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IL CASO: Perchè Buttiero non vuole le case per i militari e per i meno abbienti di Pinerolo?

29/07/2015 19:47

Pesantissima denuncia della cooperativa Case del Doi. Ma il sindaco di Pinerolo Buttiero si “nasconde”

Pubblichiamo una lettera-denuncia della cooperativa “Case del Doi”. Un testo dai contenuti preoccupanti che dimostrano l’inefficienza, l’inconcludenza, l’incapacità, le parole inutili del sindaco Buttiero. Cinque anni di “Governo Buttiero” che resteranno nella memoria dei pinerolesi come i peggiori anni di amministrazione comunale. Buttiero e la sua amministrazione di Pinerolo, lontani dai problemi abitativi delle famiglie in difficoltà e del personale in uniforme.

La Lettera

“Quando si parla di militari al sindaco Buttiero e ad alcuni politici pinerolesi vien il mal di pancia. Nota la vicenda della caserma dei carabinieri di Pinerolo, nota la vicenda dell’addio del “Nizza Cavalleria” e di altre realtà militari di Pinerolo. Come se non bastasse ecco che ricordiamo al sindaco Buttiero un’altra delle sue “dimenticanze”, inefficienze, incapacità politiche. Siamo oramai a metà 2015 ed è dal suo insediamento, che l’amministrazione comunale di Pinerolo con il sindaco in prima persona, ha fino ad ora negato palesemente alle famiglie pinerolesi e al personale del comparto Difesa e Sicurezza con il suo “non fare”, la possibilità di vedere realizzato un bene importante come quello della casa. Era l’anno 2009 quando, personale del Comparto Difesa e Sicurezza si presentò negli uffici comunali di Pinerolo, consapevoli dell’esigenza alloggiativa presente nel vostro comune e fiduciosi di trovare una positiva risposta alle richieste che avremmo fatto. Eravamo anche in un periodo “prospero” dove i contributi pubblici in ambito edilizio la Regione Piemonte poteva stanziarli e infatti, la cooperativa Case del Doi che nel 2° biennio partecipò ai finanziamenti, ebbe una riserva di oltre 1.500.000 euro finalizzati alla realizzazione di oltre 24 alloggi da destinare al personale del comparto Difesa e Sicurezza. La risposta che fu data alla nostra richiesta, fu che non vi erano aree idonee nella disponibilità del comune ma che la soluzione si sarebbe potuta trovare con tempi celeri, riprendendo un’area privata che era stata già oggetto di studio da parte dell’amministrazionecomunale e regionale nel corso del 2008, in seguito ai finanziamenti dell’art.18 della legge 206 relativa alla lotta alla criminalità. L’area in questione era quella situata in Via Vecchia di Buriasco nelle vicinanze dell’Ipercoop e dell’ex area ecologica. Dopo numerosi incontri e accordi presi con chi era proprietario dei terreni, nel giugno 2010 seguìuna conferenza stampa indetta dall’amministrazione comunale, alla quale furono invitati tutti i vertici militari della Regione Piemonte, del pinerolese e i dirigenti regionali del settore edilizia, per illustrare nel dettaglio, lo studio di fattibilità finanziato dalla Regione Piemonte.Il progetto era stato presentato mettendo subito in risalto che non era ad uso esclusivo del personale appartenente al comparto Difesa e Sicurezza ma anzi, creava un mix sociale che dava risposta alle necessità abitative del personale a servizio delle Istituzioni e alle famiglie meno abbienti di Pinerolo con complessivamente 80 alloggi realizzati e finanziati. Le azioni che seguirono a quella conferenza stampa, furono delibere del consiglio comunale per approvare le modifiche che si sarebbero apportate all’area, le quali erano propedeutiche ad attivare le procedure urbanistiche necessarie alla trasformazione del terreno. Quel percorso, positivamente iniziato con l’allora sindaco Covato, superò tutte le fasi tecniche che risultavano più problematiche e, proprio quando sembrava tutto definito, il processo di trasformazione dell’area si fermò con l’insediamento in comune dell’amministrazione del sindaco Buttiero. Se oggi si dovesse etichettare la situazione in cui versa il progetto finanziato con soldi pubblici, si potrebbe dire che questo è praticamente “congelato” all’ultimo atto fatto nel 2011 dall’amministrazione Covato. In un contesto nazionale dove le amministrazioni pubbliche devono dimostrare di essere efficienti, a servizio del cittadino e trasparenti, quanto accade a Pinerolo è un comportamentosconcertante e non trovando nella fattispecie, motivazioni supportate da