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Tamponi Covid-19 nel Pit "Stop" a Pinerolo. A volte il referto “non si vede”. Il caso.

04/10/2020 17:59

 

 

Tamponi Pit "Stop" a Pinerolo ma a volte il referto “non si vede”. Il caso.

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Il servizio dell’ASLTO3 “tamponi Pit Stop” nato per i pazienti Covid positivi non sintomatici, e che a Pinerolo è iniziato nel mese di aprile scorso, ha avuto, nei mesi successivi alcune “varianti”. Tra queste anche quella di poter fare il tampone Covid-19, senza prenotazione, con richiesta del medico di base, anche solo se la persona è stata a contatto con un paziente positivo. Purtroppo, a volte capita, qualche “disfunzione”. È il caso di un ragazzo di Pinerolo, che è stato a contatto diretto, più volte, con un suo amico risultato positivo al Covid. Il genitore del ragazzo, consapevole del potenziale rischio contagio che il figlio poteva scatenare nel caso fosse risultato positivo, ha contattato il medico di base. Lo stesso decide di far effettuare il tampone utilizzando il servizio Pit stop e senza prenotazione.

“Con mio figlio minorenne – racconta al nostro giornale un genitore -  ci siamo recati, come indicato dal nostro medico, e con la richiesta dello stesso, nella “postazione” Pit stop dell’ospedale “Agnelli” di Pinerolo. Il personale sanitario, gentilissimo, professionale e competente, dopo aver espletato la “fase burocratica” sottopone mio figlio a tampone nasofaringeo e ci informa che, nell’arco di due giorni, il nostro medico, riceverà l’esito e sarà lui a contattarci”.

Passano due, tre, quattro giorni ma dell’esito nessuna traccia.

“Il medico di base – prosegue l’uomo – non riusciva a comprendere le ragioni di tale ritardo. Non solo, mi informava, ogni giorno, che nella piattaforma nella quale loro possono accedere, non c’era nulla. Vorrei dire che non esisteva nemmeno mio figlio…  Devo ammettere che il mio medico di base è stato estremamente corretto, attento, offrendo dimostrazione di grande competenza, comprensione e profesionalità. Il mio medico, più volte al giorno, si collegava nella piattaforma a loro disposizione per veder l’esito del tampone ma inutilmente. So per certo che ha anche scritto una mail per avere delucidazioni in merito e per protestare”.

Intanto il ragazzo resta a casa in isolamento fiduciario e “salta” anche le lezioni a scuola. Venerdì il padre rompe gli indugi e comincia a fare una serie di telefonate e finalmente…

“Ho telefonato a Pinerolo e da qui mi “rimbalzano” all’ospedale di Rivoli. Dall’altra parte del cavo una signora molto disponibile verifica la situazione e mi dice che di mio figlio non c’è nessuna traccia. Non esiste… Rispiego la vicenda e questa signora dopo una serie di telefonate verifica che il tampone era stato analizzato e mio figlio risultava negativo.”

Cos’era successo? A Pinerolo i dati di mio figlio, con relativo tampone, erano stati caricati in un'altra piattaforma e non sulla piattaforma COVID-19 quindi il medico non avrebbe mai avuto modo di vedere l’esito dell'esame colturale .

Tutto è bene quel che finisce bene ma da nostre informazioni c’è una falla nel sistema di caricamento dei dati nelle piattaforme utilizzate. E questo raccontato non è un caso isolato. Una cosa è certa: non devono essere i cittadini a dover fare una serie di telefonate per trovare la soluzione e i medici devono essere messi nelle condizioni di poter svolgere il proprio servizio con serenità e di non dover impazzire per delle falle nel sistema.

Nella foto il “pit stop” all’Ospedale “Agnelli” di Pinerolo.

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