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Condannato a due anni. Aveva investito e ucciso Riccardo Agù a Luserna

15/01/2015 20:26

Manuel Monnet, la persona che il 6 ottobre del 2012 investì e uccise il 15enne Riccardo Agù, di Luserna San Giovanni, oggi è stato condannato dal tribunale di Torino, a 2 anni e 8 mesi di reclusione. A questi si aggiungono 6 mesi per guida in stato di ebbrezza. A Monnet, inoltre, è stata ritirata immediatamente la patente e confiscata l’auto in suo possesso. Avendo beneficiato del rito abbreviato Monnet potrà fare, eventualmente, appello per chiedere una riduzione di questa pena.

La mamma di Riccardo Agù è sconfortata da questa sentenza.

Sono delusa, amareggiata e sconcertata, - dice al nostro giornale Cinzia Borgiattino, la mamma di Riccardo - oggi, 15 Gennaio 2015, presso il tribunale di Torino c’è stata la prima udienza del processo contro Manuel Monnet, il pirata della strada che investì il mio Riccardo guidando in stato di ebbrezza. Premetto che la data prevista era quella del 29 Gennaio ma Manuel Monnet ha chiesto di avere un altro tipo di sentenza, rito abbreviato, e ha chiesto clemenza in tribunale per non scontare, secondo me, neanche un giorno di carcere; per cercare di non pagare con la galera l’uccisione del mio Riccardo”.

All’udienza erano presenti il Giudice dott. Stefano Vitelli, il PM del tribunale di Torino, Monnet con il suo avvocato, l’avvocato di Ribet Pierre, (l’altro ragazzo che era sul motorino con Riccardo), e Cinzia Borgiattino con l’avvocato Lorenzino che ha fatto le veci dell’avvocato Galetti .

Dopo tanti anni di attesa e tante lacrime versate, che purtroppo non finiranno mai, e tenendo anche conto che il nonno di Riccardo non ha potuto assistere all’ udienza, visto che è morto per il grande dolore il 28 Gennaio del 2014, il verdetto del giudice è stato questo”.

L’avvocato del Monnet, ha affermato in udienza, che il suo assistito è molto dispiaciuto per l’accaduto ed è pentito. La mamma di Riccardo, però, non la pensa nella stessa maniera.

Purtroppo, il tragico incidente, si commenta da solo – prosegue la mamma di Riccardo - e tutti sperano che entri in vigore, quanto prima, la legge sull’omicidio stradale. Sperando che funzioni come deterrente e che altre madri non debbano subire quello che ho subito io. In Val Pellice il mio Riccardo non è stato mai dimenticato, ci sono state molte iniziative in suo onore e ricordo, gli hanno anche dedicato una canzone.  Mi conforta il fatto che ancora adesso, dopo ben due anni dalla sua morte, sia ancora esposto su un leggio nel viale del cimitero di Luserna un suo album di foto.

Ringrazio anche enormemente tutta la redazione di Voce Pinerolese per gli articoli che uscirono, a suo tempo, sulle pagine del giornale. Sono, però, estremamente delusa di come va la giustizia in Italia e nella Regione Piemonte. Un esempio? Nel Giugno 2014 sono andata negli uffici del tribunale di Torino, (visto che a Pinerolo non c’è più, e anche su questo argomento si potrebbe aprire un dibattito infinito), sono arrivata in tribunale per sapere perché la data della convocazione per l’udienza non mi era ancora stata comunicata e la cosa sconcertante è che non trovavano neanche il fascicolo del caso. Ho pianto per 2 ore nei corridoi, tenendo un contatto diretto con il mio avvocato in Toscana e poi sono stata liquidata con una stretta di mano, delle scuse superficiali e un foglietto su cui c’erano scritti 2 numeri del fascicolo. Mi è rimasto tutto questo del mio Riccardo? Questa è Giustizia? I tempi della burocrazia italiana sono interminabili e logoranti e si sono allungati ancora di più dopo la chiusura del Tribunale di Pinerolo.”

Questo è quello che la mamma di Riccardo ci ha raccontato. Nel paese di Luserna la figura di Riccardo, lo ripetiamo, non è mai svanita. In futuro verranno organizzate sicuramente altre iniziative a scopo sociale, iniziative di prevenzione contro la guida in stato di ebbrezza e in alta velocità. Nella foto la madre di Riccardo Agù e dietro di lei lo striscione con il volto del figlio.

Articolo e intervista a cura di Enrico Noello.

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