elementi concreti che dimostrino il contrario si deve prendere atto che dal giorno in cui è stato eletto, il Sindaco Buttiero ha fatto solo tante promesse a tutti, senza che di fatto vi fosse qualcosa di concreto che dimostrasse quanto veniva garantito solo a parole. Infatti, nonostante le innumerevoli richieste nel corso di questi anni, siano arrivatenon solo dal personale del comparto Difesa e Sicurezza, ma anche dalle amministrazioni civili e militari, l’atteggiamento tenuto dal sindaco in tutti questi mesiè stato di totale indifferenza. Gli incontri richiesti dal personale del Comparto Difesa e Sicurezza, finalizzati a trovare le motivazioni generanti tale inerzia, hanno trovatonelle risposte date durante le numerose occasioni in cui si è incontrato il sindaco, solo le conferme a quanto si era già tratto conclusione, ovvero, il totale disinteresse nell’affrontare la problematica prospettata trovando tra l’altro alle nostre richieste, una risposta sempre diversae purtroppo, prive di reale fondamento. C’è però da dire che un’ottima qualità il primo cittadino di Pinerolo ce l’ha dimostrata e si è molto ben evidenziata. E’ la fantasia nel trovare le argomentazioni più disparate che potessero giocare a suo favore, per rimandare i problemi all’appuntamento successivo, dato a volte dopo mesi, senza quindi risolvere quanto gli era stato richiesto. C’è da dire che di varianti ne abbiamo sentite veramente tante, per citarne solo alcune, siamo arrivati a sentire che l’area era oggetto di contestazione da parte di esponenti della minoranza, che in passato avevano votato per la trasformazione dell’area e oggi non ritenevano più utile tale modifica, che l’area era di interesse agricolo quando, questa è inserita da anni, in un contesto urbano che di agricolo non ha più nulla, che l’intervento deturpava la vista che c’era all’ingresso di Pinerolo, dimenticandosi che i palazzi limitrofi erano più alti di quelli inseriti nel progetto e, per concludere in crescendo, si era addirittura arrivati a dire che l’operazione aveva una connotazione speculativa. Sentendo l’affermazione più eclatante che l’area aveva un interesse speculativo, viene spontaneo chiedersi, ma se il sindaco Buttiero, considerava speculativo un intervento che, degli 80 alloggi previsti nell’area, il 90% era con finanziamento regionale per edilizia agevolata-sovvenzionata e il rimanente 10%, erano in edilizia convenzionata con il comune a suo giudizio dica ai suoi cittadini quali sarebbero, in base del suo parametro di valutazione, gli interventi edilizi che vantano una valenza sociale. Forse oggi, alla luce di queste inesistenti motivazioni, qualcuno dell’amministrazione comunale che ha un minimo di coscienza, dovrebbe farsi partecipe nel mettere in risalto che sarebbe ora di finirla con questo atteggiamento distaccato e asettico di non affrontare la problematica che è stata prospettata ed evidenziare che in quell’edilizia bloccata che nulla ha di speculativo, troverebbero risposta i disagi delle giovani coppie, degli anziani e delle famiglie pinerolesi con i redditi più bassi o a monoreddito, quindi, per essere maggiormente chiari, visto che certi concetti ovvi, in questo comune non sono, gli alloggi dell’area in via Antica di Buriasco erano e sarebbero tutt’ora destinati non solo per il personale del comparto Difesa e Sicurezza, che garantiva con il suo insediamento, anche un deterrente per la criminalità e mix sociale, ma anche per gli abitanti di Pinerolo che necessitavano di una casa. Viene altresì da chiedersi se qualcuno ha anche ricordato in questi anni al comune, che i dati relativi alla tensione abitativa di edilizia sociale delle città della provincia di Torino, vedonotutt’ora Pinerolo ai primi posti e al contempo, aumentano le richieste da parte dei cittadini proprietari di aree edificabili, di togliere tali terreni da aree residenziali per riportarle ad agricole. Oggi, il sindaco Buttiero, non da più alcuna risposta agli appelli scritti che gli sono stati inviati in più occasioni da parte della cooperativa che sta seguendo l’intervento. Questo comportamento, unito a quelli che ha tenuto in ogni occasione che gli si è presentata, dimostra in modo eloquente, quale attenzione abbia l’amministrazione comunale non solo nei confronti del personale che serve lo Stato ma più in generale, a riguardo del problema alloggiativo delle famiglie meno abbienti.

