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Nino Boeti: "Nessuna vergogna nel carro merci di Primo Levi esposto in piazza Castello"

22/01/2015 23:47

Leggo con sorpresa le dichiarazioni del soprintendente Rinaldi sul vagone merci collocato in piazza Castello in occasione della mostra su Primo Levi.
Credo che il problema non sia che in una piazza aulica di Torino, che abitualmente ospita vendite di cioccolato o di gadget (ultimamente anche un mega cartellone di Belen Rodriguez), venga collocato - in occasione del 70° anniversario della Liberazione e a poca distanza dal Giorno
della Memoria - il carro merci che ha portato Levi prima a Fossoli e poi ad Auschwitz.
Il problema è che ci sia stato, nella storia dell'umanità, un periodo nel quale uomini, donne e bambini siano stati messi in un carro merci e poi portati prima in un campo di concentramento e poi nelle camere a gas.
Quel carro è l'emblema della follia degli uomini. In un momento nel quale l'antisemitismo torna a essere un dramma per l'Europa e per il mondo, il vagone non solo rappresenta l'ideale porta d'ingresso alla mostra su Primo Levi, ma anche un richiamo - certamente forte - alla pace, alla fratellanza, al rispetto della vita.
Cominciamo da oggi una raccolta firme online e anche diretta.
Chiederò come presidente del comitato Resistenza e Costituzione la concessione del suolo pubblico per una raccolta diretta di firme affinché il carro resti "davanti" a piazza Castello, non dietro come un oggetto da nascondere e di cui vergognarsi.


Nino Boeti
Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte
Presidente del comitato Resistenza e Costituzione

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