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Tumori primitivi dell’osso: «La diagnosi precoce è fondamentale»

08/09/2015 16:41

Novita’: i vantaggi della “chirurgia ricostruttiva”

I tumori primitivi dell’apparato muscolo-scheletrico sono neoplasie che derivano dal tessuto

embrionale di origine mesenchimale. Il mesoderma è un tessuto embrionario che forma, nello

sviluppo successivo, il tessuto connettivo, la cartilagine, l’osso, i vasi, i muscoli e le cellule del

sangue. Esistono tumori primitivi e tumori secondari. I primitivi possono essere benigni, a bassa

malignità e maligni (sarcomi). I tumori secondari (metastasi) derivano da neoplasie primitive quali

mammelle, prostata, polmonare, rene, tiroide.

L’incidenza dei tumori primitivi maligni dell’osso e delle parti molli, abbastanza stabile nel tempo,

rappresenta circa l’1% di tutte le neoplasie maligne. Di questa lo 0,4% è rappresentata da lesioni

delle parti molli. L’andamento in relazione all’età evidenzia un primo picco in età pediatrica, poi

una tendenza all’aumento dell’incidenza piuttosto costante con l’età a partire dai 20 anni con

minima differenza fra uomini e donne.

Le persone più a rischio sono i bambini e i giovani adulti, anche se alcuni sarcomi derivati da

tessuto cartilagineo e delle parti molli colpiscono individui di oltre 60 anni. La maggior frequenza

di neoplasie primitive maligne nei giovani può essere spiegata con il fatto che nei giovani esiste un

più rapido turnover cellulare durante la fase di accrescimento rispetto all’adulto

I sintomi più frequenti che devono insospettire sono il dolore persistente, la presenza di una

tumefazione, talora la febbre, la limitazione funzionale. Importanti sono anche i dati anamnestici

come l’età e la rapidità di sviluppo delle neoplasie così come la sede ove si manifesta la neoplasia.

Per contrastare la crescita e lo sviluppo del tumore dell’osso entra in campo la diagnosi

precoce, dal momento che non esistono fattori eziologici certi legati alle condizioni ambientali,

alimentari, familiari (come esistono per i tumori del seno e al polmone) ma bensì alterazioni dei

tessuti.

«E’ fondamentale una diagnosi precoce basata su dati anamnestici clinici, di imaging,

macroscopici e istologici del tumore – spiega il dottor Paolo Rossi, Professore Ordinario di

Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Torino e membro del Comitato

Scientifico dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte Onlus -.

Questa affermazione categorica deve in sostanza evitare di perdere tempo. In particolare in questo

tipo di patologia è richiesto assolutamente un lavoro multidisciplinare fra vari specialisti:

ortopedico, radiologo, oncologo, patologo, radioterapista, fisiatra, psicologo che insieme decidono

la migliore strategia terapeutica».

La novità nel campo della cura dei tumori primitivi dell’osso porta il nome di “chirurgia

ricostruttiva” i cui vantaggi per il paziente, rispetto alla chirurgia “demolitiva” del passato,

sono importanti.

«Il lavoro multidisciplinare ha consentito di controllare meglio l’evoluzione delle neoplasie e

quindi ha concesso la possibilità di trattare chirurgicamente queste lesioni conservando i vari

segmenti scheletrici interessati dalla neoplasia, senza sacrificarli, con una amputazione, come si

verificava in passato – prosegue il Professor Paolo Rossi -. Oggi la chirurgia ricostruttiva

applicata con l’utilizzo di segmenti ossei prelevati dalla banca dell’osso, protesi articolari anche

speciali per questo tipo di chirurgia oncologica, consente nello stesso tempo di eliminare la

malattia permettendo al soggetto di svolgere una vita di relazione quasi normale anche durante la

fase di accrescimento».

Le percentuali di guarigione ai cinque anni dall’intervento sono oggi attorno al 65%; l’indice di

mortalità è di circa 0,9 per mille fra i maschi e 0,6 per mille fra le femmine.

Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte

Nella foto spiega il dottor Paolo Rossi, Professore Ordinario di

Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Torino e membro del Comitato

Scientifico dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte Onlus

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