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No a Halloween, sì alla notte dei santi nell’ex carcere “Le Nuove”.

28/10/2014 10:41

 IL SILENZIO DEI SANTI, UN SILENZIO CHE PARLA”: è questo il tema della Notte dei Santi 2014, in programma venerdì 31 ottobre presso l’Eremo del Silenzio nell’ex carcere delle LE NUOVE di Torino in via Paolo Borsellino 3 a Torino.

Una scelta che rappresenta la volontà di affrontare argomenti di cruciale importanza, come la relazione tra santità e realtà carceraria, in un luogo fortemente simbolico.

La Diocesi torinese, grazie al lavoro della Pastorale dei Giovani e della Pastorale degli Universitari, ha così deciso di promuovere l’esperienza di Juri Nervo dell’Eremo del Silenzio per una serata dedicata alla preghiera, alla meditazione, alla conoscenza e, ovviamente, al silenzio.

L’Eremo del Silenzio, infatti, ha sede proprio alle LE NUOVE, nella palazzina che ospitava il 41/bis femminile, il carcere duro. Uno spazio di detenzione forzata è stato trasformato da Juri Nervo in un luogo di “detenzione volontaria”. Un posto dove incontrare se stessi, gli altri, Dio.

Ora, per questa speciale occasione, l’intera struttura carceraria dismessa all’inizio degli Anni Novanta diventerà un’enorme spazio aperto a tutti i fedeli.

La Notte dei Santi prenderà il via dalle ore 21 con la musica del Coro Hope che accoglierà i partecipanti presso la rotonda al centro del vecchio istituto penale. Seguirà il benvenuto ufficiale della Diocesi torinese e la presentazione della storia e delle attività svolte dall’Eremo del Silenzio.

Quindi toccherà al racconto di una vicenda di vita che riassume in modo incredibile le connessioni possibili tra la realtà carceraria e i percorsi di fede. Don Gianmarco Pernice SDB curerà una narrazione sulla vita di Jacques Fesch, criminale francese che nel corso della propria esperienza detentiva si convertì a tal punto da essere stato introdotto al processo di canonizzazione dalla Chiesa cattolica.

Dopodiché ci si sposterà al piano superiore, presso la Cappella Centrale.

Qui i giovani saranno accolti da musiche di soffondo, salmi e canti a cura dei cori della Preghiera di Taizè di Torino (Riccardo Corsi) e Almese (Silvia Panciera).

Dopo la lettura di un passo del Vangelo (Matteo 25), prenderà la parola l’Arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia. Al termine dell’omelia, l’Arcivescovo benedirà e firmerà la Bandiera del Silenzio: questo gesto sancirà l’inizio del progetto a cura dell’Eremo in collaborazione con Educ@mente rappresentato dalle Partite del Silenzio (incontri di calcio che si svolgeranno nei prossimi mesi in

sei carceri italiani e che culminerà con il dono della Bandiera firmata da tutti i partecipanti a Papa Francesco nella prossima primavera a Torino). L’iniziativa è pensata per sensibilizzare sui temi che riguardano il mondo carcerario, sempre troppo poco dibattuto dall’opinione pubblica.

Al termine della funzione, comincerà la processione dei sacerdoti presenti verso i tre bracci dell’ex carcere che saranno visitati dai fedeli. I parroci si siederanno in alcune celle e attenderanno coloro i quali vorranno confessarsi.

Il percorso tra i bracci delle Nuove è stato pensato per far vivere a chi prenderà parte alla Notte dei Santi una doppia, concreta, esperienza:

1. Conoscere la storia di nove tra santi e uomini/donne di fede che hanno vissuto il contesto carcerario ma anche usato la dimensione di cella (monaco) per il loro percorso personale di santità…

2. Tutto ciò nel solco dell’esperienza del silenzio, promossa in primis dall’Eremo. Le celle e i corridoi diventeranno così un luogo speciale dove meditare, pregare e riflettere tutti insieme. In silenzio. Alcuni spazi, inoltre, saranno destinati al racconto biografico dei nove santi: vite intrecciate proprio con la pratica del silenzio.

 Alle 23.45, quando sarà terminato il percorso all’interno dei bracci, partirà dalla Cappella situata presso la Sezione Femminile la processione del Santissimo, un breve viaggio a ritroso per rientrare alla Cappella centrale. In chiesa si terrà l’adorazione con il Vescovo fino alle 2 di notte, la Notte dei Santi.

