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CAVOUR. "Alla ricerca del tempo perduto" (seconda parte)

03/04/2021 17:47

 

                                                                                  

  

             CAVOUR. "Alla ricerca del tempo perduto"

 

“Ad un amico Giacomo Casanova scrisse che, a ripercorrere l’itinerario della sua vita, provava un irrefrenabile divertimento, perché gli pareva di rivivere una seconda volta i luoghi, gli episodi, i fatti che via via descriveva”.

 

 

Seconda parte

La prima parte qui: https://www.vocepinerolese.it/articoli/2021-02-25/cavour-alla-ricerca-del-tempo-perduto-ricordi-emozioni-19627

 

Gli anni dal 50 al 70, non solo per Cavour, sono stati gli anni della ricostruzione, dello sviluppo industriale, economico; anni di grandi iniziative, grandi cambiamenti, modernizzazione che hanno portato l’Italia a crescere e diventare la quinta / settima nazione più industrializzata del mondo migliorando sensibilmente, in generale, le condizioni di vita della gente.

Purtroppo questa crescita, in particolare dal punto di vista urbano ma non solamente, è stata effettuata in modo assolutamente disordinato, senza alcuna pianificazione, senza alcun criterio di guida estetico e gusto, senza il rispetto dell’ambiente e dello stile autoctono.

In quegli anni di spasmodico sviluppo (anche per rispondere velocemente alle necessità) si sono costruiti i più grandi scempi edilizi della nostra storia, orribili casermoni capaci solo di stipare famiglie (per lo più operaie provenienti dal sud) quasi fossero giganteschi formicai.

Geometri, architetti, ingegneri facevano a gara nello sfornare progetti di condomini popolari ma anche di ville, villette, capannoni e ristrutturazioni edilizie varie... una più demenziale (dal punto di vista estetico ed architettonico) dell’altra.

Progetti edilizi che hanno deturpato un po’dovunque il bel paese…

Se poniamo lo sguardo sulle nostre campagne, un tempo con costruzioni tutte omogenee nello stile seppur diverse tra loro, con le pareti imbiancate o grigie, i tetti ricoperti con lose piemontesi oggi non possiamo che inorridire di fronte alle nuove costruzioni senza uno stile di riferimento; se risaliamo le nostre vallate peggio che mai ...; se guardiamo le periferie delle nostre città …lasciamo stare!

Anche Cavour non è stata immune da questa (a volte necessaria ma irrazionale) scoordinata frenesia edilizia anche se, fortunatamente, non è stata toccata in modo veramente serio come invece è successo ad altri paesi vicini ridotti a periferici dormitori, snaturati nelle loro caratteristiche architettoniche, storiche, culturali e civili.

Il centro di Cavour, almeno quello,  è rimasto, sostanzialmente quello di un tempo, quello di un sobrio , tranquillo paese di campagna come ce lo ricordiamo da giovanissimi  … le principali vie Giolitti e  Roma in selciato con le due guide centrali lastricate in pietra ( oggi sostituite dai cubetti di porfido)  percorse dagli ultimi carri ( biroch ) in circolazione e  da qualche rara automobile…e poi piazza d’le Pulaje ( quella del mercato dei polli al martedì) , piazza Sforzini ( ex piazza Statuto ) con il bel Municipio, il palazzo Bottiglia di Savoulx, l'antica Ala, il Gerbido, la grande bellissima parrocchiale di San Lorenzo, la casa-forte degli Acaja , la Scala Santa che introduce alla vecchia strada per la salita alla Rocca, la bella fontana  romana, l’Abbazia di Santa Maria con la sua millenaria cripta … Tutto è rimasto... quasi come ai tempi della nostra gioventù!

 

Cambiando argomento, ricordo le poche automobili cavouresi  dell’epoca …ricordo ancora la vecchia ( già a quel tempo), nera balilla del veterinario dott. Borgna ( vettura  che cambiò successivamente – nei primi anni 60 - con una brillante Alfa Romeo Giulietta sprint di color  azzurro tenue )  sempre parcheggiata sulla piazza davanti al municipio ed anche la Fiat 1500 verde del sig. Busso, l’ Innocenti A40 del geom. Rivoira , la grigia Lancia Appia del dott. Argentero (  auto con cui raggiunse, insieme all’amico dott. Nini Aluffi, il Capo Nord , la bianca 1100 del geom.Chiomio ( poi sostituita da una Alfa Romeo Giulia berlina blu), la gigantesca Opel rosso scuro del prof. Calilli, la Fiat Topolino familiare di Pierin Magnano ( sempre carica di vecchie radio da riparare e di canne da pesca pronte per l’uso ) ed ancora la verde, sportiva, bellissima Porsche S.C di Cesare Aluffi.   

E poi, la romantica corriera “Cavourese” dell’allora giovanissimo Silvio Fenoglio (futuro sindaco), negli 50/60 sembrava una diligenza del vecchio West; a Torino si partiva da piazza Marconi e poi, tra mille vibrazioni e sussulti, via verso Pinerolo, a Garzigliana quasi senza fermarsi venivano gettati a terra i pacchi della posta con i giornali...il postiglione era il buon Misai (soprannome)...al quale mancava solo il Winchester in vista ...ma forse era solo nascosto!  Comunque, in tempi solo un po' più recenti ci fu pure un vero attacco dei fuorilegge!        

