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I falò ricordano le Lettere Patenti e la libertà per i valdesi. 16 febbraio nelle valli valdesi.

15/02/2013 18:27

Non manca molto all’accensione dei tradizionali falò nella sera del 16 febbraio per ricordare la firma delle Lettere Patenti con le quali nel 1848 il Re Carlo Alberto concedeva i diritti civili alla minoranza valdese del Piemonte e due giorni dopo alla minoranza ebraica.  Da allora, i fuochi rappresentano un modo gioioso per affermare che la libertà, in tutte le sue forme, è un diritto fondamentale di ogni essere umano che va proclamato e salvaguardato; così come l’appuntamento del 17 febbraio è un’occasione per fare il punto sul cammino della libertà religiosa in Italia, sapendo che tale diritto è sancito e tutelato dalla Costituzione, ma a tutt’oggi non esiste una legge organica su questo importante aspetto della vita democratica. Oggi, pur trovandoci in un periodo in cui sono state approvate molte delle Intese che erano ferme da anni in Parlamento, sappiamo della recente chiusura di alcuni luoghi di culto di chiese evangeliche in Lombardia e il rifiuto del riconoscimento giuridico a molti pastori che ne hanno fatto richiesta. Pur non volendo giudicare questi avvenimenti come una forma di nuova intolleranza religiosa, riteniamo sia bene vigilare e denunciare ogni episodio che possa rallentare o pregiudicare il cammino della libertà religiosa in Italia. Proprio per questo la Ced del I Distretto ritiene che anche quest’anno sia importante accendere i falò in occasione della festa del XVII Febbraio, contrariamente all’appello a spegnerli in segno di protesta che ci è giunto da alcuni fratelli e sorelle membri del Circolo evangelico di Cuneo.  Essi, infatti, sono per noi non solo un segno che ricorda la storia, ma anche un gesto profetico in un paese come il nostro in cui non esiste ancora una legge sulla libertà religiosa. Si tratta di dare testimonianza di una libertà che non è ancora patrimonio di tutti o, per lo meno, non lo è nella stessa misura.

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Festa della libertà 2013

 

È consuetudine ormai secolare la sera del 16 febbraio nelle borgate delle Valli valdesi accendere dei fuochi di gioia in ricordo della firma delle “Lettere Patenti” con le quali il Re Carlo Alberto concedeva per la prima volta nella storia del Piemonte i diritti civili alla minoranza valdese e, qualche giorno dopo, anche alla minoranza ebraica. Con questo atto il Regno del Piemonte non solo poneva fine ad una secolare discriminazione nei confronti di una parte dei suoi sudditi, ma avviava anche un processo di modernizzazione che lo poneva al livello degli altri stati europei e alla testa del movimento del Risorgimento italiano.Celebrare quell’evento non vuol dire solo ricordare un momento storico, ma soprattutto essere consapevoli che la libertà di coscienza è una delle libertà fondamentali di uno stato democratico come del resto viene anche affermato nella Carta costituzionale della Repubblica Italiana. Ricordare quelle acquisizioni è tanto più importante in quest’anno difficile che si sta vivendo alle Valli, in Italia, in Europa, in cui sembrano essere messi in pericolo, a causa della crisi, diritti importanti come quelli all’assistenza, al lavoro, e indirettamente alla libertà di essere tutti cittadini italiani ed europei con pari diritti e pari opportunità.Anche per questo la Fondazione Centro Culturale Valdese ha organizzato durante questi due giorni una visita guidata in val d’Angrogna sui luoghi valdesi e al museo storico valdese di Torre Pellice. Un modo per riflettere insieme sul presente partendo da un passato che è fondativo.

16 e 17 febbraio 2013

 Impossibile dire quanti siano i falò che si accendono la sera del 16 febbraio sui fianchi delle colline del pinerolese e per le pendici dei monti della Val Pellice, della Val Chisone e della Val Germanasca. Qua e là si formano delle fiaccolate che precedono l’accensione dei falò.

 Alle ore 20, per consuetudine, si accendono i fuochi, intorno ai quali la gente si riunisce per cantare, ascoltare brevi messaggi e riscaldarsi con un bicchiere di “vin brulé” o una cioccolata calda, generosamente offerti dalle comunità o dalle associazioni locali. Suggestivo è lo spettacolo dei tanti fuochi che illuminano la notte.

