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Cenni di storia. La gloriosa "Brigata Pinerolo"

03/04/2021 18:44

 

 

Cenni di storia. La gloriosa "Brigata Pinerolo"

di Dario Poggio

Lo scorso mese di febbraio il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito generale Salvatore Farina ha ceduto il testimone del comando al generale Pietro Serino.

Nel suo discorso di commiato il generale Farina si è così espresso: " Lascio un Esercito coeso con la Brigata Pinerolo che è un élite delle Forze Armate italiane"

Con questo breve articolo voglio ricordare la gloriosa storia della Brigata che da Pinerolo prese il nome e che tanta parte ebbe nella storia del Piemonte, nelle campagne risorgimentali e nelle due guerre mondiali.

Le origini del Reggimento risalgono al 1672 quando il duca Carlo Emanuele II° durante il suo breve governo (1664- 1675) operò una ristrutturazione dell'esercito ducale trasformando le antiche milizie e compagnie piemontesi in veri ed organizzati reggimenti.

Uno di questi (appunto la futura Brigata Pinerolo) fu chiamato " Reggimento Lullino " dal nome del colonnello marchese Lullino, suo primo comandante. Nel 1676 assunse il nome di " Bagnasco " e nel 1678 quello di " Masino" in conseguenza del passaggio del comando del Reggimento ai colonnelli marchese di Bagnasco e conte di Masino.

Prima del perioda risorgimentale la Brigata, che nel 1680 cambiò ancora nome divenendo " Saluzzo”, combatté in moltissimi scontri e battaglie tra cui, in particolare, ricordiamo quelle nelle campagne pinerolesi di Cavour e Staffarda nel 1690 e quella della Marsaglia nel 1692 contro l'esercito francese comandato dal generale Catinat.

Altri importanti fatti d'arme in cui fu impegnata l'eroica Brigata furono l'assedio di Torino, Tolone, Conflaus, Guastalla, Madonna dell'Olmo, Colle di Perus, Tenk, Grenoble, Nel 1821, per esplicito ordine di Carlo Felice, la Brigata prese il nome definitivo di " Pinerolo".

Nel 1831 la Brigata venne divisa in due reggimenti il 1° ed il 2° e nel 1839 questi divennero il 13° ed il 14° reggimento fanteria.

Ma sono le campagne risorgimentali a far rifulgere nuovamente il valore della Brigata.

Presente allo storico passaggio del Mincio nel 1848 e all'assedio di Peschiera, nella difesa del monte Corona il pinerolese maggiore Massimiliano Bouchard di San Vitale si meritò la medaglia d' Oro al Valor Militare alla testa del 14° Reggimento (al maggiore Bouchard è intestata la nota caserma di Pinerolo).

Nella campagna del 1849 sui campi di Novara i due Reggimenti del " Pinerolo" furono decorati della medaglia d' Argento al Valor Militare.

La Brigata partecipò ancora alla guerra di Crimea con la spedizione piemontese del 1855 e nel 1859 combatté nella battaglia di san Martino meritando una seconda medaglia d' Argento al V.M.

La " Pinerolo" prenderà ancora parte alla grande guerra 1915-1918 (battaglie del Carso- Isonzo- Piave ed altipiano di Asiago dove viene decorata della medaglia d' Oro al V.M., alla campagna d' Africa Orientale ed alla seconda guerra mondiale durante la quale combatté con valore sul fronte Occidentale, in Albania ed in Grecia.

La Brigata venne sciolta nel 1943 ma ricostituita nel 1952 come grande unità con funzione pluriarma ( Fanteria, Bersaglieri, Carri, Artiglieria e Genio ) dell' Esercito Italiano destinata alla "presenza e sorveglianza" del territorio nazionale ed oggi è uno dei reparti, come ha ben detto il generale Farina,   più èlitari e specializzati dell'Esercito italiano.

Ricordiamo che moltissimi giovani di Pinerolo e del pinerolese furono chiamati,  in questo lungo, glorioso ma spesso anche tragico excursus militare,  a formare i reparti di questa storica Brigata e molti di questi vi immolarono la propria vita.

Onoriamo, nel ricordo, il loro sacrificio.

Nel giornale cartaceo edizione digitale on line tutte foto. https://www.vocepinerolese.it/edizioni/voce-pinerolese-marzo-2021

                                                                                              Dario Poggio

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