel dire “l’avevo detto”. Dobbiamo prendere coscienza rapidamente che ideologie assurde e patetiche interpretazioni della difesa ambientale ci stanno portando alla totale inattività in ambito di prevenzione, manutenzione e costruzione di difese e salvaguardia nel caso siccità o di forti perturbazioni. La mancanza di presenza umana ormai da più di un secolo salvo in alcuni casi ha generato la totale assenza di muretti, bacini, dighe naturali che interrompevano o rallentavano il flusso delle acque creando un elemento di salvaguardia contro la desertificazione in tempi di secca, l’erosione e le esondazioni in tempi di pioggia. Tutti questi laghetti e bacini, compresa la neve rimasta sulle cime, producendo vapore acqueo favorivano umidità e precipitazioni. Oltre alle iniziative di stimolo al ritorno dei giovani ad abitare le borgate di montagna, è fondamentale che si investano grandi capitali per il lavoro, la manutenzione e la ricostruzione di bacini e dighe, superando la burocrazia e gli assurdi elementi che generano annosi impedimenti prima di poter iniziare i lavori. La necessità di intervento sulle montagne anche se ormai è molto tardi, crea una imprescindibile urgenza nel fare. Tutti sappiamo ciò che è necessario ma adesso bisogna fare in fretta. La politica e le istituzioni hanno il dovere e un obbligo dal quale non si può prescindere. Ciò che sta accadendo in questi mesi sarà storia non solo da scrivere ma si sta rivelando un drammatico evento che rallenterà lo sviluppo del nostro paese e dei nostri territori di montagna. Immaginiamo a che cosa può andare incontro la nostra società se il perdurare delle tensioni a livello mondiale continuerà a far aumentare il costo dell’energia come accade negli ultimi mesi: ci ritroveremo ad affrontare una crisi economica che ormai è alle porte. Pensiamo che la costruzione di invasi, dighe e bacini si possa accompagnare con grande facilità alla costruzione di centrali elettriche che favoriscano una relativa autosufficienza e un grande risparmio energetico. Noi come gruppo Montagnedoc vogliamo essere a disposizione per favorire iniziative, incontri e tutto quanto consenta di realizzare urgentemente decisioni e proposte di legge”.

Luigi Chiabrera

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