 Segnaliamo alcuni momenti di particolare rilievo:

 16 febbraio

Ad Angrogna (Val Pellice) Appuntamento alla Scuola Grande del capoluogo alle 18,45 da dove, alle 19, partirà il corteo con le fiaccole che scenderà fino al falò degli Stallè.

A Bobbio Pellice (Val Pellice) il falò è in località Sibaud, dove nel 1689 i valdesi strinsero tra loro un patto (“il giuramento di Sibaud”) per mantenere tra loro l’unità e la concordia. Alle 19,30 una fiaccolata partirà dalla piazza del paese per proseguire verso il monumento, dove saranno presenti col canto la corale valdese e i bambini e le bambine della comunità valdese.

A Villar Pellice (Val Pellice) alle ore 20,30 ritrovo presso la sala polivalente per la fiaccolata sino al Ponte delle rovine (costo fiaccola 3 euro)in località “Ponte delle Ruine” il falò si accende alle 21, imponente per la partecipazione di un gran numero di persone e della corale. Partecipa Silvia Facchinetti, giovane predicatrice locale interculturale a Torino.

A Torre Pellice (Val Pellice) uno dei falò è in località Coppieri, dove rimane uno dei più antichi templi valdesi. Partenza della fiaccolata alle ore 19,20 dal tempio del Centro, in via Beckwith.

A Luserna San Giovanni (Val Pellice) Una fiaccolata parte alle 18,45 dal cortile dell’Asilo per anziani di via Malan 43 per raggiungere la località Stallè raggiungendo la comunità di Angrogna (appuntamento alle ore 18,30).

A Prarostino (Val Chisone) in località San Bartolomeo, Roc e Collaretto; i falò sono collegati tra loro da una fiaccolata.

A San Secondo di Pinerolo fiaccolata dal tempio al quartiere Brusiti (19,15) con la partecipazione della corale. Accensione alle ore 20,15.

A San Germano Chisone (Val Chisone) al suono delle campane, accensione dei falò nelle varie borgate a partire dalle ore 20.

A Pomaretto (Val Germanasca) appuntamento davanti al tempio alle 19,30 per raggiungere con delle lanterne il falò. Domenica 17 febbraio partenza dei cortei alle 8,30 da borgata Fleccia (Inverso Pinasca) e dalla Eicolo Grando (Pomaretto) per congiungersi al tempio di Pomaretto; ai cortei saranno presenti le bande di Inverso Pinasca e di Pomaretto.

Ore 20,30 spettacolo della filodrammatica dal titolo “Rue Morgue” di Neil Simon.

Chiesa valdese di Pinerolo

16 febbraio

Partecipazione comunitaria al falò di Cantalupa alle ore 21 con pulmann. Ritrovo e partenza davanti al tempio di via dei Mille 1 alle ore 20. Partecipano tra gli altri il Moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini, il vescovo di Pinerolo Piergiorgio Debernardi, i sindaci di Pinerolo Eugenio Buttiero e di Cantalupa Giustino Bello. Alle 20 saranno accesi i falò alla Gioietta di Bricherasio (val Pellice) e a Porte (val Chisone)

 22 febbraio

Nei locali della Chiesa valdese in via dei Mille 1, alle 21 incontro con il professor Grado G. Merlo su “La presenza valdese nel Pinerolese nel Medioevo”, organizzato dalla Fondazione Centro Culturale Valdese.

 

MUSEO VALDESE DI TORRE PELLICE

 

16 febbraio - Museo aperto dalle 15 alle 18, con ingresso ridotto per tutti a 3,50 euro. Visite guidate alle 15,30 e alle 16,30. Alle ore 14 visite guidate in val d'Angrogna. Sera: partecipazione a fiaccolata e falò. Possibilità di pernottamento in foresteria. Su prenotazione entro l'11 febbraio al n. 0121 95 02 03.

17 febbraio - Museo aperto dalle 15 alle 18. Ingresso ridotto per tutti a 3,50 euro.

17 febbraio - ore 15 - Teatro del Forte - Torre Pellice "Le Valli dei valdesi", film documentario di Peter Sander realizzato nel 2005 per la BR in Germania. In collaborazione ocn "FA + Circolo artistico" Ingresso libero.

 

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Monografia edita in occasione del 17 febbraio – Società di Studi Valdesi.

"Leggere, scrivere, cucire. L'istruzione femminile alle Valli Valdesi nell'Ottocento" di Gabriella Ballesio e Sara Rivoira, Ed. Claudiana Toirno, 4,90 euro.

