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Artissima a Torino: i disegni di Cragg per Tucci Russo

05/11/2018 17:12

di Piergiacomo Oderda

“Avete il vip pass?”. Al nostro diniego, implacabile, l’addetta ci tallona mentre ammiriamo di sfuggita un angolo bar dedicato a Thonet, con tanto di divano di giunco e appendiabiti curvilineo incorporato. Guardiamo Artissima dall’alto, ricca di opere che stimolano la fantasia. Partiamo da un tessuto di una galleria di Makati, Silverlens, una chiara testimonianza della viva religiosità delle Filippine (Norberto Roldan). Considerando una Madonna affissa all’esterno dello stand della galleria Lia Rumma, sembrerebbe l’unica testimonianza religiosa esplicita, anche se, ascoltando la spiegazione di un’opera di Dorian Gaudin, una rotazione infinita di tronchi (“Aging Beauty”, 2015, galleria Pact), sento parlare di “contemplazione”. La galleria di Berlino “Schulte” presenta un’ampia opera con studi di lettere orientali a cura di Michael Müller (“k4-Schriftblätter”), idealmente l’avvicino allo studio etimografico di David Reimondo, per conto della galleria Mazzoleni. Per Hubert Winter di Vienna, scopriamo una schiena ritratta da Birgit Jürgennsen con la traduzione in tedesco di “Everyone has his own point of view”.
Ci tuffiamo in un ampio fondale azzurro di Alex Katz mentre alla galleria Giorgio Persano troviamo i colori vivaci di Nicola de Maria (luci d’artista in piazza Carlina), “Libertà” (2016) e “Amicizia cosmica nel regno dei fiori”. Ci specchiamo nel “Tavolo di lavoro” di Pistoletto e ritroviamo un igloo disegnato da Mario Merz (“Untitled”, 1987). Da Tucci Russo di Torre Pellice, splendidi i disegni di Tony Cragg con relativa maxi tazza (“Untitled”, 1998) e il profilo longilineo di “Faccia” di Alfredo Pirri (1996). Divertente anche il “Chalk piano”, un pianista che si destreggia tra pezzi di gesso che fungono da tasti. Collane da invidia sono esposte alla galleria SpazioA di Pistoia, mentre da Alfonso Artiaco (Napoli), un palco di corna è ricoperto da un manto colorato (“Deardeer”, Perino&Vele). Flash a ripetizione sui neon, linee circolari alla galleria Last resort di Copenaghen, in blu cobalto, “Dum loquor, hora fugit” e relativa traduzione in inglese ad opera di Joseph Kosuth per Vistamare (luce d’Artista ai Murazzi). Alcuni disegni suggeriscono “graphic novel” come quelli di Erika Nordqvist alla galleria Antonio Colombo (Milano), giganteggiano i titoli di giornali nei lavori di Jaroslaw Kozlowski (“Recycled News 2, Der Tagesspiel”, galleria Zak Branicka). Qualche gallina sembra becchettare qua e là intorno ad un leggio da musicista da Gandy (Praga, Bratislava). Squillanti i colori di un tessuto alla galleria Clima vicino a “The medium” di Andrew Ross, simpatici i teatrini di Elina Brotherus da Taik persons. In “One minute sculpture with Erwin Worm (denk mit) – After Erwin Worm: organisation of love” (2007), i due artisti giocano a tenere fra i loro corpi degli oggetti di uso quotidiano.
Piergiacomo Oderda

Disegni di Cragg 

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