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Nordafricano, clandestino, arrestato in ospedale. Stava spaccando tutto. Pinerolo

30/09/2017 12:38


di Dario Mongiello
direttore@vocepinerolese.it
Adesso basta. Situazione non più sostenibile a Pinerolo . E ancora una volta l'arrestato è un personaggio, un illegale, un clandestino,  che frequenta i giardini della stazione. Però, la storia, ha un aspetto inquietante e che ci obbliga a fare delle riflessioni. 

L'uomo, ieri, era stato fermato dalla Polizia Municipale di Pinerolo e portato in Questura per l'identificazione. Dopo le consuete ore di attesa (per la polizia municipale ecc.) per le pratiche burocratiche, al nordafricano (pare algerino) gli viene notificato il foglio di  via. Ovviamente un foglio che ha il valore di carta straccia. Infatti, l'arrestato, è tornato a Pinerolo a farsi i fatti suoi (e nostri) come nulla fosse. Il resto è storia ed è quella che raccontiamo qui. 
                         I fatti
Un nordafricano è stato arrestato questa notte all'ospedale "Agnelli" di Pinerolo. Stava lanciando ogni tipo di oggetto che trovava a "sua disposione" contro le persone presenti, personale sanitario compreso. L'uomo, nella serata di ieri,  era stato trasportato dal 118 al pronto soccorso a seguito di un incidente stradale: era in fuga dai soliti giardini della stazione, inseguito dai suoi compari,  quando è finito contro un'auto in viale Mamiani. (Leggi qui https://goo.gl/FPaQfU ).
Anche in questo caso "l'origine" nasce dai giardini della stazione. Qui, poco prima, c'era stata l'ennesima lite. Come da noi sempre denunciato i giardini della stazione sono diventati un luogo invivibile e che ha bisogno di un sano e deciso intervento da parte delle forze di polizia. Ormai "quello" è diventato un territorio extra territoriale dello Stato italiano, di Pinerolo. Un "nuovo" Stato immerso nell'illegalità più profonda. Gli stessi carabinieri non possona fare altro che identificare, di volta in volta, i presenti. Aspettiamo al più presto un intervento dei carabinieri come avvenuto alcuni giorni fa al Valentino a Torino. È ora di intervenire con il pugno duro (nella legalità) per far capire che in Italia ci sone le regole, le leggi e le buone norne dell'educazione e del comportamento civile.

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