Questo modo di amministrare, non è umanamente, logicamente e politicamente ammissibile da parte di chi è stato scelto dai cittadini e che per dovere morale, dovrebbe fare il loro bene. In un contesto socio economico come quello in cui versa la nostra società, un’amministrazione comunale, che dovrebbe essere totalmente al servizio del cittadino, non deve prendersi il “lusso”, a discapito di chi ne avrebbe necessità, di decidere di bloccare da anni e senza motivazioni fondate, un intervento edilizio a totale valenza sociale come quello proposto in Via Antica di Buriasco e sul quale, cosa altrettanto grave, è stato già speso denaro pubblico della Regione Piemonte per poterlo progettare. Se a questo poi aggiungiamo il comportamento assente, tenuto dal comune, con le amministrazioni regionali, civili e militari, oltre che con tutti i cittadini bisognosi di una casa e degli uomini che vestono una divisa nella città di Pinerolo, il quadro che si delinea è quello di una gestione veramente inesistente e soprattutto estremamente dannosa che sta aggravando sempre di più la situazione relativa all’edilizia sociale e alla tenuta dei rapporti con le amministrazioni pubbliche dello Stato. Sarebbe ora quindi, che questa amministrazione comunale guidata dal sindaco Buttiero, si tolga la maschera di istituzione vicina ai problemi sociali e al personale del comparto Difesa e Sicurezza e dichiari apertamente che di tali problematiche non se ne vuole minimamente occupare, anche se questo in realtà, dal suo insediamento ad oggi, l’ha già ben dimostrato meglio con i fatti più che con le parole. E visto che l’amministrazione comunale è ben lontana dal voler prendersi carico delle esigenze delle famiglie meno abbienti del pinerolese e del personale in divisa che è a servizio della popolazione non si potrà certo lamentare se oggi reparti del comparto Difesa e Sicurezza sono stati spostati dalla città o hanno paventato di farlo! Sarebbe il caso di ricordare un vecchio detto “Chi è causa del suo mal…pianga se stesso”, peccato però che qui a piangere non sono gli amministratori, ma la popolazione e l’economia di Pinerolo che vede impoverirsi la città dallo spostamento di questi enti. Alla luce di quanto successo quindi, sarebbe interessante avere da parte del sindaco, una smentita, ovviamentesupportatadai fatti e non dalle inesistenti motivazioni che fino ad ora sono state a più riprese comunicate, in meritoa quello che è successo dal suo insediamento al palazzo comunale e che ha generato tutto ciò ma viene da pensare, visti gli atteggiamenti tenuti negli ultimi anni, che questocon buona probabilità non avverrà.  E’ veramente chiedere troppo, anche se sarebbe il minimo nella realtà ma chi ne è responsabile di questa situazione, dovrebbe fare un vero atto di riflessione, pensando che è stato votato dagli stessi cittadini che oggi sta danneggiando e sta togliendodi fatto alle famiglie meno abbienti di Pinerolo e ai suoi servitori dello Stato, la possibilità di avere un bene di primaria necessità come mai lo è oggi, LA CASA. La politica nazionale vuole dimostrare che le amministrazioni dello Stato sono vicine alle esigenze dei suoi cittadini, ma visto il programma del Partito Democratico presentato nel 2011, dove uno dei punti citava testualmente, “Per l’edilizia di unità abitative per famiglie disagiate si provvederà alla definizione dello strumento del PEEP, che permetterà di rendere disponibile aree o unità abitative distribuite sul territorio[….]dando contemporanea soddisfazione alla pressante richiesta di edilizia residenziale che giunge dalle categorie sociali economicamente più esposte (comprese quelle militari)”, non sembra che tale linea nazionale sia stata condivisa anche dall’amministrazione di Pinerolo. Chi è stato scelto dai cittadini per governare la città ha il dovere morale e istituzionale di farlo senza riserve dettate da interessi o pressioni private, liberandosi da pregiudizi e dalla demagogia che ad oggi questa amministrazione ha dimostrato”.

Cooperativa “Case del Doi”.

Foto: l’area dove era prevista la costruzione delle nuove case per i militari e cittadini meno abbienti di Pinerolo.

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