Immagini un po’sfocate dal tempo ma che ci ricordano un mondo, un paese in lenta   trasformazione e crescita dove l’automobile come la televisione e gli elettrodomestici erano ancora beni in possesso di fasce limitate di utenza. Sulla piazza principale del paese c'era il negozio di elettrodomestici di Claudio Costamagna dove all'interno rilucevano i giganteschi televisori dell'epoca e le grandi radio Magnadyne, Geloso, Watt radio, Philips... scatole magiche d'un tempo che oggi fanno quasi tenerezza. (diventate poi introvabili ed oggetti di culto per amatori). Bisognava vedere quante persone si piazzavano il giorno del mercato davanti alle sue vetrine per ammirare queste desiderate, inarrivabili, tecnologiche meraviglie!

Ho ancora ben vivo il ricordo delle massaie cavouresi in coda per fare il bucato nei due lavatoi pubblici (quello a fianco del municipio e quello sul Gerbido) e delle grandi riunioni serali nel salone del bar Roma o presso le poche case che avevano la televisione per seguire, tutti insieme appassionatamente, le trasmissioni più in voga dell’epoca …le mitiche “Lascia o Raddoppia”, “Musichiere” o “Campanile Sera” e la “Domenica sportiva”.

Quando arrivava la brutta stagione la neve cadeva generalmente sempre copiosa…  il freddo era pungente e le vetrine dei negozi e dei bar erano tutte appannate; nell’aria si sentiva l’odore del fumo delle molte stufe a legna e dei “putagè” che quasi ogni famiglia aveva nella cucina.

Nelle vacanze natalizie i ragazzi costruivano piccole slitte in legno che utilizzavano per spericolate discese lungo la vecchia strada della rocca ricoperta di neve quasi fosse una rudimentale pista di bob.

La bella fontana romana di piazza San Lorenzo diventava un blocco di ghiaccio che pareva una moderna scultura e bisognava stare molto attenti, passando nei paraggi, per non scivolare.

Poi, arrivava la primavera con i suoi tenui profumi, con i piccoli fiorellini azzurri (gli occhi della Madonna) che spuntavano numerosi sui prati che costeggiavano il giro della Rocca; l’odore pungente della terra e del letame sparso sui prati …, il Monviso che riprendeva il caldo color della roccia perdendo sempre più il candido manto di neve che lo ricopriva …, l’allegro canto degli uccellini, l’arrivo delle prime rondini e le piogge di marzo.

Atmosfera di primavera, tempo di Pasqua, periodo di rinascita dello spirito, della natura e tempo della tradizionale festa campestre di Pasquetta, naturalmente e tradizionalmente sulla Rocca …

Care vecchie Pasquette Cavouresi della nostra gioventù!

Fin dal primo mattino la Rocca veniva presa d’assalto da una lunga fila di persone, che parevano un formicaio: erano i gitanti mattinieri che, carichi di vettovaglie, arrivavano dalle campagne, dalle frazioni e dai paesi vicini con il precipuo scopo di assicurarsi i posti migliori, i più strategici e generalmente precedevano di parecchio i cavouresi i quali, considerandosi di casa e già quasi sul posto, se la prendevano con più comodo.

Questi, raggiunta la meta prescelta, dopo essersi seduti nei prati o su qualche spuntone di roccia, tra accese conversazioni, colorite espressioni, grida e risate, incominciavano a distendere le tovaglie e a depositarvi pagnotte di pane, lunghi salami, uova sode, insalata, polli arrosto, frittate, fiaschi impagliati, pintun o barilotti di vino; così si iniziava il rito di Pasquetta, mangiare con un brio che aumentava man mano che il vino si consumava e dava i suoi effetti inebrianti…

Uno spirito di grande cordialità univa tutti e correvano i bicchieri di vino generoso e le conversazioni si facevano sempre più gaie ed animate. Si attaccava poi con voce più o meno tenorile/baritonale i vari canti di montagna o le canzoni popolari dei primi Festival di San Remo come “Vola Colomba “, " Non ho l'età “e poi naturalmente quelle tradizionali degli Alpini. Terminato il pranzo si partecipava al torneo di bocce o alla lotteria con la vittoria di chi indovinava il peso di una toma o di un salame. 

Poi, calata la sera, i più giovani e gli anziani più brillanti, andavano a ballare nello spiazzo sulla vetta e i suoni delle allegre melodie delle “Polke”, delle “Mazurche “o dei “Walzer “si espandevano dolcemente fino a raggiungere il paese sottostante.

L’arrivo dell’estate invece era sempre contrassegnato dalle numerose lucciole nei prati dove si poteva cogliere un po’ dovunque il profumo del fieno e il rumore dell’acqua che scorreva pulita e fresca nelle “bialere”  che costeggiavano le stradine di campagna che portavano al paese e dove la nostra cara cagnetta Chicca si tuffava allegramente per rinfrescarsi dalla calura… e tutt’intorno era una distesa continua, sconfinata di campi di grano, di granoturco e si vedevano i contadini e le contadine tutti intenti/e  al duro lavoro ...

Nessuno, o almeno pochissimi, erano i cavouresi che facevano all'epoca, per dilettevole passeggio, il giro della Rocca sulla vecchia strada in terra battuta.; una bellissima, rilassante passeggiata che oggi è diventata una vera routine per moltissimi sulla dedicata pista ciclo-pedonale.

 Tutte le foto nel giornale cartaceo edizione digitale on line (gratis) qui: https://www.vocepinerolese.it/edizioni/voce-pinerolese-marzo-2021  

(segue nel prossimo numero)

     Dario Poggio

 

 

 

 

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