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Nelle scuole in Gran Bretagna si studia il latino per i ragazzi da 11 a 16 anni

28/12/2021 17:04

Periodicamente il dibattito culturale si occupa della presunta dicotomia fra le discipline umanistiche e quelle scientifiche.

L'importanza assunta dalle tecnologie informatiche e della robotica nella società odierna rischia di distorcere la visione culturale generale, relegando lo studio delle lettere antiche e moderne al puro esercizio scolastico o  accademico, retaggio di un' impostazione culturale antiquata e non al passo con i tempi.

Al centro dell' attacco finiscono inevitabilmente il greco e il latino, sentite come lingue morte adatte, al massimo, per qualche dotta citazione.

In realtà lo studio di una lingua impone non solo un approccio metodico volto alla continua ricerca ma anche la capacità di cogliere la visione di persone lontane nello spazio e nel tempo.

Quando non viene ridotta a puro e misero calco di un testo, la traduzione rappresenta un esempio di alta collaborazione fra due menti volte a esprimere un messaggio in ogni sua sfumatura, primo passo di una comprensione reciproca che non vuole stereotipi o preclusioni.

A questo approccio deve essersi ispirato il governo inglese che, per espressa volontà del ministro Gavin Williamson, ha  annunciato un progetto pilota per lo studio del latino rivolto ai ragazzi fra gli 11 e i 16 anni che frequentano le scuole finanziate dallo Stato britannico che prenderà avvio a settembre 2022.

L'intenzione dichiarata è la diffusione della cultura latina in ogni suo aspetto, quale fonte di miglioramento culturale rivolto alla più ampia platea possibile, riducendo il visibile divario fra  quanto accade fra le scuole private indipendenti e quelle statali.

Una recente ricerca del British Council ha mostrato come il 49 % delle scuole indipendenti private inglesi offra il latino all' interno della sua proposta culturale e formativa contro  il 2,7 % degli Istituti scolastici finanziati dallo Stato.

Il messaggio pare chiaro: l'epoca di internet e delle comunicazione veloce non può fare a meno della letteratura antica e moderna, fonte di modelli comportamentali ed etici universalmente validi.

Perchè, se è incontrovertibile che il web si basa su raffinatissime tecnologie informatiche, è altrettanto vero che la sua forza si basa su capacità comunicative di alto livello, difficilmente sviluppabili senza una profonda competenza letteraria.

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