Processi di nullità matrimoniale: la lettera apostolica di papa Francesco
di Piergiacomo Oderda
«Un grande numero dei Padri ha sottolineato la necessità di rendere più accessibili ed agili, possibilmente del tutto gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità. Tra le proposte sono stati indicati: il superamento della necessità della doppia sentenza conforme; la possibilità di determinare una via amministrativa sotto la responsabilità del vescovo diocesano; un processo sommario da avviare nei casi di nullità notoria». Papa Francesco parte dal n. 48 della “Relatio Synodi” (18 ottobre 2014) della III^ assise straordinaria dei vescovi per portare un grande contributo al prossimo sinodo sulla vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo contemporaneo. Si tratta della lettera apostolica “Mitis Iudex Dominus Iesus” affiancata alla corrispettiva “Mitis et misericors Iesus” per le chiese cattoliche di rito orientale, titolo quest’ultimo che viene tradotto in italiano con un “incipit”, «Il Signore clemente e misericordioso» che richiama le parole della prima sura del Corano.
Le novità relative alla normativa vigente vengono spiegate dal card. Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi nonché membro della commissione speciale per la riforma del processo matrimoniale canonico, commissione definita “task force”, costituita il 27 agosto 2014 per studiare «possibili soluzioni». Innanzitutto «dichiarare la nullità di un matrimonio è assolutamente diverso dal decretare l’annullamento del matrimonio… si tratta di constatare, non di inventare l’eventuale esistenza di qualche motivo di nullità». «Il vescovo diocesano è giudice nella sua Chiesa particolare», può costituire un tribunale collegiale formato da tre membri di cui almeno uno sia un chierico, oppure il giudice unico, chierico «dovrebbe avvalersi di due assessori, di vita specchiata, esperti in scienze giuridiche o umane, approvati dal vescovo». Si abolisce la “doppia conforme”, nella prassi attuale «la sentenza che per la prima volta dichiarò la nullità del matrimonio» viene trasmessa d’ufficio al tribunale di appello; ora, «trascorsi i termini stabiliti… diventa esecutiva». Si stabilisce inoltre un “processus brevior” se «la causa di nullità è introdotta da entrambe le parti», se «le prove testimoniali o documentali devono essere evidenti e rendere manifesta la nullità». Tre i campi di lavoro nel futuro prossimo, i canoni sul matrimonio dovrebbero ampliarsi alla soggettività e alla missione della famiglia, andrebbe armonizzata la disciplina tra il Codice latino e quello orientale, le nuove normative civili, per quanto «spesso incompatibili con la dottrina e la disciplina della Chiesa», di fatto esistono ed hanno un impatto sull’ordinamento canonico. «Come si deve procedere» se una coppia omosessuale chiede di battezzare il bambino adottato?
L’articolo 14 delle “Regole procedurali per la trattazione delle cause della nullità matrimoniale” indica le circostanze per le quali si potrebbe attivare il processo più breve: «quella mancanza di fede che può generare la simulazione del consenso o l’errore che determina la volontà, la brevità della convivenza coniugale, l’aborto procurato per impedire la procreazione, l’ostinata permanenza in una relazione extraconiugale al tempo delle nozze o in un tempo immediatamente successivo, l’occultamento doloso della sterilità o di una grave malattia contagiosa o di figli nati da una precedente relazione o di una carcerazione, la causa del matrimonio del tutto estranea alla vita coniugale o consistente nella gravidanza imprevista della donna, la violenza fisica inferta per estorcere il consenso, la mancanza di uso di ragione comprovata da documenti medici».
Il Rev. P. Nikolaus Schöch, Promotore di Giustizia Sostituto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica ha insistito nella conferenza stampa di presentazione della lettera apostolica, sul ruolo del “difensore del vincolo” che «apporta gli argomenti in favore della valida esistenza del vincolo coniugale. Nella sua realtà di sacramento, il matrimonio tra due battezzati appartiene non più solo al bene dei contraenti e della società in genere, ma al bene pubblico. Il Vicario giudiziale, potrà decidere di applicrare il processo più breve nei casi di palese nullità solo dopo aver ricevuto e valutato le osservazioni del difensore del vincolo». Questi non può limitarsi ad una frettolosa lettura degli atti, né a risposte burocratiche e generiche perché dietro ogni pratica, ogni posizione, ogni causa, ci sono persone che attendono giustizia.