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TORNA A RISPLENDERE AL MUSEO EGIZIO IL PAPIRO “LIBRO DEI MORTI DI TASNAKHT”

28/02/2013 19:04

È stato presentato questa mattina presso il Museo delle
Antichità Egizie di Torino il restauro del papiro “Libro dei Morti di Tasnakht”, reso
possibile dalla Fondazione CittàItalia.
La scelta del restauro è stata effettuata dalla Direttrice della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Eleni Vassilika e, di concerto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, l’incarico è stato affidato ad un team di restauratori specializzati in papiri. Un’attività di restauro, conservazione e rimontaggio del papiro con l’impiego di supporti idonei alla piena valorizzazione del reperto. Da un centinaio di anni il Papiro di Tasnakht era esposto in un’unica cornice di 18 metri insieme ad altri cinque papiri e tale montaggio presentava notevoli problemi: diretto contatto dei vetri con l’opera, presenza di controfondatura in cartoncino in pasta lignea notevolmente ossidato, incompatibilità di taluni materiali utilizzati con la fragilità del papiro, ecc. ecc.
Solo con lo smontaggio è stato possibile rilevare la sostanziale integrità del papiro,
caratterizzato da colore chiaro e medio spessore ma anche certe lacune sui margini inferiore
e superiore risarcite probabilmente nell’ottocento con papiro vergine di spessore lievemente
superiore all’originale.
Secondo le superate consuetudini di epoca precedente, per stendere e rinforzare il papiro,
sul verso, lungo tutta la superficie, erano stati incollati fogli di carta di medio spessore utilizzando colla di pelle di animale. Sia la carta ricca di lignina sia la colla presentavano evidente ossidazione e conseguente imbrunimento del papiro sul recto, soprattutto in
coincidenza delle giunzioni. Talune lacune provocate da insetti xilofagi erano state risarcite
probabilmente nell’800 con tempera ocra. Un notevole accumulo di particellato incoerente
(polvere) si era depositato sul verso e sul recto del papiro.
Tutte le operazioni sono state notevolmente complicate date le dimensioni dell’opera: dopo
la rimozione della cornice originale, il papiro è stato estratto e separato dalla stessa ed inserito in un supporto temporaneo di lastre di polipropilene, foderate di tessuto non tessuto, per renderlo idoneo al trasporto in una sala riservata del museo in cui effettuare gli interventi conservativi.
Il papiro è stato quindi staccato dalla controfondatura eliminando i punti di cucitura (foto n 1). Quindi è stata eseguita un’accurata pulitura meccanica del verso e del recto utilizzando pennelli giapponesi, microaspiratura e gomma Wishab. Le fibre sollevate e distaccate sono state fissate con metilcellulosa. Sul verso sono state incollate con colla d’amido strisce di carta giapponese lungo tutti i margini. Questi stessi materiali sono stati quindi impiegati per
fissare il papiro su cartoni avorio durevoli per la conservazione.
Il papiro è nuovamente esposto nella Sala 2 al primo piano del Museo e, grazie alla conoscenza e ai materiali oggi disponibili, per il rimontaggio è stato utilizzato il Lexan al posto del vetro, un materiale che consente una adeguata protezione dai raggi UV, particolarmente dannosi per i reperti fotosensibili quale il papiro. Inoltre, la perfetta trasparenza e la leggerezza offrono evidenti vantaggi sotto il profilo della fruibilità.
L’intervento è stato reso possibile grazie alle generose donazioni raccolte dalla Fondazione
CittàItalia nel corso dell’asta benefica di arte contemporanea, A.A.A. L’Arte di Amare l’Arte, tenutasi lo scorso aprile presso il Palazzo Reale di Torino dove, come avvenuto in passate edizioni, grazie alla generosità di numerosi artisti di chiara fama, è stato possibile
coinvolgere il pubblico in un concreto progetto di restauro e valorizzazione del patrimonio
culturale italiano.
Evelina Christillin, Presidente Fondazione Museo Antichità Egizie, ha dichiarato: “Il Museo Egizio è al centro di un grande progetto di trasformazione e in questo contesto assume particolare significato la positiva collaborazione con Fondazione CittàItalia che ringrazio molto per aver scelto di sostenere il restauro di un nostro reperto. E’ da sottolineare l’ impegno e lungimiranza con cui CittàItalia è riuscita a realizzare una moderna forma di mecenatismo, che attraverso il sostegno all’arte contemporanea contribuisce al restauro dell’arte antica e dei beni archeologici. Oltre agli importanti lavori in corso e ad un approccio aperto alle sperimentazioni, anche queste collaborazioni indicano che il Museo Egizio è proiettato nel futuro e che l’attenzione e l’impegno maggiore sono dedicati a restituire al grande pubblico di appassionati la migliore fruibilità delle sue straordinarie collezioni”.

“Considero questo restauro un’attività dovuta” ha aggiunto Eleni Vassilika, Direttore del
 useo Egizio di Torino. “Sono pochi gli specialisti con competenze specifiche sui papiri e
 i ho individuati dopo essermi confrontata con altri colleghi. Grazie a CittàItalia è stato
possibile coniugare queste due esigenze e siamo particolarmente soddisfatti del risultato. E’
un ulteriore segno di rinnovamento per il pubblico, un’anticipazione piccola ma
 ignificativa dei criteri allestitivi che verranno adottati nel Nuovo Museo Egizio. L’opera
restaurata è un papiro di notevoli dimensioni e la modalità con cui è stato svolto il lavoro,
l’ottimizzazione dei costi, delle risorse e la possibilità di ricavare uno spazio di restauro
dentro il museo ci confortano moltissimo rispetto ai futuri ulteriori restauri che speriamo
possano continuare a fruire del sostegno di CittàItalia che ringrazio sentitamente”.
Ledo Prato, Segretario Generale Fondazione CittàItalia, ha dichiarato: “Il successo di
queste iniziative è garantito dalla generosità e dell’impegno di molti, ciascuno secondo le
proprie possibilità. La realizzazione di questo intervento di restauro ha un valore molto
importante perchè dimostra quanto, gesti nobili e positivi come quello degli artisti che
hanno donato le loro opere e dei donatori che hanno preso parte all’asta benefica, possano
contribuire in maniera concreta a salvaguardare ciò che la storia ci ha consegnato,
favorendo così anche la crescita civile, sociale ed economica dell’Italia. Nelle prossime
settimane presenteremo un altro intervento che abbiamo promosso a Torino a Palazzo
Reale. La nostra esperienza ci dice che la cura del patrimonio culturale è possibile se tutti
ne diventiamo protagonisti”.

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