XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro. Torino
Il Sermig ha raccolto in un mese 1300 tonnellate di aiuti per l’Ucraina. Daniele Ballarin accoglie gli ospiti della seconda conferenza di presentazione della XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro: «la generosità e la solidarietà di Torino sono internazionali». Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro usa la metafora del videogame per quanto concerne gestire e organizzare il salone: «il livello successivo è sempre più sfidante». Critica l’albergatore che ha annullato la prenotazione di una classe di studenti provenienti da fuori Regione per accogliere singole prenotazioni, evidentemente più redditizie. Spiega cosa sono i “potenziamenti” nei videogames, «oggetti mostrati a video che conferiscono un’abilità temporanea». Li paragona in sequenza agli editori, alle istituzioni pubbliche come i 14 stand regionali, con il gradito ritorno di Umbria, Liguria e Valle d’Aosta. Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori sceglie un’altra metafora, il sale per l’ottimismo e il pepe per le nuove sfide. Spiega il termine “solidarietà” con il latino giuridico, «l’obbligazione “in solido” che libera i coobbligati»; è necessario sviluppare la dimensione collettiva del «prendersi cura». Elenca i Ministeri che sostengono il salone (Cultura, Affari esteri e cooperazione internazionale, Istruzione, Università e Ricerca). Sostituisce Cirio, Presidente della Regione Piemonte, per dare un saluto, dato che la Regione è socio della Fondazione Circolo dei lettori. Cita anche l’Inps, con cui si è lavorato per favorire l’ingresso dei pensionati, ritenuti insieme agli studenti «la grande ricchezza del Salone». Anche lui si rivolge ad albergatori e ristoratori, «prendetevi cura degli ospiti che vengono a Torino; ciascuno ha il dovere di dare il suo contributo». Firma una busta dove conserva la sua previsione sul numero dei visitatori. Mimmo Carretta, Assessore al Turismo e allo Sport nonché ai grandi eventi, ribattezzati «grandissimi», inserisce il Salone tra «le situazioni che caratterizzano la crescita del territorio». Presenta il primo premio di letteratura sportiva della Città di Torino che parte dal Salone, si sviluppa durante gli eventi e si conclude nel periodo delle ATP; il premio è intitolato a Gianni Mura. Saluta al posto del Sindaco di Torino, altro grande assente e all’assessore Purchia. Tiziana D’Amico, responsabile partnership artistico culturale dell’Intesa San Paolo accenna alla mostra di Paolo Pellegrin, un viaggio intorno alla natura che cambia a raffronto con “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. Giovanni Quaglia, Presidente della Fondazione CRT, spiega la presenza all’Arsenale della Pace con «il pensare e credere fortemente che il libro, la letteratura, la cultura sono essenziali per costruire la pace e plasmare “cuori selvaggi”». Questo è il tema della XXXIV edizione del Salone del Libro. Da vent’anni le Fondazioni di origine bancaria del Piemonte sostengono il progetto “Adotta uno scrittore”. Le Fondazioni della Liguria sono «pronte per l’anno prossimo per far parte di quest’avventura». Laura Opalio, Responsabile Comunicazione e Relazioni esterne della Fondazione CRT legge una lettera di studenti dell’Istituto Gobetti Marchesini che seguono le lezioni all’Ospedale Regina Margherita. Ringraziano Viola Ardone per «la generosità dimostrata nell’aver parlato con noi e nel rispondere alle nostre domande».
