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Video. Nel carcere con L’Eremo del Silenzio

25/03/2014 10:45

 Vedi il video:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-cfcef630-5dbe-481b-99fe-790f6e5ba645-tg2.html 

Un'oasi di pace, silenzio, raccoglimento e accoglienza. Un eremo, vero e proprio, situato nel cuore di Torino, presso l'ex carcere delle Nuove, a pochi passi dal traffico cittadino, dal Palazzo di Giustizia e dal nascente grattacielo dell'Intesa Sanpaolo. Sorge qui l'Eremo del Silenzio, nella palazzina che fino alla metà degli Anni Novanta ospitava le detenute del 41 bis, il carcere duro. Un luogo di dolore e sofferenza, trasformato in una realtà unica in Italia. Non ci sono frecce o cartelli a indicare la strada per raggiungere la struttura, perché, racconta il fondatore Juri Nervo: "Questo non è un posto che va trovato ma cercato". Così le cinque celle che lo compongono, da un luogo di detenzione obbligatoria, sono diventate un posto di detenzione volontaria, un angolo per se stessi, dove meditare, riflettere ma anche incontrare persone e condividere esperienze.

Nervoche ha frequentato anche la facoltà di teologia di Torino è direttore dell'associazione Educ@mente, attiva nel sociale con numerosi progetti legati al mondo dell'educativa scolastica e a quello del disagio come per il mondo dei clochard e il carcere minorile torinese Ferrante Aporti di Torino, ricorda: "L'Eremo e' cresciuto passo per passo. L'intuizioneè venuta nel 2011. Appena sono entrato in contatto con il Museo del carcere le Nuove ho pensato alla realizzazione di uno spazio come l'Eremo e, Felice Tagliente, il direttore del Museo si è dimostrato subito disponibile. Così abbiamo cominciato i lavori e siamo partiti, ormai da due anni".

In questo periodo sono passate più di trecento persone, di qualunque età ed estrazione sociale. Tutte unite da un medesimo filo conduttore: l'esperienza del silenzio. "Chi viene qui - racconta Nervo - non si predispone a un'esperienza sterile. Chi partecipa alla vita dell'Eremo lo fa tenendo ben presente quale sia il proprio punto di partenza, ciò in cui crede. Per riflettere e poi dialogare, confrontarsi. Non dimentichiamoci che anche un eremita deve restituire la sua conoscenza". Il silenzio e la meditazione servono, quindi, per allontanarsi dal mondo e dalla quotidianità, ma dopo e' fondamentale condividere con gli altri la propria esperienza.

 

www.eremodelsilenzio.it

www.educamente.org

 

 

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