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FOTO. Daniele Galliano da Biasutti

05/11/2018 17:35
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FOTO. Daniele Galliano da Biasutti

di Piergiacomo Oderda

 

La gente si accalca tra le “Superfici a interferenza luminosa” di Claudio Rotta Loria (Torino, 1949), caratterizzate da “minimi e regolari sollevamenti lamellari della superficie” dei quadri. Cerchiamo rifugio passando dalla galleria Roccatre al civico 10 di via della Rocca a Torino (Giampiero Biasutti) dove un dinamico Roberto Brunelli allestisce la collettiva “Italian’s National Treasure Artists”. “Come si nasconde una modella” è il contributo di Daniele Galliano (Pinerolo, 1961) mentre i nostri occhi sono catturati dai colori vivaci dei fumetti di Enrico Tommaso De Paris e dai fiori in rilievo di Massimo Barzagli. Altra immersione tra la folla per la galleria Febo e Dafine (via della Rocca 17) dove le “Short stories” di Pier de Felice (Torino, 1969) documentano un continuo lavorio su “tavole di legno, scatole di cartone o di tela”.

“Io sono Dio” è il motto di Pierluigi Pusole (Torino, 1963). Paesaggi onirici, punti luce, reticolati per quadri che vogliono sfidare la natura, talvolta è possibile appenderli anche capovolti! Diversi colori di base per una quotazione intorno ai 2200 euro. Vicino alla galleria di Riccardo Costantini che ospita la personale di Pusole, in Chiono Reisova Art Gallery (Crag), sorride il pittore francese Paul de Flers mentre ammiriamo le sue “traversate calme” tra Costa Azzurra e Sud America con inserzione di architetture raffinate come una casa di Oscar Niemayer. Un’impronta di un’automobile è il risultato del progetto Velo-city di Anna Ippolito. Sempre alla galleria Raffaella de Chirico (via Giolitti 52), grandi fotografie anni Ottanta documentano la passione del calcio in Messico tra stadio e strade e coppie di fidanzati in quei di Napoli. Il progetto di Börie Tobiasson s’intitola “It was hard to be a Saint in the city”. Da Roccavintage al civico 20 osserviamo luminosi scatti su Alpi e parchi americani di Michelangelo Filippi.

Gran finale con “Haystacks” di Lala Meredith-Vula, pagliai scovati in Kosovo, “talvolta si ha la sensazione che i pagliai siano animati, che stiano per parlare e raccontare la loro versione degli eventi” (galleria Alberto Peola). Tracce dal mondo del cibo le troviamo in un’opera da Guido Costa Projects (via Mazzini 24) dove la cassetta di frutta diventa la cornice di un quadro. Fanno parte dell’installazione “Cosa in sé” un quadro/scultura di Diego Scroppo e un singolare video dei fratelli De Serio che sembra documentare il volo di un uccello. Infine, una scultura luminosa infinitamente piccola concretizza quella distinzione fra il modo in cui intuiamo gli oggetti e la natura in sé, “la contrapposizione a tali oggetti di qualcosa a cui diamo il nome di esseri intelligibili (noùmena)”.

Piergiacomo Oderda

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