Tocca a Nicola Lagioia, Direttore del Salone, descrivere il programma che prevede più di 1500 incontri. Ringrazia innanzitutto Anna Di Domizio per la traduzione di tutta la conferenza nella Lingua dei Segni Italiana (LIS) e il moderatore, il giornalista Antonio Sgobba. Cita il “che fare?” di Tolstoj e vede nell’attività di “fare libri” «un punto di riferimento per tante persone, consolazione, rifugio, antidoto contro la solitudine». Il Salone è un grande «laboratorio di idee». La pre-inaugurazione di mercoledì 18 maggio è una “performance” nell’Auditorium dal titolo “Selvatico sacro. Improvvisazione a tre voci” con due jazzisti di fama internazionale, il pianista Uri Caine e il trombettista Paolo Fresu con le poesie composte “ad hoc” da Mariangela Gualtieri. La doppia inaugurazione di giovedì 19 maggio è a cura dello scrittore indiano Amitav Ghosh su sostenibilità, rapporto uomo/natura, cambiamenti climatici e di Maria Falcone, in occasione del trentennale della strage che ricorre proprio nell’ultima giornata del Salone. Tra gli ospiti internazionali cita il premio Pulitzer per la narrativa, Jennifer Egan, il premio Nobel per l’economia, Jospeh E. Stiglitz che sovente scrive su come l’economia possa divenire uno strumento per arrivare alla pace. Ricorda Jokha Alharthi che arriva dall’Oman (“Corpi celesti”, Bompiani), le cinque finaliste del Premio Strega Euorpa, la svedese Elin Cullhed (“Euforia”, Mondadori), la spagnola Sara Mesa (“Un amore”, La nuova frontiera), l’irlandese Megan Nolan (“Atti di sottomissione”, NN editore), Amélie Nothomb (“Primo sangue”, Voland) e la russa Mikhail Shiskin (“Punto di fuga”, 21lettere). Annie Ernaux riceve il Premio Mondello Internazionale.
Il Padiglione 1 ospita la Casa della Pace, uno spazio per iniziative di solidarietà a favore dell’Ucraina, sede di un percorso bibliografico sui temi della guerra, curato dal consorzio Colti e di libri di letteratura ucraina. Su una bacheca, i visitatori possono scrivere messaggi su quanto sta avvenendo. Sono al Salone corrispondenti di guerra come Nello Scavo (Avvenire), Cecilia Sala e Marco Damilano (podcast Chora Media), Francesca Mannocchi (La Stampa) col direttore Massimo Giannini, Dario Fabbri (podcast “Imperi”, radio3). Nadia Fusini e Sara De Simone dialogano su pace e guerra a partire dalla riflessione teorica di Virginia Woolf a cui segue la lettura collettiva del saggio “Pensieri di pace durante un raid aereo”. Un panel “L’Ucraina e le sue sorelle” viene coordinato da Helena Janeczek con Margherita Carbonaro, Francesco Cataluccio, Yarina Grusha, Elvira Mujčić. All’interno dell’Oval sorge “Il bosco degli scrittori”, uno spiazzo con mille piante, tra alberi e arbusti (Aboca Edizioni). Nell’area esterna si trovano il Palco Live, un torneo di calciobalilla per finanziare la ricerca contro il cancro, campi da tennis con maestri della Federazione Italiana Tennis. Tra i momenti «più performanti» cita Branduardi e l’omaggio a Battiato. Il tour di Roberto Bolle parte da giugno ma l’artista è presente anche al Salone. Jovannotti con l’aiuto di Nicola Crocetti presenta un’antologia di liriche. Intervengono anche il regista tedesco Werner Herzog, i fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, Mario Martone. Fabrizio Gifuni legge “Todo modo” di Sciascia, Elio Germano incontra Folco Terzani. La Biennale di Venezia ha per la prima volta uno stand al Salone, i Manetti Bros. sono i protagonisti dell’incontro organizzato dall’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello. Nel campo dei fumetti sono previste le presenze di Zerocalcare, Milo Manara, Francesco Tullio Altan, Zuzu (Giulia Spagnulo).