SANTI E UOMINI-DONNE DI FEDE CHE VERRANNO RACCONTATI DURANTE IL PERCORSO NEI BRACCI E CHE HANNO VISSUTO LA REALTA’ CARCERARIA E DEL SILENZIO:

- SAN GIOVANNI BOSCO

- SAN GIUSEPPE CAFASSO

- SAN MASSIMILIANO KOLBE

- BEATO GIUSEPPE GIROTTI

- SANTA EDITH STEIN

- GIULIA DI BAROLO

- PADRE CARLO CARRETTO

- BEATO CHARLES DE FOUCAULD

- PADRE RUGGIERO CIPOLLA

www.eremodelsilenzio.it 

«C’è una sete forte e convinta nell’animo di tanti giovani che li spinge a ricercare luoghi e occasioni di preghiera silenziosa e ricca di spiritualità interiore. Perché non predisporre in ogni unità pastorale o in un territorio anche più allargato una chiesa o un luogo specifico dove i giovani possano trovare la loro «caverna di Elia» (cfr. 1Re 19,9-13), cioè un luogo bello e accogliente con la costante presenza di qualche sacerdote disponibile alla confessione e alla direzione spirituale? Nel rispetto di una molteplicità di esperienze e di modalità di preghiera – da quelle più strutturate a quelle più spontanee e personali –, educhiamo e accompagniamo i giovani nell’arte dello spirito, offrendo opportunità di preghiera autentica e curata, attente ai tempi e ai luoghi della loro vita, non sporadiche o occasionali ma nella continuità e nella fedeltà della proposta» (Cesare Nosiglia, L'amore più grande, n. 24). La Notte dei Santi del prossimo 31 ottobre cercherà di assumere questa indicazione raccolta dal Sinodo dei Giovani e consegnata dall'Arcivescovo nell'ultima Lettera pastorale. Il titolo e il luogo ne evocano infatti il fil rouge della proposta.

«Il silenzio dei Santi, un silenzio che parla». Sarà infatti il silenzio a tessere la proposta di preghiera della pastorale giovanile diocesana, attraverso l'opera congiunta delle diverse realtà che operano con e tra i giovani, in particolare la Pastorale degli Universitari, Congregazioni, Associazioni, Movimenti e Gruppi, coordinati dall'Ufficio di Pastorale Giovanile.

Il luogo scelto è di per sé straordinario: l'ex Carcere di Torino «Le Nuove», in cui da anni sta svolgendo un'opera preziosa e significativa l'Eremo del Silenzio, che propone - specialmente ai giovani - di abitare gli spazi del carcere come occasione di silenzio e di preghiera, trasformando ciò che richiama costrizione e prigionia in possibilità di dialogo con Dio, fonte di libertà.

Perché si scelto di trascorrere una notte come quella della vigilia di Tutti i Santi in carcere? 

L'ispirazione è venuta dal tema che accompagna questo anno pastorale, «L'Amore più grande», nel Bicentenario della nascita di don Bosco e in attesa dell'Ostensione della Sindone.

Il carcere come «periferia esistenziale» ha giocato infatti un ruolo essenziale nell'avventura di don Bosco: mandato dal Cafasso tra i giovani detenuti, egli si sente trafitto dalle difficili condizioni di vita dei ragazzi che giungevano a Torino in cerca di un futuro migliore e che spesso vedevano infrangere ogni loro speranza nel buio di una cella, dopo aver imboccato vie sbagliate per la mancanza di qualcuno che li accompagnasse nella vita.

Ripartire dal «carcere» - con l'avvio di un progetto guidato da l'Eremo del Silenzio che intende far incontrare giovani degli Oratori con giovani di Istituti penitenziari attraverso il linguaggio dello sport - significa dunque ritrovare il medesimo slancio educativo dei nostri Santi, attingendone la forza da L'amore più grande della passione del Signore: l'Uomo della Sindone, occorre ricordarlo - é un uomo che ha patito il carcere e la condanna a morte!

 L'Arcivescovo consegnerà, nella Chiesa del carcere, il suo messaggio ai giovani e inviterà i giovani a vivere un'intensa esperienza di silenzio, recandosi personalmente nei vari bracci del carcere dove, nelle celle, sarà possibile incontrare la testimonianza dell'Amore più grande di uomini e donne che in diverso modo sono stati coinvolti dal «silenzio del carcere»: oltre a don Bosco e a San Giuseppe Cafasso, la Marchesa Giulia di Barolo, padre Kolbe, Edith Stein, il card. Van Thuan, Jacques Fesh e figure significative che hanno interpretato il silenzio come Charles de Foucault e Carlo Carretto. Nella possibilità di celebrare il sacramento della Riconciliazione, la serata proseguirà con la preghiera di adorazione eucaristica, sostenuta anche da un libretto-guida, mentre l'animazione del canto sarà affidata al Grande Coro Hope, al Coro di Almese e al Coro di Taizè.


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