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Toro: in coppa con grande preoccupazione

17/09/2014 8:50

di Antonio Chiera

Le spine nel fianco di Ventura si chiamano …… Considerazioni in ordine allargato!!!

 

L' intreccio di partite tra campionato e Uefa. Diciamo subito che se il Torino vuole pensare in grande deve mettere in conto che da ora in poi sarà sempre così. Cioè!!! raffica di critiche…

 

Le grandi squadre sono abituate ha giocare ogni tre giorni. Da sempre!. Quindi basta con questa storia della stanchezza e dello stress per i viaggi. Niente alibi, insomma. Non è il caso…

 

E poi la partita con la Sampdoria ha dimostrato che i granata per ora non sono “ perfettamente” in grado di gestire partite ravvicinate. Storia chiusa, dunque. Neanche per idea… questo e quello che i tifosi dicono!!!

Passiamo al resto. Al centrocampo. E’ uno dei reparti che ha fatto vedere un po' di fatica, vuoi per errori banali, vuoi anche per alcuni giocatori che sono in ritardo di condizione uno su tutti Nocerino.

 

La difesa pur avendo trovato in giornata di “grazia” Okaka tutto sommato ha contenuto bene, (2 tiri 2 gol) l' attacco non funziona, e tanto per non farsi mancare nulla, in partite “considerate di cartello” segnaliamo il solo gol con lo Spalato peraltro arrivato dagli undici metri da El Kaddouri.

 

Dunque possiamo tranquillamente dire che c' è ancora qualcosa che non va. L' assenza di Cerci e Immobile per ora ha messo a nudo i limiti del Torino. Ventura saprà certamente cosa ha funzionato e cosa no nella partita contro i doriani, a tanti e apparso un Torino che non c’è, ma particolarmente e la squadra che di colpo si è sgonfiata.

Vives, El Kaddouri e Nocerino non hanno avuto i tempi per gestire il gioco, vuoi anche per la bravura di Gabbiadini, Soriano e compagni, hanno prodotto di sicuro meno di quanto avrebbero dovuto e potuto, per non parlare li davanti con il “solo” Quagliarella che non dà segni di crescita perché ancora fuori forma.

 

El Kaddouri ha talento ma lasciato da solo e troppo poco anche se, mette al servizio dei compagni qualità e quantità. Con i blucerchiati anche per il non rendimento generale della squadra ha fatto poco e niente. Insomma, non si è sulla strada giusta, ma siamo solo all' inizio.

 

I margini di crescita ci sono, eccome. Sanchez Mino è uno su cui costruire il progetto. Il problema è che intorno a lui succede poco o niente (sempre per ora)... Il rendimento degli altri viaggia tra alti e bassi. E tutti sanno che possono e devono fare di più.

 

E difatti Ventura, dopo la sconfitta di Genova, penso che la sua “incazzatura” si sia elevata quasi ad alti livelli. Troppi errori, poco cattiveria, mancata determinazione intensità quasi pari a zero.

Quindi serve un cambiamento. E serve subito. Per affrontare i prossimi impegni il Torino ha bisogno di certezze soprattutto sotto porta dove mancano i gol.

 

Spesso è lì che si decidono le partite. Per il futuro, poi, sarà bene dare un' occhiata in giro e trovare un grande centrocampista per dare un minimo di impostazione alla squadra, se poi si trova già “in casa” ancora meglio!!!

Uno da mettere insomma a dirigere il traffico quanto mai congestionato. Ma questa è un' altra storia.

In questo momento al Torino interessa soprattutto vincere. La Coppa Uefa resta un obiettivo ma non ad ogni costo. A tutti piacerebbe che si arrivasse fino in fondo soprattutto ai tifosi dopo venti anni di purgatorio. Credo che anche alla società interessi e non solo per una questione di euro, come pure alla squadra.

La corsa è su tutto per ora, e di questi tempi non sembra irraggiungibile. Magari può essere rischioso. Se domenica il Toro batte il Verona, tutto sarà più semplice. In ogni caso tutti soffrono e mostrano problemi sia in campionato che in coppa, le settimane sono piene di partite. La condizione fisica può fare la differenza. Vedremo!!! Nel frattempo c'è la coppa Uefa.

 

La vittoria sul Brugge potrà essere un piccolo passo avanti, giovedì sera in Belgio, ma servirà un' altra partita. Se non bella non importa, purché tenace e tosta da toro per intenderci, che ha fatto vedere non meno di qualche mese per tutto il campionato scorso. Una partita di “superbia”. Il Torino dovrà imparare e velocemente a gestire meglio il suo tempo. E se alla fine c' è da buttare un pallone in tribuna, si butta. Attenzione, equilibrio, capacità di cambiare se la partita va da un' altra parte, ecco cosa serve al Torino. I gol arriveranno, l’esperienza ha sempre avuto la meglio.

l talenti intorno a questo Torino ci sono anche per il futuro e sono un patrimonio da valorizzare e proprio per questo serviranno scelte intelligenti, ma anche funzionali. Ma questo spetta a Ventura e solo a lui.

I giovani vanno bene, però non possono essere l' unica risorsa. Va bene, queste sono cose che abbiamo detto tante volte, ma ogni tanto ripeterle serve.

 

Rimane il fatto, inequivocabile, che il Torino ha dimostrato di essere squadra nel senso vero del termine l’anno scorso. Un gruppo dove non ci sono stati personalismi, dove l' obiettivo di uno è l' obiettivo di tutti. In questo, lasciatecelo dire, c’ è la mano di Ventura. E’ lui il grande creatore della stagione scorsa tirata al massimo. Non c’è' però lui, e solo lui, dietro i successi del Torino. Lui e i suoi giocatori, è ovvio. La dirigenza tutta. E la spinta di una città che a volte “brontola”, ma vive intorno alla sua squadra. E soffre. E sogna dopo 20 anni di fame Europea quella che dobbiamo vedere in campo domani costi quel che costi.

Intanto il Torino partirà per la trasferta in Belgio con questi giocatori selezionati da Mister Ventura, (nella foto) con l’esordio nel girone di Europa League in programma giovedì alle 19.

 

PORTIERI: Jean François GILLET, Daniele PADELLI

DIFENSORI: Cesare BOVO, Matteo DARMIAN, Kamil GLIK, Pontus JANSSON, Nikola MAKSIMOVIC, Cristian MOLINARO, Emiliano MORETTI, Gaston SILVA

CENTROCAMPISTI: Marco BENASSI, Omar EL KADDOURI, Alessandro GAZZI, Antonio NOCERINO, Juan SANCHEZ MIÑO, Giuseppe VIVES

ATTACCANTI: AMAURI, Marcelo LARRONDO, Josef MARTINEZ, Fabio QUAGLIARELLA

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