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Era il capo dei “Bravi ragazzi” ma lui non era tanto bravo...

09/06/2015 7:52

Di Antonio Chiera

Questa mattina i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino e la Compagnia Torino Oltre Dora hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 56enne e di un 58enne responsabili di estorsione aggravata. Dal quadro investigativo emerge che i due, con reiterate minacce e con attentati incendiari, hanno preteso ingenti somme di denaro da una donna, moglie di un uomo con precedenti di polizia, già arrestato dai militari del comando provinciale in un’operazione per traffico di droga internazionale del novembre 2014 , noto per essere il capo carismatico di una frangia di ultras della Juventus, denominata “bravi ragazzi”. Il capo ultras avrebbe trattenuto denaro derivato da una illecita attivita’ di bagarinaggio a mezzo di un rilevante numero di abbonamenti per lo Juventus Stadium, acquistati con denaro degli arrestati, intestati a prestanome e rivenduti a terzi a prezzi molto maggiorati, in relazione all’importanza dell’incontro calcistico. Nel mese di gennaio 2015 il nucleo familiare di Andrea Puntorno (noto leader di tifoseria ultras Juventina , arrestato 25 novembre in quanto colpito, con altre 21 persone, da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in quel periodo in carcere) è stato più volte minacciato: tre incendi dolosi e un biglietto di minacce. In particolare in due circostanze sono state lanciate bottiglie molotov contro la palestra di pugilato gestita dal Puntorno , incendiato un furgone di proprietà della moglie, Fiorillo Patrizia , titolare di un banco presso un’area mercatale cittadina ( attualmente sottoposta ai arresti domiciliari in esecuzione del medesimo provvedimento restrittivo del marito) e infine è stato trovato, sul pianerottolo dell’abitazione di residenza, un foglio su cui era stato scritto a mano il nome della figlia. La successiva attività investigativa ha consentito di appurare che la moglie del Puntorno, ristretto in carcere, nel periodo successivo all’arresto di quest’ultimo, era stata vittima di plurimi episodi di estorsione, tentata e consumata. Salvatore Boncore, 58enne originario di Riesi (CT), residente a Borgaro Torinese (TO) e Vincenzo Maccione, 56enne originario di Foggia, residente a San Mauro Torinese (TO), entrambi arrestati questa mattina, con metodi estorsivi, pretendevano dalla Fiorillo la consegna del denaro pattuito con il marito quale ricavato complessivo derivante dall’illecita attività di bagarinaggio da quest’ultimo praticata su un discreto numero di abbonamenti, del noto club locale per la stagione di calcio appena conclusa, acquistati con denaro ceduto dal Boncore e dal Maccione, fittiziamente intestati a prestanome e di volta in volta ceduti dal Puntorno a terzi ad un prezzo maggiorato, variabile a seconda dell’importanza dell’incontro.

A seguito delle indagini il Tribuanle di Torino (Corte di Appello) ha pienamente assolto Savatore Boncore e Vincenzo Maccione dei reati a loro ascritti, 

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