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Il cuore pulsante della vocazione della famiglia

16/10/2015 9:56

di Piergiacomo Oderda

“Il discernimento della vocazione della famiglia” è il tema della seconda parte dell’Instrumentum laboris sul quale si sono soffermati i 270 padri sinodali, suddivisi in gruppi a seconda della lingua parlata (“circuli minores”). Sono state quattro le sessioni di lavoro in cui hanno cercato di tornare alla «sorgente zampillante del messaggio di Gesù» come indica la relazione del terzo gruppo di lingua italiana, coordinato dal card. Bagnasco. La venuta di Cristo è un «sasso gettato nel mare», capace di generare tre cerchi d’onda. «Il primo cerchio ci fa ascoltare la Parola che è Gesù. Bisogna stare nei trenta interminabili anni dove Gesù ha sillabato la preghiera e la tradizione religiosa del suo popolo». «Il secondo cerchio ci fa sentire l’insegnamento di Gesù nell’eco della Parola della chiesa degli apostoli e del magistero attuale»; «il valore evangelizzante del matrimonio comincia con lo stile di testimonianza della vita quotidiana e familiare, valorizza le figure che sono presenti nello spazio familiare (la mamma, il papà, i fratelli, i nonni, i parenti, ecc.) perché si aprano alla comunità, alla scuola e alla vita civile». «Il terzo cerchio fa risuonare e riascoltare il Vangelo nelle tappe della vita di famiglia». La comunità cristiana è stimolata a prendersene carico, «considerandola un bene essenziale per la Chiesa stessa e accompagnandola nei diversi passaggi promettenti e faticosi del suo cammino».

Il secondo gruppo di lingua italiana nota che i termini ”natura” e “naturale”, di grande rilevanza nella tradizione filosofica e teologica cristiana, risultano «di difficile comprensione per la gente comune; quindi di non facile utilizzazione a livello pastorale».

Il primo gruppo di lingua francese racconta il metodo utilizzato, vescovi, uditori ed esperti si sono raccontati come la vita in famiglia, l’infanzia li abbia segnati, quanto abbia inciso l’influsso dei genitori. «Quello che abbiamo vissuto nelle nostre famiglie, dall’inizio della nostra vita, ha visto nascere la nostra vocazione». Il necessario riferimento, come ribadito nelle congregazioni generali, ai libri sapienziali e specificamente al Cantico dei cantici, va di pari passo ai numerosi incontri di Gesù con le realtà familiari, l’accoglienza dei bambini, l’attenzione ai padri che chiedono la guarigione dei figli, l’appello alle folle perché diventino la famiglia di Dio, ascoltando la sua parola e mettendola in pratica.

Il terzo gruppo di lingua francese sottolinea il fatto che nella «dinamica del metodo – vedere, giudicare, agire – la seconda parte è quella che deve radicare il nostro discernimento nella visione globale della Rivelazione». Abbiamo bisogno di una bussola che orienti il nostro sguardo e il nostro cammino, «la Parola di Dio nella storia, storia che culmina in Gesù Cristo. Questa Parola raggiunge le attese più profonde del cuore umano, assetato d’amore e di misericordia». I padri formulano un augurio, che «il presente sinodo apra un periodo di paziente ricerca comune dei teologi e dei pastori» che cercheranno insieme di stabilire una pastorale familiare che sappia tradurre il Vangelo della famiglia in questo orizzonte di comunione.

Il primo gruppo in lingua spagnola ribadisce che «seguendo la tesi dei “semina verbi” non si possa disconoscere che ci siano molti valori positivi in altri tipi di famiglia». Non manca un accenno nel quarto gruppo di lingua inglese all’«importanza della donna nella vita della Chiesa e la necessità di focalizzare appropriati ruoli di leadership». Nella foto il cardinale Angelo Bagnasco

 

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