Il 2022 è un anno di ricorrenze importanti, Dacia Maraini presenta il suo libro dedicato a Pier Paolo Pasolini, a cent’anni dalla nascita. Tiene anche una “lectio” su Elsa Morante, a novant’anni dalla nascita. Cosa resta della stagione antimafia? Sono stati invitati don Luigi Ciotti, Giancarlo Caselli, la magistrata della Procura di Palermo, Marzia Sabella, la scrittrice Evelina Santangelo, Marcelle Padovani, Roberto Saviano e Pif (Agenda della legalità). A cent’anni dalla nascita, si ricorda anche Beppe Fenoglio. Einaudi ha ripubblicato i suoi libri, «uno scrittore da far conoscere anche all’estero». Bookstock, sostenuto dalla Compagnia San Paolo, con una veste artistica diretta dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, vede uno spettacolo di Giorgio Scaramuzzino per ricordare Mario Lodi, anche lui a cent’anni dalla nascita (da “Cipì” e “Bandiera”). Di educazione ambientale discutono i Fridays for Future, si incontrano Jean-Claude Mourlevat, Rossano Astremo (“Pier Paolo Pasolini”), Rossella Postorino, Pierdomenico Baccalario. Il Salone è il luogo in cui vengono organizzati momenti conclusivi di progetti come “Un libro tante scuole” che ha distribuito a studenti di tutta Italia “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. Alberto Anfossi, Segretario Generale Fondazione Compagnia San Paolo e Arianna Spigolon, Responsabile Missione Sviluppare Competenze dell’Obiettivo Cultura si soffermano sul progetto “Famiglia 0-6” «per accompagnare le famiglie ad un’esperienza culturale perché diventi abitudine consolidata». Dario Gallina, Presidente della Camera di Commercio, illustra il programma di una webtv che trasmette dal Salone. Riprende Lagioia con il Friuli Venezia Giulia Regione ospite. Cita altri nomi dal panorama internazionale, fra cui il cileno Benjamin Labatut (“Quando abbiamo smesso di capire il mondo”). Per la spiritualità, si incontra Vito Mancuso, il card. Matteo Maria Zuppi che interviene su Bonhoeffer, mons. Paglia su Oscar Romero, Elena Loewenthal. Seguono i nomi di Alessandro Barbero, Luciano Canfora, Massimo Cacciari, Massimo Recalcati, Donatella Di Cesare, Pietro Del Soldà. Partecipano i Ministri Franceschini e Bianchi. Gemma Calabresi interviene in occasione dei cinquant’anni della morte del marito Luigi. Figliolo, Burioni e Telmo Pievani animano l’area scientifica. Non mancano Alberto Angela ed Alessandro Gassman; Brachetti realizza una “performance” sulla “Belle époque”. Dagli USA arriva Joe R. Lansdale (“Moon Lake”), sarà collegato da remoto Don Winslow (“Città in fiamme”). Interviene la svedese Camilla Läckberg, il giapponese Toshikazu Kawaguchi (“Il primo caffè della giornata”, Garzanti), dalla Romania Mircea Cartarescu e Ioana Parvulescu. Altre ricorrenze riguardano le case editrici, 60 anni di Marsilio, 50 anni di Fanucci (fantascienza), si ricorda Enzo Sellerio a dieci anni dalla scomparsa.
«Leggere è un’avventura solitaria», una questione privata che crea attorno a sé la comunità. Al Salone ci si ritrova fra chi scrive, chi pubblica, chi traduce, chi corregge, chi impagina e soprattutto chi si avvicina per la prima volta ai libri. E’ una festa popolare che richiama lettori forti e quelli che non comprerebbero un libro se non venissero al Salone. In un tempo di passioni tristi e istinti distruttivi è un momento luminoso a cui partecipano persone di ogni età, opinione ed estrazione sociale. «Abbiamo trascorso mesi a confrontarci con centinaia di editori», anche in un mercato non fortissimo, c’è una realtà editoriale ricchissima. Si è svolta una battaglia di civiltà per allestire le sale nel miglior modo possibile. Il grande rituale primaverile stimola pensieri audaci e cuori selvaggi.
Piergiacomo Oderda