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Zebra e Toro all’ombra della Mole: domani è giorno di derby

29/11/2014 22:10

Le sfide nella sfida, le storie nella storia, i duelli nel duello: il derby della Mole è alle porte e consegna al pubblico tutta l’emozione e la suspance degna dei migliori racconti.

Un po’ di numeri per cominciare. La storia inizia nel 1907: fu la prima partita ufficiale dei granata, nati da un gruppo di dissidenti fuoriusciti dalla società bianconera, che si imposero per 2 a 1 sulla Juventus. Da allora ad oggi, in 107 anni di rivalità, si sono giocati ben 188 derby: 79 vinti dalla Signora, 55 dai granata e 54 finiti in parità. I cannonieri detentori del maggior numero di gol segnati nella stracittadina sono Boniperti per la Juve (14 reti) e Pulici per il Toro (9 reti). Negli ultimi anni il dominio bianconero è stato incontrastato: bisogna ritornare al 9 aprile del 1995 per segnalare una vittoria del Torino (con una doppietta firmata da Rizzitelli). Da lì in avanti 12 vittorie per la Juventus e 4 pareggi. Il Torino non segna un gol nel derby dal 2002. L’ultima stracittadina, giocata il 23 febbraio di quest’anno ha visto prevalere la Juventus (gol di Carlos Tevez). Per la statistica e la curiosità: un derby datato 9 febbraio 1913 finì 8-6 in favore della squadra granata, con la bellezza di 14 gol in un solo match!

Un derby, si sa, non è una partita normale: lo ha ricordato Max Allegri alla vigilia, dicendo che “i valori delle due squadre si azzerano in tutto e per tutto”. Il tecnico livornese ha parlato con rispetto degli avversari, ricordando però il valore della squadra bianconera: al di là della giusta considerazione per i granata, la Juventus non avrà paura al momento della discesa in campo.

Meno composto e più provocatorio è stato il commento di Andrea Agnelli, a margine della cerimonia di presentazione di “Torino capitale europea dello sport 2015”: “La Juve gioca sempre per vincere, mentre il Torino non vince e neppure segna da 15 anni!”. Uscita volutamente ironica, quella del presidente, che ha ricordato come i problemi da estromettere dagli stadi italiani siano violenza e razzismo, non sani sfottò e manifestazioni di rivalità sportiva. Il clima è comunque incandescente, vista l’attitudine di Agnelli nel vestire spesso e volentieri la divisa del tifoso e cimentarsi nell’arte di rigirare il coltello nella piaga degli avversari, nerazzurri o granata che siano.

Sotto la voce “Sfide nella sfida” non possiamo non citare la presenza di Quagliarella e Amauri nelle file granata: il primo è titolare certo dal 1’, mentre Amauri è in forse. I due attaccanti hanno contribuito alla causa bianconera nelle passate stagioni, ma ora sono al servizio di Ventura. Chissà, in caso di gol, se ci sarà un’esultanza manifesta da parte dei due ex?

I due club scenderanno in campo con lo stemma di “Torino capitale europea dello sport 2015” cucito sulla maglia.

Ci auguriamo che il match sia leale e contraddistinto dall’appassionante agonismo, duro ma corretto. E che vinca la più meritevole, ovviamente.

Gabriele Piardi

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