 

La beidana. Cultura e storia nelle valli valdesi di febbraio, n. 76, miscellaneo:

"Missionari valdesi in Eritrea" di Renato Coisson

"I materiali lapidei locali impiegati nel Centro Ecumenico Agàpe a Prali" di Gabriele Vola, Paolo Montesanto e Luca Alciati

"La Parola agìta: le Memorie di Guido Rivoir" di Giorgio Bouchard

"Gruppo teatro Angrogna. Quarant'anni sul palcoscenico. Intervista a Jean Louis Sappé" di Sara Tourn

Passeggiate storiche: "Al di là del Chisone tra storia, ambiente e lavoro" di Davide Rosso

RUBRICHE

Chiavi di lettura: "I soggetti teatrali delle Filodrammatiche valdesi presso la Biblioteca Valdese", di Gloria Rostaing

Cose dell'altro m...useo: "La bandiera di Arnaud", di Samuele Tourn Boncoeur

Patouà: Lou clusounno, di Nicola Duberti

Segnalazioni

In vendita a 6 euro. (Abbonamento annuale 15 euro).

 Per informazioni: Segreteria Fondazione Centro Culturale Valdese 0121 932179

email segreteria@fondazionevaldese.org,           www.fondazionevaldese.org

 

1848

 

 

 

Il 17 febbraio 1848 segna una data fondamentale nella storia del Piemonte sabaudo, con la promulgazione dello Statuto si avvia a passare da monarchia assoluta a regime costituzionale e con la dichiarazione di guerra all’Austria avvia il processo unitario della nazione. In questo contesto di trasformazione culturale e politica si collocano i provvedimenti che riguardano le due minoranze religiose, valdese ed ebraica, mantenute sin qui in un sistema di assoluta discriminazione, prive di ogni diritto civile e politico, rinchiuse fisicamente nello spazio delle valli alpine, i primi, del ghetto, i secondi.

 

Per quanto riguarda i valdesi (professanti la religione riformata) la fine della discriminazione ha luogo con le Lettere Patenti del 17 febbraio pubblicate il 24. Con questo editto Carlo Alberto, re di Sardegna, riconosce a questi suoi sudditi i pieni diritti civili e politici concedendo loro di risiedere in tutto il territorio dello Stato, di esercitare liberamente le professioni, di frequentare ogni ordine di scuola e di adire a carriere e cariche pubbliche.

 

Si parla spesso, in riferimento a queste Lettere Patenti, di una concessione di libertà religiosa o libertà di coscienza. Si tratta di un equivoco: le Lettere Patenti ribadiscono molto chiaramente la discriminazione religiosa affermando: “Nulla è pero innovato quanto all’esercizio del loro culto ed alle  scuole da essi dirette”.

 

L’articolo I dello Statuto riaffermava in modo esplicito che la religione cattolica apostolica romana restava la religione dello Stato norma in virtù della quale chi non professava quella religione doveva considerarsi cittadino sì, ma di seconda classe, tollerato nella comunità nazionale. I valdesi invece diedero un’interpretazione moderna, liberale, delle Lettere Patenti e vissero la loro nuova condizione rivendicando piena libertà anche sotto il profilo religioso.

 

Il 1848 segna così il ritorno della presenza protestante in Italia a tre secoli dalla Riforma del XVI Secolo. Accanto alle chiese valdesi si costituirono comunità di credenti evangelici indipendenti e da questa presenza ebbe origine l’evangelismo italiano.

 

Ricordare il 1848 per i protestanti italiani significa dunque ricordare la propria origine storica in Italia (quella teologica è naturalmente la Riforma del XVI Secolo) e l’impegno per la libertà religiosa in vista di creare una nazione italiana moderna e democratica. Non è un caso che ogni anno, in concomitanza con la ricorrenza del 17 febbraio, la Federazione delle chiese evangeliche indica una settimana della libertà per porre all’attenzione di tutti, evangelici e non, i problemi della libertà e della giustizia.

 

 

 

Per saperne di più:

 

Giorgio Tourn, I valdesi. La singolare vicenda di un popolo-chiesa, Claudiana 1999.

 

Giorgio Tourn, I valdesi. Identità e storia, Claudiana 2003

 

AA.VV, La Bibbia e l'Italia, a cura di Giuseppe Platone, Claudiana, 2004


 

 

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