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Istituto Agnelli: Formazione genitori

16/02/2020 19:46

di Piergiacomo Oderda

Don Claudio Belfiore, direttore dell’Istituto Agnelli, ricostruisce di fronte ai genitori degli allievi la formazione dei Vangeli. “Il gruppo di persone legato affettivamente a Gesù vivono un disorientamento”. Nella tradizione di cultura orale, “chi aveva seguito Gesù raccontava cosa diceva”. Si raccolgono le vicende di Gesù in nuclei omogenei, i miracoli, le parabole, i discorsi, i racconti della Passione, per ultimi i racconti dell’infanzia presenti solo nei vangeli di Matteo e Luca. Nasce l’esigenza di scriverli, “quando i testimoni diretti non ci saranno, cosa faremo noi?”. L’evangelista allora con i discepoli con cui condivide e matura la fede scrive delle catechesi, “cammini di fede per la comunità cristiana”. Ogni evangelista scrive per una comunità specifica, compie “un’opera redazionale”.

Don Claudio propone la “lectio continua” del discorso della montagna (Mt 5-7), le Beatitudini sono “un testo rivoluzionario da mettere in parallelo con le Dieci parole del Sinai, Gesù è il nuovo Mosé”. “Matteo è vicino alla cultura ebraica, fa riferimento a dettagli che nella comunità di provenienza giudaica conoscevano”. Il discorso si chiude con la parabola della casa sulla roccia e sulla sabbia. Su entrambe le case si scatena la pioggia e straripano i fiumi, “la differenza non è se succederà o meno ma se si è abbastanza saldi per non franare”. Al centro dei tre capitoli, la preghiera del Padre nostro raccoglie l’insegnamento di Gesù. E’ tipica di Matteo l’attenzione al “cosa fare per essere buoni discepoli di Gesù” più che “cosa dire”. Il vero profeta si riconosce dai frutti, dalle opere. Il sacerdote salesiano si sofferma sull’espressione “Avete inteso che fu detto… ma io vi dico”. E’ il principale motivo per cui verrà messo a morte, “da dove gli viene quest’autorità?. Fa incattivire i sacerdoti del tempio”. Matteo cita spesso il termine “giustizia”, nel mondo ebraico il termine indica “essere a posto”, per esempio la situazione di Giuseppe quando fa la volontà di Dio. “Non capisce, sogna e fa”. E’ l’uomo che prende come sposa Maria anche se la legge giudaica avrebbe disposto di ripudiarla. Il Signore gli parla e lui agisce come custode della famiglia. Un altro concetto, presente anche nel Padre nostro, è il Regno, “la signoria, la presenza di Dio nella storia, la storia dei santi, dei sacramenti, la nostra storia, noi rendiamo presente il Regno di Dio. Il Regno di Dio è servire, il trono di Gesù è la croce”. Don Claudio richiama un episodio della vita di san Francesco d’Assisi. Quando mandava i frati a predicare diceva loro, “andate ad annunziare il Vangelo, anche con le parole, se ci sarà bisogno”, le parole vengono dopo, “sono quasi un completamento”. Infine, un commento al “beati gli afflitti”, “nelle situazioni più faticose, quelle che ci mettono a disagio, che ci disorientano, chi le vive vive già il Vangelo”.

 

Piergiacomo Oderda

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